Tuffi sicuri, controllate le acque dei laghi

Con l’inizio della stagione turistica si intensifica i controlli dell’Ats Brescia sulle acque dei laghi, nelle principali spiagge dedicate alla balneazione. I lidi bresciani

godono di ottima salute e i turisti possono nuotare tranquilli nelle loro acque. A mettere il timbro sull'operazione «tuffi sicuri» il monitoraggio dell'Ats su Garda, Iseo e Idro: il report relativo al 2016 ed ai primi 5 mesi di quest'anno è stato presentato ieri alla presenza del direttore generale Carmelo Scarcella, del direttore sanitario Fabrizio Speziani e della responsabile del laboratorio di sanità pubblica Daria Barberis.
Sono 98 i punti di campionamento che coinvolgono in modo capillare tutti i paesi rivieraschi: 55 sul Benaco, 17 sull'Eridio e 26 sul Sebino, cui si aggiungono i 2 punti di competenza dell'Ats della Montagna. I test vengono eseguiti con cadenza mensile, ad eccezione della stagione balneare dal primo maggio al 30 settembre, quando i campionamenti avvengono ogni 15 giorni.

Monitoraggio costante
Lo scorso anno sono stati effettuati 1.700 prelievi ed eseguiti globalmente 15.564 esami, che hanno riguardato in particolare 8.500 controlli di natura fisico-chimica per i parametri microbiologici tesi a valutare ph, ossigeno, trasparenza, verificando contemporaneamente la presenza in superficie di chiazze oleose o di schiuma.
Altre 3.400 analisi sono servite a rilevare la presenza dei microorganismi indicatori di contaminazione fecale, escherichia coli ed enterococchi, e altrettanti sono stati necessari per il controllo della possibile presenza di alghe microscopiche che potrebbero produrre tossine pericolose. Ventisei i test per svelare eventuali tossicità e 238 quelli finalizzati alla ricerca di salmonella. Oltre 5.500 le prove effettuate nel periodo invernale 2016 e nei primi 5 mesi del 2017.

Qualità delle acque
Da Limone a Sirmione, passando per Iseo e Idro tutte le acque controllate da Ats sono risultate «eccellenti». «L'Ats è l'unico organismo incaricato di valutare la balneabilità», ha precisato Fabrizio Speziani, con un velato riferimento alle campagne di monitoraggio sulla qualità delle acque promosse dalle associazioni ambientaliste, il cui esito è spesso in contrasto con i controlli della Ats. Una differenza legata al luogo del prelievo dell'acqua destinato agli esami.
«Ogni campionamento - ha spiegato Speziani - avviene nelle zone più vicine possibile alla riva, per fare in modo che l'acqua analizzata sia quella con cui i bagnanti vengono effettivamente a contatto.
I porti, le vicinanze degli scarichi o le foci di torrenti e rii sono luoghi a priori interdetti alla balneazione, pertanto non vengono considerati quali punti di prelievo».

I risultati delle analisi effettuate da Ats vengono successivamente trasmessi all'Équipe territoriale di Igiene, che li comunica ai sindaci. Nel caso in cui i dati di monitoraggio evidenzino un superamento dei valori limite, i Comuni devono attivare una serie di azioni di gestione, come ad esempio l'adozione di un divieto temporaneo di balneazione.

In questi casi, il Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Ats di Brescia provvede ad eseguire monitoraggi straordinari nei punti compromessi, accertando il ripristino della situazione di normalità e permettendo la revoca dei provvedimenti comunali. Se una spiaggia viene ripetutamente dichiarata non balneabile, viene rimossa dall'elenco delle località autorizzate dalla Regione e per accedervi nuovamente è necessario che l'intero contesto ambientale in cui la spiaggia è inserita sia stato bonificato.
La situazione dei laghi bresciani è in questo senso in costante miglioramento anche se sullo sfondo restano problematiche annose come gli scarichi, le alghe ed alcuni fenomeni di inquinamento sedimentati.