29 Agosto 2007, 00.00
Idro
Itinerari sull'Eridio/1

Sulle orme dei contrabbandieri

Girovagando tra i monti attorno alle acque del lago d’Idro, abbiamo appuntato il nostro interesse sull’itinerario che si snoda nella sua parte nord-orientale, fino in Trentino nel cui territorio sconfina per un lungo tratto.

Girovagando tra i monti attorno alle quiete acque del lago d’Idro, abbiamo appuntato il nostro interesse sull’itinerario che si snoda nella sua parte nord-orientale, al confine con il Trentino, nel cui territorio sconfina per un lungo tratto.

Il percorso, che si svolge ad anello con partenza e arrivo da Vesta, dopo essersi portato in quota con il Sentiero della Calva e sceso sul versante trentino fino al Castello San Giovanni, ritorna al punto di partenza per il vecchio Sentiero dei contrabbandieri, recentemente messo in sicurezza con la posa di corde fisse nei tratti più esposti (che comunque richiedono sempre cautela) dal «Gruppo sentieri attrezzati» di Idro, che vede tra i coordinatori Sergio Rizzardi. La gita comporta 5 ore di cammino su mulattiere militari della Grande guerra, vecchi sentieri dei carbonai, e stradine nel bosco. Il dislivello da superare è di circa 700 metri.

La gita può essere effettuata fino all’autunno inoltrato, stagione che consigliamo agli appassionati di fotografia per i forti contrasti cromatici tra i colori pastello del bosco e l’intenso azzurro del lago d’Idro, che visto dall’alto, evoca le dolci malinconie dei fiordi dell’estremo Sud dell’Argentina.
Si parte dunque da Vesta (metri 392), circa 5 chilometri dopo Crone, sulla sponda orientale del lago che si raggiunge deviando (a destra per chi risale la Valle Sabbia) dalla Statale del Caffaro, all’altezza di Pieve Vecchia di Idro.
Posto per parcheggiare appena oltre il ponticello sul rio Vesta, dove troviamo anche le prime tabelle segnaletiche; Sentiero della Calva (il nostro), dei Tralicci e dei Contrabbandieri che percorreremo al ritorno. Si inizia costeggiando il rio lasciando, dopo pochi passi a destra, la traccia che entra nella valle di Piombino e a sinistra alcune casette del vicino villaggio turistico.

Si giunge a un secondo bivio; a sinistra si stacca il sentiero dei Tralicci, mentre verso destra prosegue il sentiero per la Calva che seguiremo. Si continua a salire con tornanti attraverso il boscoso versante del monte toccando qua e là caratteristiche piazzole (le circolari «aial») dei carbonai, e alcuni granitici «massi erratici», lì depositati dai ghiacciai. A 1077 metri di quota si esce dal bosco e si sbuca sui luminosi prati dei fienili Berad; si prosegue in piano verso sinistra su una stradina che in breve porta sulla sterrata che sale da Ola e che poi percorreremo in discesa.
Prima però vale la pena seguire detta sterrata verso destra e raggiungere la vicina Baita la Calva, posta alla sommità dei prati, dalla quale si gode una bella visione del lago d’Idro e delle montagne valsabbine. Tornati alla deviazione si continua a scendere, si entra in territorio trentino e si procede fino al Fienile Tonel che sorge in un ripido prato a 931 metri di quota.

Qui, lasciata la stradina principale, si prende sulla sinistra, una sterrata secondaria che scende con graduale pendenza a un non lontano bivio con un faggio imponente; si prende a destra e si continua a scendere seguendo il largo tracciato che porta a una casetta immersa nel bosco affiancata da un rudere; a breve distanza, il dosso Tornione offre bei panorami sulla valle del Chiese.
Di fronte al rudere si stacca un sentiero che si abbassa a destra; lo prendiamo fino a immetterci su un’altra stradina che seguiremo sempre in discesa verso sinistra. Questa, dopo una serie di tornanti si innesta sulla strada che sale dal Ponte Saltone, posto sulla carrozzabile per Bondone.

Seguendo la strada verso sinistra, in circa 20 minuti si giunge al Castello S.Giovanni (metri 569), antico maniero dei conti di Lodrone, ora di proprietà del Comune di Bondone in fase di ristrutturazione.
Dal piazzale del castello per un sentiero che si stacca sulla sinistra, si scende in breve sulla sottostante strada asfaltata per Bondone, che percorreremo per circa 150 metri verso sinistra, fino al primo tornante, in corrispondenza del quale si stacca a sinistra il segnalato sentiero dei Contrabbandieri (e dei Tralicci).

Percorrendo ora il sentiero seguendo le indicazioni per Vesta, si procede a chiudere il giro al punto di partenza. A circa un terzo del percorso, una freccia segnala la presenza di una croce e di una data, 1753, scolpite nella roccia che stavano a indicare il vecchio confine di Stato, tra Italia e Impero austro-ungarico; ora è confine tra le province di Brescia e Trento.

Franco Solina dal Giornale di Brescia


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