«Radici», un caso editoriale
di Giancarlo Marchesi
Il romanzo di Alex Haley fu il più venduto del 1978 e rappresentò, per l'epoca, una svolta fondamentale in ambito etico e di costume
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Premio Bancarella 1978, assegnato dai librai riuniti a Pontremoli, mezzo milione di copie vendute in pochi mesi solo in Italia, venti milioni di spettatori per la riduzione televisiva andata in onda nel settembre di quello stesso anno su Rai 2. Esattamente quarant’anni fa, nel 1978, il ciclone “Radici”, il romanzo dello scrittore Alex Haley, confermò nel nostro paese il grande successo ottenuto negli Stati Uniti.
“Radici”, il libro più venduto di quel lontano 1978, è stato definito una sorta di “Via col vento dalla parte dei neri”. Lo scrittore americano infatti ha raccolto, risalendo ben sette generazioni, la storia della sua famiglia, dal capostipite Kunta Kinte, rapito nel 1767 dai “gana” e trasportato come schiavo dall’Africa nel Maryland, ai suoi discendenti: Bell, Kizzy, Chicken George e tutti gli altri, fino a giungere allo stesso Alex Haley.
Un grande e dettagliato affresco sulla schiavitù, che ha avuto il merito di fare centro sulla sensibilità e la coscienza di milioni di lettori. “Radici” ha dato fama e denaro ad Haley, che prima di questo successo internazionale aveva dovuto attraversare momenti non facili: arruolatosi a 17 anni nella guardia costiera, mandò per lungo tempo racconti a vari giornali, ma dovette aspettare molto (quasi otto anni) prima di vedersene pubblicato uno.
Lasciata la guardia costiera, sul finire degli anni cinquanta, patì letteralmente la fame a New York, poi riuscì a scrivere per l’edizione americana di Payboy. Successivamente curò l’”Autobiografia di Malcom X”, e si lanciò nella grande impresa di “Radici”, un libro che – come ha sottolineato lo stesso Haley - ha avuto il merito di «ridare agli americani di colore la fierezza del proprio passato».
Lasciata la guardia costiera, sul finire degli anni cinquanta, patì letteralmente la fame a New York, poi riuscì a scrivere per l’edizione americana di Payboy. Successivamente curò l’”Autobiografia di Malcom X”, e si lanciò nella grande impresa di “Radici”, un libro che – come ha sottolineato lo stesso Haley - ha avuto il merito di «ridare agli americani di colore la fierezza del proprio passato».
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