L'antica Pieve di Savallo

A Mura, un prezioso volume celebra i 300 anni dell’antica Pieve di Savallo.
A realizzarlo, rielaborando la propria tesi con la quale ha conseguito la laurea in Scienze dei beni culturali, � stato il giovane Andrea Crescini, murense da pi� generazioni.

�La volont� di dedicare questo lavoro di ricerca alla Pieve di Savallo in occasione del trecentesimo anniversario dalla sua riedificazione - spiega - deriva da un lato dal valore sia storico che artistico dell’edificio e delle opere in esso contenute, e dall’altro dal forte legame affettivo che mi lega al mio paese�.

La Pieve di Mura Savallo, in origine un edificio in stile romanico molto simile a Santa Maria ad Undas, l’antica pieve di Idro, fu completamente ricostruita tra il 1693 ed il 1704, con consacrazione nel 1715 in occasione della visita di monsignor Gianfrancesco Barbarigo.

Crescini, appassionato soprattutto d’arte sacra, ha scelto la presentazione del libro �L’antica Pieve di Savallo� nei giorni scorsi in occasione non solo dei 300 anni dalla fine dei lavori di riedificazione, ma anche delle decennali relative alle reliquie dei corpi santi, i martiri Flaviano, Giacinto e Cesareo.
La storia della Pieve, la cui influenza si estendeva un tempo su un vastissimo territorio comprendente 14 parrocchie per oltre 50 edifici di culto, gode ancor oggi di un arciprete (l’attuale � don Bruno Marchesi, che regge le parrocchie del Savallo: Casto, Mura e Comero), e fino al 1955 ha goduto dell’istituzione della Vicaria foranea di Savallo.

�Il libro � un excursus non solo sulla Pieve, ma anche sulle chiese di San Domenico a Posico e della Santissima Trinit� a Veriano (ambedue frazioni di Mura). E’ un tentativo, spero riuscito, di aiutare chi visiter� le tre chiese a leggere le opere conservate, e di spingere i murensi a continuare con cura ed amore a tramandare ai posteri i tesori della nostra Pieve�.

A presentare il libro, dopo la messa accompagnata dai canti del Coro civico vestonese di cui Crescini � presidente ci ha pensato, alla presenza di parroco, sindaco e gente di Mura, don Giuseppe Fusari, curatore del Museo diocesano e docente di Iconologia e Iconografia all’Universit� cattolica di Brescia.

Dal punto di vista artistico, l’opera pi� pregevole � San Giorgio e il drago, san Giovanni evangelista in gloria e offerente� di Leandro Bassano, di inizio �600, la cui attribuzione certa � avvenuta in anni recentissimi con la scoperta della firma, � a cura dello stesso Crescini.

m.pas.
da Bresciaoggi

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