L’Amministrazione comunale odolese ha approvato un progetto di sviluppo internazionale a sostegno di una cooperativa agricola in Mali.
Non è sempre vero che le grandi assisi internazionali non hanno ricadute concrete sul territorio. La recente riunione della Fao a Roma, che ha evidenziato la drammaticità delle previsioni di mortalità per fame dei prossimi anni - se nel 1996 c’erano 830 milioni di affamati nel mondo, oggi a soffrire sono un miliardo e venti milioni di persone - ha turbato non poco la comunità odolese che da alcuni anni è idealmente gemellata con la cittadina di San, nel sud del Mali, uno dei paesi dell’Africa occidentale più poveri.
Da anni i giovani del paese si recano in Mali per un progetto di animazione giovanile e un sacerdote di San, Padre Manuel, è di stanza a Odolo. Nella primavera scorsa mons. Diarrà, Vescovo della Diocesi di San, è stato ospite a Odolo per quindici giorni dove ha incontrato le realtà del territorio e ricevuto anche la cittadinanza onoraria.
Ora, in preparazione del periodo natalizio, che vedrà una folta delegazione di Amministratori, rappresentanti delle associazioni odolesi e cittadini recarsi a San in occasione dell’inaugurazione del Centro Giovanile appena completato - partenza 27 dicembre -, l’Amministrazione Comunale ha deliberato l’avvio di un nuovo progetto, concordato con la Diocesi locale, per avviare una cooperativa di lavoro agricolo che consenta di valorizzare le risorse locali.
Il Mali importa infatti circa il 30% del cibo di base che consuma (riso, grano, mais). Ma nei pressi di San i buoni terreni agricoli non mancano, grazie anche alle preziose acque del fiume Niger che irriga vaste aree agricole. Il problema è che se da noi un ettaro di terreno rende circa 80 quintali di riso, nell’agricoltura tradizionale africana a malapena si raggiungono i 5 quintali. La differenza tra 80 e 5 è l’abisso che c’è tra ricchi e poveri del mondo.
A Natale la delegazione degli odolesi parteciperà alla benedizione delle attrezzature agricole acquistate dal Comune di Odolo e offerte come contributo concreto allo sviluppo della cooperativa agricola: si tratta in particolare di una mietitrebbiatrice e di una sbramatrice, necessarie per la raccolta e per eliminare dal riso le glumelle, ossia le leggere lamelle vegetali che avvolgono ogni singolo chicco e lo trattengono sulla spiga.
L’auspicio è che anche con poco si riesca ad avviare un processo virtuoso di sviluppo confidando nel fatto che, come scriveva Giovanni Paolo II nella Redemptoris Missio: “I missionari sono riconosciuti anche come promotori di sviluppo da governi ed esperti internazionali, i quali restano ammirati dal fatto che si ottengono notevoli risultati con scarsi mezzi”.
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La comunità odolese suggella il legame col Mali Nei prossimi giorni sar ospite della comunit di odolese mons. Diarra, da vent’anni vescovo di San, in Mali. Venerd il Gruppo Africa organizza un incontro pubblico, mentre luned l’Amministrazione comunale gli conferir la cittadinanza onoraria.
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