10 Marzo 2007, 00.00
Idro
Eridio

Svelato il mistero dei cavedani

È stato necessario un bel po’ di tempo per saperne qualcosa; ma adesso, finalmente, il mistero creato dalle migliaia di pesci che negli scorsi mesi invernali si erano riversati nel canale di svaso dell’Enel, a Idro, è stato risolto. O quasi.

È stato necessario un bel po’ di tempo per saperne qualcosa; ma adesso, finalmente, il mistero creato dalle migliaia di pesci che negli scorsi mesi invernali si erano riversati nel canale di svaso dell’Enel, a Idro, è stato risolto. O quasi.

Stando ai risultati delle verifiche effettuate sul posto dall’Arpa, la stranissima concentrazione di cavedani, che per giorni e giorni hanno nuotato a pelo d’acqua creando sconcerto e qualche preoccupazione, era stata causata dalla presenza di cibo in abbondanza. Ma come vedremo più avanti, proprio questo eccesso di fonti alimentari potrebbe essere riconducibile all’inquinamento organico del lago.

Nella nota inviata dall’Arpa agli amministratori locali si legge: «All’atto del prelievo del campione di acqua gli operatori hanno notato una presenza molto numerosa di piccoli crostacei del genere Daphnia. Questo potrebbe spiegare il massiccio afflusso di pesci che hanno trovato una fonte ricca di cibo».

Insomma, dopo le analisi chimiche e fisiche del caso, pare che l’unica spiegazione di quello strano fenomeno sia proprio la presenza di quelle che volgarmente (e impropriamente) vengono definite «pulci d’acqua»; una componente importante dello zooplancton d’acqua dolce.

In un primo tempo, lo ricordiamo, erano stati misurati con attenzione i valori di concentrazione dell’ossigeno; anche perchè agli incuriositi cittadini che si affacciavano sul canale a osservare preoccupati il fenomeno sembrava quasi che i pesci fossero in difficoltà e boccheggiassero.

In realtà non si era verificata alcuna moria, e dai campioni analizzati è risultato che la presenza d’ossigeno, anche se non molto elevata (8.4 mg/l), «è comunque tale da escludere un fenomeno di anossia delle acque». La concentrazione di cavedani si è poi «risolta» con lo svuotamento del canale, deciso per effettuare lavori di manutenzione.

E ora veniamo alla parte meno piacevole del discorso. Come mai questi piccoli crostacei si sono riprodotti in modo tale da diventare, per di più in inverno, una fonte d’attrazione così forte?

La risposta è arrivata dall’idrobiologa Letizia Garibaldi, la quale da subito aveva intuito la possibilità che fosse la presenza di cibo a richiamare i pesci.

«I crostacei del genere Daphnia - spiega - sono una componente dello zooplancton, e si nutrono di fitoplancton; di alghe che a loro volta prosperano assorbendo i nitrati che arrivano solitamente nel lago attraverso le fognature. Probabilmente, in quella zona si concentrano i nitrati derivanti dagli scarichi fognari, e così il fenomeno sarebbe spiegato. Ci sono molte variabili che concorrono a scatenare eventi insoliti, e il clima particolarmente mite di questi mesi invernali appena trascorsi potrebbe essere uno dei fattori scatenanti».

Insomma, qualche dubbio rimane. Ma buona parte del mistero è stata risolta, e ora tutto è sospeso in attesa degli sviluppi della sistemazione del canale dell’Enel. Per il quale gli amministratori locali hanno chiesto la realizzazione di uno stramazzo, ovvero uno sbarramento che consentirebbe l’utilizzo a scopi idroelettrici solo dell’acqua in eccesso.
Che fosse la presenza di cibo ad attirare i pesci in qualche modo consola i rivieraschi; ma è evidente che lo scarico delle fognature direttamente a lago rimane una delle ferite aperte dell’Eridio.

Mila Rovatti
Da Bresciaoggi


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14/01/2007 00:00

Disorientati anche i pesci Abbiamo già riferito della sorpresa dei rivieraschi quando il lago ha preso ad uscire dalla galleria degli agricoltori.
Quello che non abbiamo riportato è dell’analoga “meraviglia” per una gran massa di pesci sorpresi nel canale dell'Enel.

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Lavori da appaltare entro il 2008.

14/04/2007 00:00

Ora i nodi vengono al pettine Da una parte l'ordinanza del sindaco di Idro che blocca la riapertura del canale Enel, dall'altra gli agricoltori che vogliono far funzionare la regola. Per i problemi del lago d'Idro e per chi se ne occupa è l'ora della verità.




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