Tesseramento Anpi
Il programma della manifestazione, organizzata dalle sezioni Anpi di Gavardo, Prevalle, Villanuova, Paitone, Muscoline e Vallio Terme, prevede il ritrovo alle ore 10.45 al Bar Piazzetta a Soprazzocco (San Biagio), per un primo rinfresco.
Alle 11.15 la partenza in corteo verso il monumento ai Caduti di Soprazocco dove verrà deposta la corona d'alloro.
Lì è previsto il saluto del sindaco ed un breve momento di riflessione.
seguirà il trasferimento presso l’antistante cimitero, per rendere omaggio ad Amerigo Bagozzi, paertigiano delle Fiamme Verdi, caduto per fuoco tedesco nell’agosto 1944.
Seguirà, per chi ha prenotato per tempo, il ritrovo conviviale al ristorante da Giuliana.
Chi era Amerigo Bagozzi.
Figlio di Paolo e Tarolli Olimpia, era nato a Castel Condino (TN) il 20 gennaio 1925, residente a Soprazzocco di Gavardo, celibe, due fratelli, studente, e non aveva prestato servizio militare.
Aderisce diciannovenne, nell'aprile del 1944. alla Brigata Fiamme Verdi "Giacomo Perlasca", operante in alta Valle Sabbia.
Viene sorpreso durante un rastrellamento con il gruppo comprendente Tita Secchi nell'estate del 1944 e viene ucciso il giorno 26 agosto.
L'operazione prese avvio dall'ampio rastrellamento verso le pendici della Corna Blacca lungo i versanti delle valli Trompia e Sabbia. Le truppe fasciste, giunte a Lavenone, scendono dai camion e si dividono in squadre, ognuna con un mulo porta munizioni e con la guida di alcuni borghesi costretti con la forza.
La tattica del "divide et impera" applicata dai militari dà i suoi fruiti e la brigata si disperde in mille rivoli. Il gruppo accampato in località Paio Alto viene in parte disperso ed in parte catturato.
Viene ucciso il partigiano gavardese Amerigo Bagozzi, mentre Tita Secchi, che era riuscito in un primo momento ad eludere la cattura, cade in una imboscata più a valle.
Questo lo scarno resoconto redatto dal Comandante delle fiamme Verdi "Perlasca", Ennio Doregatti, ed inviato a Gavardo alla fine del conflitto.
Comando Brigata "G. Perlasca". al Cln di Gavardo
Comunichiamo a codesto C.L.N. perché lo comunichi alla famiglia del PARTIGIANO BAGOZZI AMERIGO.
Verso la fine di Agosto 1944 iniziava un rastrellamento tedesco nella Valle Sabbia - Valle Trompia. Una delle colonne tedesche passando da Forno d'Ono e Piazzole di Presegno si portava in località Paio Alto dove sorprendeva il gruppo di Franco (Tita Secchi).
A tradimento piazzava le armi automatiche pesanti ed apriva il fuoco contro gli uomini di questo gruppo che si trovava nelle adiacenze della casina.
Nella sparatoria gli uomini non poterono prendere le armi in mano perchè si trovavano entro la casina e dovettero ritirarsi eppure per conto loro.
Il partigiano Bagozzi da me personalmente conosciuto, ragazzo molto sveglio, coraggioso, disciplinatissimo, pieno di entusiasmo si trovava nella casina ferito ad una gamba.
Si suppone che le raffiche delle armi tedesche lo hanno raggiunto mentre riposava, oppure i tedeschi giunti alla casina e vedendo l'impossibilità di farlo camminare lo abbiano finito alla loro maniera di delinquenti.
Infatti il giorno dopo mi recavo personalmente con tre compagni sul posto e trovavo il BAGOZZI AMERIGO morto davanti alla porta della casina di Paio di Sopra coperto da una coperta.
Gli rendemmo gli onori militari e lo trasportarono nel bosco sottostante al coperto di una roccia e ricoprendolo con rami di mugo e pietre.
Dopo due o tre giorni, quando la furia tedesca si poteva pensare sorpassata uomini di questa Brigata e persone di Presegno salivano in Paio di Sopra e trasportavano il nostro "RIGO" in Presegno dove la popolazione gli faceva onori funebri degni della sua Fede e del suo entusiasmo.
La sua salma veniva posta nel Cimitero di Presegno (Lavenone) ove tuttora si trova. Favorisca questo Comitato a informare nella maniera
che creda più opportuna la famiglia affinché sappia della fine gloriosa di suo figlio e del luogo dove si trova sepolto.
Il Comandante della Brigata "G. Perlasca"
F/to Ermes Doregatti
.in foto la cattura di alcuni partigiani avvenuta a Cassano Valcuvia, la foto è stata trovata addosso ad un soldato tedesco.