vola per 12 metri e se la cava con poco

Dire che � stato assai fortunato forse � un po’ troppo. In fin dei conti � pur sempre andato a sbattere e l’incidente stradale non pare a nessuno sorte ambita.
Ma cos’altro si pu� dire di un motociclista che cade in curva, attraversa l’opposta corsia di marcia, non riece a femarsi contro il muretto che delimita la carreggiata e precipita per una dozzina di metri in un fiume in secca rimediando, sembra proprio essere questa l’unica conseguenza fisica, solo la frattura di una gamba?

Il brutto incidente... a lieto fine, definiamolo cos�, � capitato questa mattina a Sergio S., un centauro 38enne di Palazzolo S/O che in sella alla sua Honda Hornett stava scendendo la Valle Sabbia sulla 237 del Caffaro.

Non erano ancora scoccate le 11 quando Sergio ha affrontato quella curva secca che gira a destra dopo il lungo rettilineo che attraversa la Pieve Vecchia di Idro. Quel che � accaduto con precisione � materia di studio per la Stradale di Sal� che � intervenuta con una pattuglia. All’incirca per� dev’essere stato sulla “piega” che Sergio ha perso il controllo della sua fida due ruote.

La moto prima si � appoggiata sulla pedana di destra poi, con le ruote ormai per aria, ha preso per la tangente attraversando per intero la striscia d’asfalto senza cozzare contro nulla e nessuno, nel pur sostenuto traffico, fermandosi solo dall’altra parte contro un robusto muretto.

Sergio invece no: lasciata la moto e spiccato il volo, lui � precipitato nel Chiese che da quelle parti, appena dopo le paratoie del lago d’Idro, come ben sanno e lamentano da tempo i valsabbini � praticamente in secca.
E’ stato a quel punto che la dea della Fortuna dev’essersi tolta del tutto la benda, facendo in modo di farlo atterrare nell’unico punto del “fondale” dove i grossi massi, che sono ovunque, lasciano il posto a mezzo metro d’acqua e a soffice vegetazione di palude.
A quel punto la frattura ad una gamba era il minimo che potesse essergli capitato.

Soccorso prima da un testimone che non ha esitato a scendere nel letto del fiume a piedi nudi, poi dai vigili del Fuoco di Vestone e dall’equipaggio dell’eliambulanza che lo ha tirato su col verricello, il motociclista bergamasco � stato trasportato con un’autolettiga all’ospedale di Gavardo.
La 237 del Caffaro, per consentire le operazioni di soccorso, � rimasta chiusa per quasi un’ora.

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