Il mistero della viola bianca

Siamo abituati a vederla viola, ma la violetta, pur avendo un nome abbastanza evocativo in termini cromatici, esiste in diverse sfumature, fino ad arrivare al colore bianco candido.
Appartenente alla famiglia delle Violaceae,  la violetta è famosa per i suoi colori freddi, che vanno dal celeste al viola, passando per lilla e ceruleo.

Esiste tuttavia la viola bianca, nome scientifico Viola Alba L, nota per fiorire precocemente e in tempi brevissimi: si tratta di un fiore molto resistente ed autonomo, che non necessita di molta acqua e vegeta su substrati ricchi di sostanze nutritive e al riparo dalla luce del sole.
Per questi motivi è più comune la sua versione violacea.

Caratteristiche del terreno che, a quanto pare, corrispondono all'humus valsabbino: proprio nel giorno dell'equinozio di primavera, sulle sponde del lago di Idro, tra Ponte Caffaro e Vesta, sul sentiero dei contrabbandieri, fiorisce con forza un cespuglio di viola bianca.

«È davvero rarissimo» racconta il mio accompagnatore, speziale per vocazione e professione.
Fiorisce proprio nei mesi di marzo e aprile ai margini freschi dei boschi e nelle radure.
È una specie autoctona e commestibile, utilizzata per diversi usi, ad esempio, la confetteria francese e la cucina in generale.
Esistono anche dei formaggi che contengono le violette, il più noto è il pecorino dolce.
Inoltre, questo fiore trova ampio impiego nell'industria cosmetica e nei profumi.

Nel linguaggio dei fiori, la viola ha un significato mutevole, che tuttavia esprime sempre intrighi e amori legati alla complessità dell'universo femminile. È anche simbolo di modestia, sincerità e amabilità. Questo se parliamo del fiore viola, ma per quanto riguarda il bianco? Non vi sono specifiche, ma mi piace pensare si tratti di un messaggio di benvenuto alla primavera e alla nostra terra, che ci offre panorami mozzafiato.