18 Luglio 2014, 07.00
Idro Bagolino Anfo Lavenone
Lettere

In merito alla lettera di Seccamani

di Kyselak

Egr. Direttore, ho letto con attenzione la lettera del sig. Gian Franco Seccamani in merito alle questioni della Rocca d’Anfo e del Lago d’Idro e la ritengo un contributo prezioso...


... ricco di documentazione e che manifesta inequivocabilmente (se qualcuno avesse ancora qualche dubbio) l’onestà intellettuale dell’estensore.
Apprezzare questo documento non significa necessariamente approvarne in toto i contenuti.

Innanzitutto ho notato un eccessivo livore contro la precedente amministrazione comunale di Anfo, ravvisando improbabili occultamenti di corrispondenza e “segreti di Stato”.
E’ pur vero che in condizioni palesemente conflittuali il “passaggio delle consegne” tra l’amministrazione uscente e la nuova, avviene in modo traumatico o peggio ancora non avviene per niente, come nel caso esposto dal sig. Seccamani.

Un altro aspetto che vorrei puntualizzare è il sistematico attenersi alla forma e non tanto alla sostanza dell’operato dei predecessori.
Cerco di spiegarmi meglio.
Non mi sembra che ci siano i presupposti per accusare l’allora Sindaco, sig. Bonardelli, di abuso di potere per la mancata preventiva autorizzazione a procedere alla sottoscrizione dell’Accordo di programma quando questo veniva poi approvato dal Consiglio comunale.

A scanso di equivoci, penso la stessa cosa in merito ai ricorsi presentati dai vari comitati e coordinamenti, rigettati perché presentati fuori tempo. Avrei preferito fossero stati respinti per motivi più seri, vedi contraddizioni, savanella, palleofrana, sicurezza, diritti acquisiti dagli utilizzatori a valle e via discorrendo.

Mi chiedo poi quale senso abbia accanirsi contro il responsabile dei servizi tecnici del Comune di Anfo per un’attestazione di compatibilità in merito ad un progetto per la valorizzazione del lago e una dichiarazione di segno opposto resa dallo stesso soggetto qualche tempo dopo, probabilmente per autotutela.

Anch’io sono stato amministratore
anche se con incarichi meno gravosi e penso di sapere come vanno queste cose.
Nei piccoli Comuni, il responsabile di servizio coincide con il segretario comunale o con la figura apicale in pianta organica, senza escludere, in carenza di specifiche competenze, il conferimento di tale incarico ad un amministratore o a soggetto esterno.

La nomina, sempre revocabile, viene effettuata dal sindaco, solitamente di anno in anno. E’ chiaro che con ciò l’autonomia gestionale del responsabile dei servizio è alquanto limitata.
Giuridicamente, la responsabilità è a capo di colui che sottoscrive le decisioni di altri, vedi politici, una palese contraddizione laddove si ravvisa la sovrapposizione della figura del controllato e del controllore.
Certo si potrebbe addivenire a contenziosi sistematici. Ma a chi giova? Forse solo ai legali.

Ritornando in argomento dovrei chiedere alcuni approfondimenti sulla questione della Rocca d’Anfo.
Innanzitutto non ho ben chiaro se i Carabinieri abbiano redatto un verbale il 13/06/2011 per un evento manifestatosi il 28/02/2011 o se, invece, abbiano ritrasmesso in data 13/06/2011 un verbale redatto subito dopo il verificarsi dello smottamento. Questo è molto importante per capire bene la portata di quanto esposto dal sig. Seccamani.

Però, la domanda che diversi lettori di Vallesabbianews si sono fatti è la motivazione che ha mosso il  Sindaco, sig. Mabellini, ad emettere d’urgenza, un’ordinanza di chiusura totale del compendio, sopra e sotto la strada provinciale.
Voleva forse far intervenire la Provincia o mettere in difficoltà qualche suo non gradito esponente, come si è verificato l’anno successivo quando per diversi giorni venne chiusa al traffico la S.P. Bs 237 per uno smottamento irrisorio e comunque risolvibile con un incarico di somma urgenza per posa di barriere paramassi a ridosso della zona pericolante?

Ricordo che a Idro e ancor prima a Lavenone, sulla carrozzabile sono caduti massi ben più consistenti e, con buon senso e operatività, si è ovviato al problema in tempi ragionevoli.

Un’ultima considerazione riguarda la pista ciclo pedonabile con annessa posa, sotto alcuni tratti della stessa, del collettore fognario.
Come si fa ad affermare che “non vi è notizia in tal senso” quando poi viene pubblicato un carteggio tra il Comune ed A2A sul modus operandi?

Non c’è nessun miracolo se l’affidamento dell’incarico al professionista è avvenuto qualche mese dopo. Le fasi tecniche di un’opera vanno dallo studio di fattibilità, all’esame della compatibilità urbanistica ed ambientale, alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva.
Probabilmente l’incarico è stato formalizzato a cavallo delle ultime due fasi.
Non c’è nulla da scandalizzarsi se non fosse che l’opera di collettamento fognario è stata abbandonata con pregiudizio certo in merito all’ambiente ed alla qualità delle acque del lago.

Per quanto riguarda invece il raffreddamento dei rapporti con il Comune di Idro non mi stupisco affatto.
Persone di comprovata rettitudine morale quali il sig. Seccamani non potevano rimanere insensibili alle palesi contraddizioni in cui è cascata l’amministrazione comunale di Idro, rafforzate poi da una missiva che non merita commento alcuno e che è stata riportata integralmente nell’articolo.
Anche se giuridicamente “chi tace non dice niente” il fatto di non avvalersi della facoltà di rispondere la dice lunga sulla mancanza di argomentazioni della controparte.
Un saluto particolare a tutti i lettori di Vallesabbianews, lago d’Idro-dipendenti.

Kyselak
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Grazie Kyselak per l'intervento, che pubblico volentieri.
Per quanto riguarda l'operato dei Carabinieri vale l'aggiunta dello stesso Seccamani alla sua lettera, che recita così:


«Una precisazione doverosa in merito a quanto scritto sopra, per non creare dubbi o far passare messaggi non corretti.
I Carabinieri di Idro, intervenuti sul posto il 28/02/2011, stilano il Foglio di servizio come da prassi.
Verificato che nulla è successo a persone o cose, e considerata la presenza del Sorvegliante di zona, il loro compito termina, decadendo ogni competenza.
La comunicazione scritta del 13/06/2011 viene richiesta dall'Ufficio estensore della lettera inviata al Comune etc. per formalizzare l'intervento dei militari sul posto. Tanto dovevo, per la precisione.»

Ubaldo Vallini

Ps. Per agevolare i lettori interessati alle vicende del lago d'Idro, ho recuperato ed integrato il Dossier «Eridio: il contributo dei lettori». Lo trovate alla fine della colonna centrale sulla home page del giornale.





Commenti:
ID47408 - 18/07/2014 10:14:28 - (g.v.p@libero.it) - breve commento

ci sono questioni che devono essere chiarite . Mi lasci il tempo di rispondere . Nel frattempo : cell.3475752672A disposizione

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I paradossi del lago d’Idro La questione del lago è comparabile ad un giallo di Agatha Christie che bisogna leggere fino all’ultima pagina per avere sentore di chiarezza

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