Fra timori per l'economia e speranza per il turismo

«Il coronavirus ci ha reso prigionieri a lungo nelle nostre case, però ci ha fatto anche riscoprire i valori della coesione e della condivisione, necessari per venirne fuori tutti insieme».

Ampiamente affrontata la “fase due”, il sindaco di Idro, Aldo Armani, non ha ancora smesso di mettere davanti quel che di positivo c’è anche nelle avversità. «Vero, in quelle difficili settimane, oltre che gestire gli aspetti logistici del distanziamento e del confinamento in casa, soprattutto per chi si è ritrovato ad essere positivo e per i loro familiari, è stato fondamentale pensare anche agli aspetti psicologici – ci dice -. Così che mi sono ritrovato a dover tener su il morale dei miei concittadini, con messaggi positivi di conforto e di sostegno, anche quanto il mio il morale era a terra».

Mascherine da consegnare «quelle che arrivavano finivano subito nelle case», rifiuti da smaltire, farmaci da acquistare e consegnare, così pure per gli alimentari... Come vi siete organizzati per queste incombenze? «Fin da subito le associazioni del territorio si sono messe a disposizione: Marinai, Alpini, Carabinieri in congedo e anche in armi... non abbiamo mai avuto carenza di personale per le consegne oppure per gestire gli ingressi contingentati al mercato, quando abbiamo potuto riaprirlo. Non posso che dirmi soddisfatto della prova che hanno dato tutti: coloro che si sono presi i rischi di girare per le case, ma anche quelli che ci sono rimasti dentro, dimostrando alto senso civico. E i risultati si sono visti, ne siamo venuti fuori».

E’ davvero finita? «La sfera di cristallo non ce l’ha nessuno, ma dobbiamo crederci, anche perché direi che ne abbiamo avuto abbastanza, almeno dal punto di vista sanitario – dice Armani -. Il timore resta per l’economia e mi chiedo per la fine di quest’anno, o anche il prossimo, quante saranno le partire iva costrette a chiudere. Mi dicono gli imprenditori della zona che le aziende lavorano a metà e per metà ricorrono alla cassa integrazione: non penso che sia una situazione sostenibile, non dico a lungo, ma nemmeno nel medio periodo».

Non ci sono segnali di ripresa a Idro? «Da noi l’economia diffusa è quella del turismo e c’è stato un gran movimento di persone in queste prime settimane di riapertura. Bisognerà vedere ora che i lombardi possono andare in Trentino come sarà. Certo le realtà commerciali e ricettive del territorio si stanno attrezzando a gestire il distanziamento e noi da parte nostra cerchiamo di agevolarle, ad esempio col permesso di ampliare i plateatici gratuitamente.

Poi Armani si toglie uno dei tanti dolorosi sassolini che ancora si ritrova nelle scarpe: «Abbiamo per le mani la promessa di finanziamenti che al momento sono solo sulla carta e norme che permettono la riduzione delle tasse, la cui interpretazione non mette d’accordo nemmeno gli esperti in materia – ci dice -. Mi sa che a Roma chi prende le decisioni non ne capisce nulla della vita reale e di cosa significa essere un imprenditore».

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