05 Novembre 2011, 08.21
Idro
Frane

Ore d'attesa

di val.

Desta ancora preoccupazione lo smottamento che sta interessando la parete che sovrasta la strada per Vesta.

 
Prima la paura, ora l’attesa.
Prosegue la preoccupazione degli abitanti di Vesta e dell’amministrazione comunale di Idro, da una settimana alle prese con un movimento franoso che con le piogge di queste ore potrebbe riservare ancora delle sorprese.
La massa rocciosa si è staccata dalla parete a circa 700 metri di quota sopra il lago, in territorio di Capovalle.
 
Un blocco unico che nel picchiare su altre rocce si è disintegrato.
Pochi i frammenti arrivati in un primo momento sull’asfalto della Comunale che passa sotto, a livello del lago e in territorio di Idro.
Massi belli grossi però, parecchio preoccupanti.
 
Le prime segnalazioni sono arrivate ai Vigili del Fuoco di Vestone nella notte fra venerdì e sabato, che anticipava il ponte di Ognissanti.
E fin dalle prime ore dell’alba l’amministrazione comunale si è mossa per garantire sicurezza e soluzioni, interessando del problema i livelli regionali, provinciali e locali della protezione Civile, la Polizia locale, i Carabinieri.
 
Nessuno è stato colpito, neppure le auto.
Una delle conseguenze è stata tuttavia l’isolamento forzato di una ventina di famiglie, alcune anche di turisti tedeschi, che in quel momento abitavano la frazione lacustre di Vesta.
Novità accolta però di buon grado, visto che nesusno era sprovvisto di gasolio, gas o viveri, e che la viabilità è stata presto sostituita dall’andirivieni del battello del lago dall’alba fino alla chiusura dei negozi.
 
Contestualmente, sindaco Nabaffa in testa, tecnici, operai e volontari della Protezione civile di Capovalle, hanno iniziato l’esplorazione della vasta zona che sovrasta la strada, nel tratto che va dai campeggi di Vantone alla prima galleria per Vesta.
La strada è stata chiusa da un’ordinanza valida ancora oggi, nonostrante sulla parete siano saliti operai e rocciatori, che hanno provveduto al disgaggio dei massi ancora pericolanti.
 
Il problema è rappresentato da un accumulo di detriti di pezzatura più minuta in un avvallamento: circa 200 metri cubi di pietrisco che nel caso di copiose precipitazioni atmosferiche potrebbero perdere aderenza e scivolare giù fin sulla starda. Nell’attesa di decidere come intervenire, l’ammministrazione comunale ha predisposto un monitoraggio costante.
 


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