21 Febbraio 2011, 15.10
Festival

Sanremo 2011, il Prof torna in cattedra

di Davide Vedovelli

Si chiude nel migliore dei modi la sessantunesima edizione del Festival di Sanremo. Il Prof. Vecchioni sale in cattedra con la canzone “Chiamami ancora amore” e riesce a portare a Sanremo la canzone d’autore.

L’immagine che più mi ha colpito è stata veder Roberto Vecchioni cantare la sua canzone con l’amico e collega Gianni Morandi, visibilmente commosso, a pochi metri da lui, in piedi, sul palco, con un sorriso che voleva dire “ce l’abbiamo fatta…”. Vecchioni, dopo aver saputo la notizia della vittoria ha detto a Morandi “è merito tuo…, se non era per te che sei venuto a prendermi a casa non ci sarei mai venuto qui”. Successo di pubblico e critica per una canzone, che non credo sia una delle più riuscite del Professore, ma certamente la migliore di tutte quelle in gara. Una canzone che parla di una notte che dovrebbe finire, di ragazzi con un libro in mano, di necessità di protesta ma anche di speranza. Una pezzo in pieno stile “vecchioniano”, dove l'attualità si cela tra i versi di pura poesia, dove amore e rabbia si fondono in un universo solo. Poi il richiamo alle stelle, alle idee e alla madre, temi che tornano tantissime volte nella poetica del Professore. Infine l'idea di un dio (-...il sorriso di Dio...- canta alla fine della canzone, che ricorda il verso di De Andrè “..di un Dio il sorriso...” in “Se ti tagliassero a pezzetti), di una fede, senza un nome preciso, ma che potrebbe aiutare ad uscire da questa notte.

“Per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero...”


Cuore ed emozione, mestiere ed esperienza per un pezzo che parla più al cuore che al cervello. Vecchioni ha giocato sporco e ha fatto bene, confezionando un brano all’apparenza facile ed immediato, ma che, ascoltandolo attentamente, contiene significati molto più complessi. A seguirlo in classifica i Modà e Al Bano, distanti anni luce dalla perla “chiamami ancora amore”. Un piccolo dolorino per la canzone di Franco Battiato e Madonia, troppo complessa per vincere al televoto.

Ora è tempo di tirare le somme di un Festival a mio parere ben costruito e riuscito. L’impronta di Morandi ha costretto i più scettici, come me per esempio, a guardarlo e convincersi che il risultato è buono. Meno soddisfatto dalle due soubrette e da Luca e Paolo. Luce e faro è Roberto Benigni, profeta in Patria a cavallo, è lui il Garibaldi del Festival. Con le inevitabili polemiche, che quest'anno hanno interessato la modalità di televoto, si è conclusa anche questa edizione, poco televisiva ma molto musicale, e così dovrebbe essere sempre. Le radio sono già infestate dalle canzoni della rassegna: speriamo facciano buon uso di queste piccole perle nel mare del nulla che normalmente viene trasmesso.



Commenti:
ID7181 - 21/02/2011 15:56:10 - (Ricard53) - Non male.

Anche se non condivido tutto, questa volta nella sostanza sono d'accordo. Ciao Riccardo

ID7231 - 22/02/2011 18:30:57 - (Elena Bugatti) - la musica ci salverà

Ancora una volta, la musica ha dato una rappresentazione lieve, ma coinvolgente del disagio che stiamo vivendo..Ma quando la gente si sveglierà? Siamo nel baratro, è il peggior Governo dopo Mussolini. Non ho parole...ma dove sono i puri della Lega? Coloro che giudicano e rimproverano di volere solo le poltrone! Perchè non le lasciano? Dove sono le idee tanto lungimiranti? E la loro complicità... non vi preoccupa?

ID7240 - 23/02/2011 08:58:53 - (Ricard53) - Cara Elena.

Come sempre tutto rientra nell'ambito delle opinioni. Nell'attuale contingenza mondiale si può essere contenti di un governo oppure no, dipende sempre dalla persona che si esprime o è interrogata sull'argomento. Riguardo alla musica, che è il tema principale di questo articolo, mi sembra evidente come il Sanremo 2011 sia una delle migliori edizioni del festival, in cui, oltretutto, si sono potuti esprimere ampi spazi di libertà e fantasia artistica. Il tutto "malgrado" questa RAI e "malgrado" un governo che non apprezzi e di cui una, secondo te, "incoerente" Lega ne resta il baluardo. Forse non hai valutato abbastanza che non è questione di poltrone, bensì di un obbiettivo primario da raggiungere: "il federalismo fiscale", prima ancora di ulteriori modifiche costituzionali in senso federalista. Se questo governo cade andiamo alla notte dei tempi, con tua buona pace.

ID7241 - 23/02/2011 10:23:11 - (valdo) -

Non capisco niente di musica e non posso esprimere giudizi. Mi piace quasi tutta dal " Va pensiero" al "Ponte di Bassano". Non sopporto solo chi grida inutilmente. I cantautori soprattutto quelli che noi consideravamo impegnati erano i miei idoli. De Andre', Guccini, De Gregori, Dalla, ed anche Vecchioni, per questo al festival ho tifato per lui. Sicuramente uno dei momenti piu' alti e commoventi di questa edizione e' stato l'intervento di Benigni; tutto merito di Morandi. Penso che la Rai avrebbe fatto volentieri a meno. Concordo con l'intervento di Elena e mi dispiace che la Lega, che mi e' stata simpatica, insista a sostenere questo governo. Il fine non giusticava i mezzi nemmeno nel '500.

ID7243 - 23/02/2011 11:04:54 - (Ricard53) - Qui non è questione di mezzi.

Prova ad immaginare un maratoneta che a pochi metri da un traguardo vincente si trova qualcuno davanti che cerca di sbarrargli la strada. La Lega è quasi trent anni che cerca di raggiungere il federalismo e non si vede perché debba interrompere il cammino quando è in prossimità del filo di lana. Se non vi saranno i necessari presupposti, si staccherà la spina, altrimenti si continuerà la legislatura. Per il resto come ho scritto in altri commenti, rimando tutte le considerazioni in tema all'intervista rilasciata da Napolitano nei giorni scorsi.

ID7269 - 25/02/2011 13:35:00 - (UN SORRISO) - amore

Certo è che la canzone di Vecchioni è vera poesia; e se i nostri alunni si lasciassero colpire dalla poesia, non opponendo il loro scudo di difese e non chiudendosi solo nei propri interessi personali; se non si chiudessero a guscio ma imparassero a esprimere i sentimenti che han dentro, non ci troveremmo di fronte a tutte quelle mancanze di rispetto che spesso caratterizzano la nostra società e la nostra scuola (e non parlo solo di bullismo). Se la poesia entrasse nel cuore, non ci sarebbe nulla che fa male, perchè sapremmo che ogni cosa nel mondo è bellezza, anche quando è difficile andare avanti. E linsegnante non sembrerebbe un fallito in partenza solo perchè guadagna pochi soldi, ma apparirebbe (come dovrebbe essere) il depositario della vita interiore che manca in questo mondo. Per quanto poi riguarda i versi della canzone essa dice parlami sempre amore e finisce con la frase "perchè noi siamo amore" la fede non deve essere taglita a pezzetti come dice l'autore di questo

ID7270 - 25/02/2011 13:43:00 - (UN SORRISO) - continua

articolo ma l'amore in questo modo è stata l'esperienza più alta di Gesù Cristo che ha insegnato all'uomo Amore e per l'uomo è morto sulla croce e allora ricordiamoci che davanti a questo grande Esempio tutto sparisce: Maometto, Budda, Ideologie politiche di destra e di sinistra per cui la fede deve essere proclamata in Cristo Gesù unico figura di vero amore e Lui con la sua nascita la sua testimonianza ha dato al mondo e alla vita il senso vero dell'amore che canta Vecchioni e con il Cristianesimo quello vero vissuto e testimoniato il modo è diventato migliore e l'amore è stato testimoniato. Ciao a tutti.

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