09 Novembre 2010, 09.00
Odolo
Calcio terza categoria

Mai sottovalutare l’avversario

I “gatti” odolesi si presentano in campo con un pizzico di presunzione di troppo e non vanno oltre il pareggio contro il Rovizza.

Ac Odolo - Rovizza 1 - 1

Un proverbio popolare dice: “Chi confessa il proprio errore è sulla strada della verità”. Parole sante. Forse è una massima che i giocatori dell’Odolo dovrebbero appendere in camera e leggere ogni sera prima della nanna. Almeno per quello che i miei affaticati occhi hanno visto quest’oggi al Comunale. In tema di proverbi si potrebbe citare “Chi è causa del suo mal pianga se stesso” o ancora “Inutile piangere sul latte versato” (a fiumi oggi!) e mi fermo qui perché sarebbe come sparare sulla croce rossa (o era bianca?) e potrei andare avanti all’infinito.
Perché vedete, confessare i propri errori è da signori, cercare inutili alibi è da vigliacchi. E i ragazzotti valsabbini so che sceglieranno sicuramente la prima strada, forti di una genuinità valligiana che altrove è impossibile scovare negli animi delle persone. E dieci Ave Maria per penitenza. Come si faceva una volta dopo la confessione.
Parlare di partita facile oggi è un eufemismo. Con tutto il rispetto per la squadra del Rovizza che, salendo in valle dalla ridente Sirmione avrà pensato di essere arrivata in un girone dell’inferno dantesco. Pioggia, umidità da grotte di Postumia e leggera nebbiolina. Signori, niente lago e sole qui.

Rovizza è una squadra imbottita di giovani e per questo meritevole del rispetto di tutti, che affronta la partita con lo spirito giusto, con due buone individualità che cantano e portano la croce, senza presunzione, come è giusto che sia. Ma nulla di più.

Dall’altra parte del campo invece nervi d’acciaio oggi sembra un po’ corda molle. Del tipo “dai che oggi ci divertiamo e segniamo tutti”. Presunzione a tonnellate, difensori che si improvvisano attaccanti e che nel momento decisivo non ci sono, attaccanti che si improvvisano...e basta. Tutti a criticare gli avanti valsabbini dalle polveri fradice oggi, nessuno ad auto criticarsi e pensare che nel calcio vince sempre chi subisce meno gol. Come le vecchie squadre di un signore che si chiama Fabio Capello. Di partite giocate allegramente del resto se ne vedono a migliaia anche in serie A; ma se centri l’obbiettivo con il minimo sforzo nel calcio sarai sempre il migliore. E oggi saremmo qui a leggere la classifica e fare tutta una serie di calcoli che lascio sempre e volentieri ad altri.

I “gatti” odolesi passano subito in vantaggio al 7’: regalo della difesa ospite e palla sui piedi dell’indomabile capitano Ale Manni, al quale il matrimonio sembra aver giovato non poco, che non sbaglia. Da qui in avanti l’Odolo partecipa alla domenica del gol sbagliato e dell’errore imbarazzante. L’unico a salvarsi è l’estremo difensore Campanardi che al 30’ sventa alla grande una conclusione insidiosa di Campagnola, salvando il risultato. In mezzo ci sono almeno dieci palle gol nitide che a turno i valsabbini riescono incredibilmente a sbagliare. E in alto, nel cielo, nonostante il cattivo tempo, a stormi i volatili notturni si stanno sbudellando dalle risate.

Speriamo che mister Borghetti dia una bella strigliata ai suoi e nel secondo tempo si assista a una partita diversa. Macché, neanche per idea. Stesso copione del primo tempo e errori a turno. Con la differenza che, con il passare dei minuti il Rovizza comincia a crederci e tenta, timidamente, di avanzare. Corda molle dal canto suo, invece di capire che è meglio salvare il salvabile si spinge ancor più avanti alla ricerca, a questo punto, di non so cosa, visto che tanto il pallone non entra nemmeno se la partita dura due giorni! Conto nel secondo tempo almeno altre sei/sette occasioni clamorose sciupate, non cito nemmeno gli autori perché dovrei riempire pagine e pagine di nomi e di gol sbagliati. Come è bello il calcio, imprevedibile, intenso, terribilmente spietato. Proprio mentre stai pensando che “tre punti is meglio che one”, arriva la doccia fredda: minuto 92’, rinvio del portiere ospite, liscio collettivo nella difesa dei gatti, la palla arriva a Bouryade al quale non sembra vero di poter calciare in porta il primo pallone nitido della partita e non si fa pregare andando a centrare il sette dove nemmeno il super Campanardi di oggi può arrivare. Uno a uno e merito ai gardesani, che a vederli così felici è davvero emozionante. Per l’assurdo ci sarebbe ancora un’occasione per l’Odolo ma Marchi dopo aver giocato un’ottima partita arriva stremato al momento di calciare e conclude tra le braccia del portiere.

Gdm



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