03 Novembre 2017, 08.18
Gavardo Valtenesi
Bracconaggio

Bracconiere gavardese a Mocasina

di Salvo Mabini

Sorpreso dai carabinieri forestali tenta la fuga abbandonando il fucile carico, finendo così in guai peggiori. E c'è anche il caso del tordo impagliato


Mercoledì 1 novembre la pattuglia composta da militari dei Forestali di Gavardo e Vobarno, ha arrestato in flagranza di reato un gavardese sorpreso a cacciare senza essere in possesso dell’apposita licenza, in località “Mocasina” del Comune di Calvagese della Riviera.

L’uomo, sorpreso dai militari, ha provato a fuggire
abbandonando sul posto il fucile carico.
E’ stato poi rintracciato dai Forestali che gli hanno contestato, oltre ai reati di furto venatorio e rifiuto di declinare le proprie generalità, anche i reati di porto abusivo di arma da sparo ed omessa custodia.

Dai successivi accertamenti è emerso che nel 2012 allo stesso soggetto era stata vietata la detenzione di “armi, munizioni e materie esplodenti” con decreto emesso dal prefetto di Brescia. A suo carico si configurava quindi anche l’ipotesi di reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
L’uomo è stato tradotto in carcere.

L’operazione si è verificata mentre le pattuglie dei Carabinieri Forestali di Vobarno e Gavardo svolgevano gli ordinari servizi di controllo sull’esercizio dell’attività venatoria e di contrasto al fenomeno del bracconaggio, attività che li impegna particolarmente in questo periodo e che, solo nell’ultima settimana, hanno portato alla denuncia in stato di libertà di 15 persone per reati in materia venatoria, commessi principalmente nei Comuni di Montichiari, Pozzolengo, Vobarno, Mazzano, Desenzano, Serle e Puegnago.

La violazione più comunemente riscontrata è costituita dall’impiego di richiami acustici elettromagnetici, mezzo di caccia non consentito.
In un caso, in particolare, due cacciatori occultavano due richiami acustici all’interno di una gabbietta contenente un esemplare impagliato di tordo, subito notato dagli operanti.

Altra violazione comune è costituita dall’utilizzo di richiami vivi privi di anello identificativo inamovibile ovvero muniti di anello alterato o contraffatto, provenienti con ogni probabilità da catture illegali.
Inoltre si sono riscontrati ulteriori illeciti inerenti la detenzione delle armi (omessa custodia di armi e porto abusivo di armi da fuoco).

I carabinieri forestali di Gavardo e Vobarno, sempre nell’ultima settimana, hanno elevato sanzioni amministrative per un importo di oltre 2.000 euro per violazioni della normativa sulla caccia per mancato rispetto delle distanze da strade e fabbricati, caccia in forma diversa da quella prescelta, omessa annotazione sul tesserino regionale della fauna abbattuta.

La Legge 157/1992, infatti, prevede che la fauna selvatica stanziale e migratoria abbattuta deve essere annotata sul tesserino venatorio subito dopo l'abbattimento, e non al termine della giornata di caccia.




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