13 Novembre 2017, 11.10
Val del Chiese
In Pieve di Bono e Prezzo

Le campane di Agrone ora suonano da sole

di Aldo Pasquazzo

In seguito all'elettrificazione, effettuata da una ditta bresciana, da venerdì scorso le campane sono tornate a suonare senza l'ausilio di corde


Dallo scorso venerdì le campane poste sul campanile della Chiesa di Sant'Antonio Abate di Agrone, una frazione che con altre fa parte del Comune di Pieve di Bono e Prezzo, sono tornate a suonare senza l'ausilio delle corde.

La cella campanaria è stata dotata di un moderno impianto elettrico la cui procedura è stata espletata da una nota ditta bresciana specializzata nel settore, la quale ha messo a punto anche l'orologio esterno che dà sulla statale. Ora, non dovendo più dar forza alle corde, anche lo storico sagrestano Gelmino Armani non avrà più quella quotidiana incombenza: basta pianificare la combinazione, infatti, perché le suonate abbiano ad avviarsi.  
 
Un paio d'anni fa, in occasione di interventi di restauro eseguiti sulla Chiesa stessa, era rimasto del denaro in cassa e così fu deciso, da parte del Consiglio pastorale, di demandare a padre Artemio Uberti, arciprete della Pieve e Valdaone, di far fronte a quest'altra ulteriore spesa (20 mila euro). 
 
“Stando ad un'informativa datata 1720”, racconta Antonio Armani, “la struttura campanaria di Agrone vanta una lunga storia. Edificata per la prima volta nel 1532, si presume che già allora la si fosse dotata anche di altre campane. Nel 1851, comunque, per affiancare l’unica campana rimasta ne furono acquistate quattro dal Comune di Cimego. Le cinque campane svolsero la loro funzione  fino alla Grande Guerra (1914 – 1918), quando furono requisite dall’Impero per poi essere fuse per farne cannoni”.
 
Ancora Antonio Armani. “La gente di Agrone era comunque riuscita  a salvaguardare la campana più piccola per poi nasconderla in una buca della calce. Nel 1919, al loro  rientro dal Bleggio - dove erano stati profughi - i paesani riuscirono a recuperarla per poi rimetterla sul campanile dove per dieci anni, in concomitanza di funzioni religiose e per scandire l’orario scolastico, continuò a suonare. Nel 1929, recepiti i soldi dovuti ai danni di guerra, l’allora Comune di Agrone, in data 5 luglio, ne fece fondere quattro a Seregno dalla ditta Ottolina, e in occasione della festa della Madonna Immacolata, l'8 dicembre, furono benedette".

Sulla terza campana venne inciso il motto: “A perenne ricordo dei Caduti di Agrone. Antonio, Carlo, Gaudenzio, Valentino, Anselmo Armani e Guido Zeni”.


In foto il campanile di Agrone
 
 


Commenti:
ID74121 - 13/11/2017 23:29:53 - (BRANCHIPAOLO) - ASSURDO

NEL 2017 È' ASSURDO COME I CAMPANILI VENGANO ANCORA ELETTRIFICATE TOTALMENTE! COME È' VERO CHE IL DIO DENARO FA TUTTO.... PERCHÉ ELETTRIFICARE TUTTO ? PERCHÉ TOGLIERE LE CORDE QUANDO POTREBBERO SERVIRE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTI? ESISTE DA DECENNI LA TECNICA DEL DOPPIO SISTEMA CHE NON COMPROMETTE ASSOLUTAMENTE IL SUONO DELLE CAMPANE AUTOMATICHE MA ALLO STESSO TEMPO PERMETTE DI SUONARE A MANO PERCHÉ I CAMPANARI CI SONO ED ESISTONO ANCORA! A BRESCIA CI SONO DUE GRUPPI A BIENNO E A POMPIANO. MI RENDO DISPONIBILE X CHIARIMENTIpaolob96@me.com/3465518822PAOLO BRQNCHISEGRETARIOFEDERAZIONE CAMPANARI AMBROSIANI

ID74125 - 14/11/2017 08:55:07 - (ubaldo) - Sign. Branchi

Lo sa che scrivere tutto in stampato maiuscolo sul web equivale ad urlare? Forse lei è diventato sordo a forza di ascolate campane? (scherzo ovviamente). E' però oltremodo fastidioso leggerla così.

ID74153 - 15/11/2017 14:01:04 - (BRANCHIPAOLO) - sign.ubaldo

Sarà anche fastidioso per lei, la mia però voleva essere appunto una presa di posizione. Cordiali saluti.

ID74155 - 15/11/2017 15:23:48 - (ubaldo) - No

Quando uno urla è fastidioso per tutti. La presa di posizione ci sta, l'urlo no. Glie lo dico come direttore responsabile di questo giornale, non come semplice lettore. Grazie.

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