21 Settembre 2010, 06.04
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Eridio

Con carota e bastone

di Ubaldo Vallini

Tocca a Mauro Parolini, fra i politici bresciani in Regione, di fare da mediatore fra i diversi interessi che si manifestano attorno all'acqua dell'Eridio.

 
“Alzeremo quella savanella, fino al limite massimo possibile dal punto di vista tecnico” parola di Mauro Parolini, consigliere regionale che in Commissione quinta “territorio e ambiente” è diventato un po’ il politico di riferimento per le problematiche che riguardano il lago d’Idro.
Visto che la “savanella” è il canaletto che nelle future opere di regolazione avrà il compito di permettere costantemente la risalita dei pesci dal Chiese al lago, la quota alla quale verrà costruita determinerà giocoforza anche il futuro livello minimo di regolazione del bacino.
 
Inizialmente fissato alla quota 365,80, che voleva dire livello minimo del lago a 366,75, quel passaggio laterale alle paratoie si è abbassato di 35 centimetri quando si è trattato di stendere il progetto definitivo e ora sembra che possa risalire anche di mezzo metro e più, avvicinando la quota alle richieste che da sempre fanno ambientalisti e comitati per la salvaguardia dell’Eridio: 367,20.
Parola ai tecnici dunque.
 
La carota
Ma sarà sufficiente la “carota” rappresentata da questo parametro per accontentare i lacustri e trovare finalmente la quadra?
Sappiamo che sull’argomento ci sono ancora posizioni divergenti, soprattutto da parte dell’amministrazione comunale di Idro, eletta dopo la firma dell’accordo di programma, che ha posto delle condizioni aggiuntive.
“Non lo so, anche perché fino a quando i tecnici non si saranno pronunciati non ho modo di indicare la misura esatta di quel livello, però mi auguro di sì – ci ha detto Parolini -. Quello che posso aggiungere è che la messa in sicurezza del lago d’Idro è diventato un obiettivo prioritario di interesse regionale e che non è più possibile procrastinare sulle decisioni da prendere. Obiettivo prioritario significa che abbiamo la facoltà di approvare il progetto esecutivo bypassando alcune procedure che prima erano necessarie a livello comunale. Per intenderci, non ci sarà più nemmeno il bisogno di conformare l’opera al Piano di Governo del territorio”.
 
...e il bastone
Dopo la carota ecco dunque il bastone. Secondo Parolini, insomma, non ci sono più motivi per attendere dell’altro: ci sono l’urgenza di andare avanti per sanare una situazione di pericolo, c’è un accordo di programma sottoscritto dalle amministrazioni locali e ora c’è anche questa sorta di “strumento urbanistico” capace di snellire le procedure.
“Esatto, si aggiunga che io stesso ho sollecitato in Regione un intervento migliorativo secondo quanto indicato da Idro, che sarà possibile senza però che si stravolga completamente il progetto” aggiunge il consigliere regionale.
 
Non solo livello minimo
L’altra richiesta riguardava l’altezza complessiva delle paratoie, che Idro vorrebbe compatibili con la necessità di regolare il lago entro il metro e mezzo di escursione, non di più.
“Vedremo anche lì cosa sarà possibile fare dal punto di vista tecnico – ha affermato Parolini -. Certo bisogna mettersi bene in testa che quelle opere, nuova galleria e paratoie, dovranno essere commisurate all’esigenza di assorbire le piene. La partita della regola di gestione del lago è un’altra, non la risolviamo certo noi e i Comuni da soli, come minimo occorrerà coinvolgere anche il Trentino”.

E le misure "compensative"
L’accordo di programma siglato nell’agosto del 2008, prevedeva anche per i Comuni di Anfo, Bagolino, Idro e Lavenone, la realizzazione di una lunga serie di “opere compensative” per un totale di oltre dieci milioni di euro.
Anche questo aspetto è stato messo in discussione da parte dell’amministrazione di Idro: in virtù del fatto che le sponde lacustri di sua pertineza sono molto più estese di quelle di Anfo e di Bagolino, infatti, gli idrensi ritengono di essere stati penalizzati e chiedono più fondi.
Una partita che Parolini vorrebbe chiudere definitivamente entro la fine di quest’anno.
 


Commenti:
ID3941 - 21/09/2010 09:09:00 - (quaranta) - Corsi e ricorsi

Avanti. Si ricomincia da capo. Consorzio permettendo. Parolini dovrebbe anche essere informato che ci sono 10 anni di studi dell'Università di Brescia sulla problematica quote e livelli vari.

ID3945 - 21/09/2010 10:45:00 - (Ricard53) - Finirà a tarallucci e vino.

Dopo aver tuonato mesi e mesi, l'amministrazione di Idro è pronta a capitolare per qualche decina di centimetri in più della salvanella (ben altro sarà il fronte per la determinazione dei livelli) e per "un pugno di dollari". Ora vedremo, ma quello che è chiaro riguarda le intenzioni della Regione di procedere senza ostacoli alle realizzazione delle opere di salvaguardia (con il placet dell'amministrazione idrense), alla faccia di chi si illude di poterle fermare. Per Ubaldo: per favore scrivi almeno tu "salvanella" nel modo giusto, visto che troppi sembrano dimenticare la "L". Ciao Riccardo

ID3963 - 21/09/2010 17:27:00 - (ric) - corsi e ricorsi e controricorsi

E gia caro quaranta. MI sa che questa volta ti sbagli visto che più che ricominciare da capo, si parte su accordi certi garantiti e mantenuti. Sempre che vada bene quanto fatto fino ad ora. Un accordo andava trovato e quello c'e' stato. Ora vediamo i prossimi passi. Ben vengano i 10 anni di studi da parte dei tecnici dell'Universita' di Brescia ma sicuramente non saranno necessari visto che fondamentale sono i contributi che arriveranno dalla Provincia di Trento. E a quel punto vedremo quanto sono attenti all'ambiente i trentini.

ID3976 - 22/09/2010 09:32:49 - (quaranta) - risposta a ric.

Spero proprio di sbagliarmi. Quando mi riferisco alle analisi dei livelli dell'Università voglio dire che l'escursione può essere ridotta e i livelli innalzati anche nella situazione attuale senza cambiare nulla.

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