13 Agosto 2012, 10.00
Pillole di psicologia

Ciò che ci rende belli

di Sandra Vincenzi

Cos' che ci rende belli davvero? E che rapporto c' tra la bellezza e l'inconscio? L'incontro con il Re spaventoso, con l'inconscio, produce sempre un effetto immediato e visibile...

...diventiamo improvvisamente più belli, e se ne accorgono anche gli altri, coloro che ci vedono tutti i giorni o anche chi incontriamo solo per caso.
 
Carla, una giovane donna, era arrivata in studio un giorno col fidanzato: con un viso sofferente e tirato e uno sguardo ferito mi raccontava delle difficoltà che avevano nel rapporto di coppia e, mentre parlava, le parole affogavano come boe in un mare in tempesta.
Tutto era confuso, denso e solo una cosa era evidente: Carla era spenta, non aveva più alcuna vitalità nello sguardo, il suo mondo interiore sembrava morto.
 
La volta successiva Carla venne da sola e capimmo insieme che il primo incontro col fidanzato era per dare a lui la sicurezza che Carla ce la stava mettendo tutta, che non voleva avere segreti per lui, desiderava essere limpida.
Durante i nostri incontri ritrovò la sua chiarezza e anche una risolutezza che aveva perduto da molto tempo: lasciò il fidanzato, perché non era un buon rapporto per lei, dal momento che realizzò un grosso sforzo a stare con lui, le voleva bene, c'era dell'affetto ma non bastava e lui non le permetteva di mostrarsi come davvero era, un po' ribelle, esigente, appassionata e veramente poco convenzionale.
 
Tutte queste cose al fidanzato rendevano la vita difficile, e per questo Carla aveva dapprima cominciato a tacere, fino a rassegnarsi.
Il segnale della risalita arrivò un giorno che Carla entrò nel mio studio con un taglio di capelli nuovo, un trucco particolare, e nello sguardo una luce nuova: lei stessa mi disse che venendo lì aveva incontrato un'amica che le aveva chiesto cosa avesse fatto, che “la vedeva in formissima e bellissima”.
 
Ora che stava riprendendo in mano il timone della propria vita Carla poteva ricominciare a splendere, della sua luce.
Ognuno di noi ha una sua luce particolare, che lo rende bellissimo, e questa luce ha a che fare con la vitalità, con l'essere vicino a se stessi.
Durante un percorso di crescita personale o di terapia, è abbastanza normale vedere le persone cambiare e diventare più belle: è la conseguenza dell'essere vicini al proprio Sé, riconoscerlo e ritrovarlo, ci illumina di una luce che abbaglia, che è contagiosa, che parla il linguaggio del cuore e dell'anima.
 
Dopo che abbiamo guardato in faccia le nostre paure e le nostre false idee possiamo lasciarci andare e riconoscere ciò che è: la nostra vita coi suoi alti e bassi, le nostre difficoltà, le nostre stranezze e particolarità.
Sono quelle stranezze, quelle particolarità che ci rendono unici e che alimentano la nostra forza e la nostra bellezza.
E allora capiamo adesso quali sono le cose che ci rendono belli davvero: non è certo la perfezione o il buonismo, ma innanzitutto è la diversità, la differenza che c'è tra una persona ed un'altra che ci rende belli.
 
Questo significa che nella nostra vita dobbiamo scappare dall'omologazione e trovare una via nostra, una storia che nessuno abbia mai scritto prima e che solo noi possiamo scrivere.
Nel caleidoscopio dell'universo ognuno di noi ha un posto, e la sua luce e il suo colore danno senso all'immagine finale che ne sortisce.
Capiamo ora che l'incontro con il Re spaventoso è la via che ci indica come raggiungere il Re luminoso, che nella bellezza si esprime.
 La strada per risalire è diversa per ognuno di noi e non è fatta di teorie, ma consiste in un lavoro che ci libera dagli atteggiamenti che soffocano la nostra interiorità. In questo lavoro “di pulizia” e “riordino” ritorniamo a brillare.
 
Oltre alle diversità c'è un'altra cosa che ci rende belli: le nostre debolezze.
La perfezione è noiosa e non ha un sentire: le nostre debolezze invece parlano di noi, come i nei sulla pelle, come le impronte digitali diverse per ciascuno di noi.
Le nostre debolezze sono la porta attraverso la quale ognuno di noi può riscoprire la propria umanità e provare di conseguenza anche compassione per gli altri.
Le nostre debolezze richiedono cura, richiedono conforto e protezione, tolleranza e comprensione: sembrano gli ingredienti di una bella favola, quella che sentivamo raccontare da piccoli e sognavamo un giorno di poter realizzare anche noi.
 
Prima del vissero felici e contenti gli eroi hanno tutto un percorso da fare e durante questo si arricchiscono proprio di queste virtù -si diceva un tempo - competenze e qualità diremmo oggi.
In una società sempre più urlante, sempre più attratta dal clamore e dal materiale, le persone hanno bisogno di riscoprire proprio queste attitudini delicate, preziose, che rendono le persone più vicine a loro stesse, fan tornare gli occhi vibranti e luminosi come brillanti.
 
Essere belli ha dunque a che fare con l'essere se stessi, e per farlo è necessario:
1 – riconoscere in noi limiti e talenti, vizi e virtù, fatti e misfatti della nostra storia, personale e famigliare;
2 – rispettare ciò che abbiamo riconosciuto senza giudicare.
 
Succede che le persone continuino a mantenere i loro problemi, a soffrire, perché risulta loro più facile invece che trovare nuove soluzioni.
Carla non voleva dirsi che quel fidanzato non andava bene per lei, preferiva soffrire perché spesso la sofferenza e mantenere il problema sono profondamente legati ad una sensazione di innocenza e di fedeltà, che aprono le porte ad un tentativo di controllare la nostra vita ad un livello quasi magico.
Con ciò ci si lega alla speranza che tramite la propria sofferenza e buona volontà si possa salvare un rapporto, salvare un'altra persona, una certa situazione.
 
Se questo sforzo ci sta imbruttendo siamo lontani da noi stessi; se in questo sforzo brilliamo della nostra luce siamo su una buona strada.
Ma in una relazione con un'altra persona, quand'è che dobbiamo insistere e sforzarci, e quando invece lasciar andare, anche a costo di rimetterci il legame?
Nei successivi contributi cercherò di rispondere parlando della relazione.
 
Dott.ssa Sandra Vincenzi
PSICOLOGA PEDAGOGISTA
e-mail vincenzisandra@gmail.com
 


Aggiungi commento:

Vedi anche
22/06/2012 10:00

Dove abita l'inconscio Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dello sconosciuto che abita in noi: l'inconscio!

07/07/2012 09:00

Le nostre radici La nostra scalata verso ci che ci rende migliori parte dalle nostre radici; e le nostre radici risiedono nel nostro inconscio.

04/04/2011 08:00

L'erba del vicino... Paragonarsi agli altri per e vedersi sempre sfortunati o inferiori spesso un alibi inconscio per non reagire. Per farcela, via i paragoni.

15/06/2012 11:00

Lo sconosciuto che abita in noi Ci sono delle domande che ci terranno impegnati per un po' di tempo: cosa ci porta a prendere una strada piuttosto che un'altra? Cosa ci sostiene nella scelta? Quali sono le nostre radici?

09/04/2013 07:57

Difendersi dai pregiudizi Come riconquistare la propria autostima: la tecnica che rende immuni dalle critiche e aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza




Altre da Pillole di Psicologia
27/02/2024

Ansia di crescere

Secondo una ricerca  recente, uno studente bresciano su tre, delle scuole superiori, ha utilizzato medicinali o sostanze per combattere l’ansia

06/02/2024

L'inclusione è solo un principio?

Accade talvolta, che arrivino in studio da me, mamme preoccupate, più raramente papà, per questo tipo di istanze, che mi riferiscono di atti scoordinati nelle prassi scolastiche...

28/01/2024

Dall'orientamento alla formazione

“Non so a che scuola iscriverlo?” ,“Ma come si fa, oggi, ad aiutare i figli a scegliere un percorso formativo adatto a loro?”

07/01/2024

Solitudine

L’isolamento si manifesta nel trascorrere del tempo in solitudine, mentre la solitudine è trovare tale condizione sgradevole

31/12/2023

Amare se stessi

Ai giorni nostri non è difficile sentir parlare del concetto di autostima, ma tutti sanno quanto sia importante nella vita?

20/04/2023

I compiti a casa

Il problema dei “compiti a casa”, ogni anno, da qualche anno a questa parte, torna “in auge”. La psicologa e psicoterapeuta Marzia Sellini prova ad analizzare il fenomeno da diversi punti di vista

10/12/2022

What is a woman?

 “Cos’è una donna?”. Un documentarista, tale Matt Wals, in un suo recente filmato, che sta facendo scalpore in America, ha posto la domanda ad intellettuali e scienziati...

13/11/2022

Baby gang? I nostri figli arrabbiati!

C’è una paura crescente che circola tra di noi e non di rado diventa angoscia e terrore per la violenza giovanile...

17/10/2022

La risata che fa bene alla mente

“Di questi tempi non c’è proprio niente da ridere!” è una frase che capita di sentire sempre più associata sempre ai disagi della vita e alla carenza di prospettive. Invece...

16/10/2022

Ansia generalizzata

“La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi. L’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia”