22 Giugno 2012, 10.00
Pillole di Psicologia

Dove abita l'inconscio

di Sandra Vincenzi

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta dello sconosciuto che abita in noi: l'inconscio!

 
Cosa succede ad un pensiero quando scivola nell'inconscio?
Si aggrega a contenuti mentali di analoga caratteristica emotiva: il pensiero del terremoto, con la sua carica emotiva di paura e terrore, si aggrega con la paura di perdere tutto, di non riuscire a sopravvivere, della morte, del lutto, dello sciacallaggio e così via; mentre per i pensieri che portano positività l'esempio di quando siamo innamorati ci riporta anche a pensieri che riguardano la fortuna, il sentirsi amati, benvoluti, potenti, leggeri, invincibili.
 
L'aggregazione delle memorie inconsce va a costituire dei “paesaggi”  interni (cfr. contributo “I paesaggi dell'anima” del 21/5/2012), paesaggi sommersi, popolati di vita: emozioni, pensieri, ricordi, sensazioni, sentimenti, affetti. Potremmo paragonare il tutto al mondo sub-marino, profondo, buio, sconosciuto, e palpitante di vita.
Una volta scivolato nell'inconscio, l'oggetto mentale diventa autonomo rispetto al soggetto pensante e può agire inaspettatamente anche contro la sua volontà.
 
E' così che si sviluppano anche le allergie.
Una persona fa una certa esperienza intensa e significativa per lei, legata ad una qualsiasi modalità sensoriale, come un rumore forte, un colore, un sapore, una sensazione tattile o un odore.
Le emozioni intense si legano al vissuto sensoriale ed ogni qualvolta lo stimolo sensoriale si ripresenta, viene accompagnato dall'emozione alla quale si è legato.
L'emozione può essere piacevole ed allora un certo profumo di fiori ci riporterà alla nostra infanzia facendoci fare un tuffo nel passato; oppure spiacevole e in questo caso il soggetto farà di tutto per non ricordarla, evitando quindi l'oggetto sensoriale che la ricorda e sviluppando appunto un'allergia al rosso, piuttosto che ad un profumo di violetta o un sapore di gorgonzola.
 
Esistono livelli di inconscio più o meni profondi.
Il pensiero registrato può appartenere alla categoria più superficiale d'inconscio; in tal caso non è raro che la coscienza riesca a visitare questo tipo di condizionamento psichico e trarne il contenuto nella forma del ricordo, ritrasformandolo dunque in pensiero corrente.
Durante una psicoterapia il ritorno alla coscienza di un'emozione o pensiero rimosso determinano lo sblocco di un'energia imprigionata.
 
Quando l'energia inconscia si trasforma in pensiero corrente si libera e nutre il nostro fare, pensare e sentire, restituendoci vitalità.
I condizionamenti psichici più difficili da bonificare sono quelli radicati più in profondità, dove è difficile accedere; da essi derivano quei disturbi della personalità più ardui da superare a causa di patologie e problematiche anche gravi in varie sfere della vita: alimentare, sessuale, relazionale, umorale, ecc.
 
Ma dove avviene tutto ciò, ovvero dove abita questo sconosciuto?
Parliamo di profondità per esprimere, con un concetto, una collocazione, e fare in modo che questo concetto possa avere un posto dove stare e non essere più clandestino a noi stessi.
Passando dal piano dei concetti a quello materiale, questa profondità non ha un posto specifico, ne ha molti: le emozioni ed i pensieri inconsci abbiamo il potere di collocarli in qualsiasi punto del nostro corpo, oltre che immagazzinarli in aree specifiche del cervello; così in un arto possiamo aver depositato un'emozione negativa, oppure in un osso, in un organo interno e questo deposito condiziona il funzionamento di quella parte fisica, causando poi anche malattie.
La psicosomatica e la kinesiologia hanno sviluppato precise conoscenze a riguardo e tecniche di guarigione.
 
Ad ogni modo, in qualsiasi posto fosse calata questa profondità, possiamo pensarla abitata da forze formidabili.
La formidabilità di queste forze dipende dal fatto che cambiano il mondo, cambiano noi stessi, ci distruggono come ci elevano, ci salvano e ci condannano. Inoltre sono formidabili anche perché caratterizzano l'individualità di ciascuno, sono qualità dell'anima e nessuno è capace di amare, di sbagliare, di inventare, di soffrire e di gioire come un altro. Infine sono forze che hanno una caratteristica ben precisa: sono sconosciute alla coscienza.
 
Come non sappiamo di un movimento continuo e costante sotto i nostri piedi, sotto la crosta terrestre, ma c'è e ce ne rendiamo conto quando avvengono purtroppo i terremoti; così di queste forze ce ne rendiamo conto in situazioni estreme: durante una malattia, quando abbiamo dei problemi o soffriamo, quando  stravolgiamo la nostra vita, attraverso l'arte, le terapie.
 
Potevamo accorgercene prima?
Sì, sono tanti i segnali e gli indizi che lo sconosciuto che abita in noi ci manda, non è che è fermo, imbavagliato e blindato, ma è piuttosto agitato più che immobile.
Dotarsi di strumenti per auto-osservarsi diventa oggi una necessità di sopravvivenza, proprio oggi che il pensiero, la cultura e la tecnologia hanno – almeno per noi del primo mondo – aumentato le opportunità e le responsabilità della nostra evoluzione, di quella degli altri uomini e del pianeta.
 
Se è così importante riappropriarsi di queste forze vediamo come possiamo farlo?
Attraverso lo studio dei nostri sogni, che vengono utilizzati anche in psicologia come materiale per svelare l'inconscio; i lapsus nel linguaggio ci parlano di sbagli-veri, ovvero di errori che commettiamo sopra-pensiero, perché sotto, nelle profondità, il pensare è diverso dal sentire.
 
Ancora, i tic nervosi, le manie, le ossessioni, l'ansia, le nostre piccole o grandi stranezze, le nostre incoerenze tra dire, fare, pensare e sentire, le nostre produzioni artistiche, e purtroppo le malattie e le sofferenze sono come i sassolini di Pollicino, che avvicinano al sentiero che ci ricondurrà a casa.
Lì ci sono le nostre radici.
Questo ritorno a casa è un tornare alle nostre radici che sono radicate nell'inconscio. 
“Senza radici non si vola” diceva B. Hellinger: un concetto che svilupperemo nel prossimo contributo.
 
Dott.ssa Sandra Vincenzi
PSICOLOGA PEDAGOGISTA
e-mail vincenzisandra@gmail.com
 
 


Aggiungi commento:

Vedi anche
15/06/2012 11:00

Lo sconosciuto che abita in noi Ci sono delle domande che ci terranno impegnati per un po' di tempo: cosa ci porta a prendere una strada piuttosto che un'altra? Cosa ci sostiene nella scelta? Quali sono le nostre radici?

13/08/2012 10:00

Ciò che ci rende belli Cos' che ci rende belli davvero? E che rapporto c' tra la bellezza e l'inconscio? L'incontro con il Re spaventoso, con l'inconscio, produce sempre un effetto immediato e visibile...

01/07/2012 10:00

La strada che ci riporta a casa Lo sconosciuto che abita in noi lascia dei sassolini, come Pollicino, per farci ritrovare la strada di casa, dove risiedono le nostre radici. Sono le radici che sostengono un albero e la sua crescita.

07/07/2012 09:00

Le nostre radici La nostra scalata verso ci che ci rende migliori parte dalle nostre radici; e le nostre radici risiedono nel nostro inconscio.

04/04/2011 08:00

L'erba del vicino... Paragonarsi agli altri per e vedersi sempre sfortunati o inferiori spesso un alibi inconscio per non reagire. Per farcela, via i paragoni.




Altre da Pillole di Psicologia
27/02/2024

Ansia di crescere

Secondo una ricerca  recente, uno studente bresciano su tre, delle scuole superiori, ha utilizzato medicinali o sostanze per combattere l’ansia

06/02/2024

L'inclusione è solo un principio?

Accade talvolta, che arrivino in studio da me, mamme preoccupate, più raramente papà, per questo tipo di istanze, che mi riferiscono di atti scoordinati nelle prassi scolastiche...

28/01/2024

Dall'orientamento alla formazione

“Non so a che scuola iscriverlo?” ,“Ma come si fa, oggi, ad aiutare i figli a scegliere un percorso formativo adatto a loro?”

07/01/2024

Solitudine

L’isolamento si manifesta nel trascorrere del tempo in solitudine, mentre la solitudine è trovare tale condizione sgradevole

31/12/2023

Amare se stessi

Ai giorni nostri non è difficile sentir parlare del concetto di autostima, ma tutti sanno quanto sia importante nella vita?

20/04/2023

I compiti a casa

Il problema dei “compiti a casa”, ogni anno, da qualche anno a questa parte, torna “in auge”. La psicologa e psicoterapeuta Marzia Sellini prova ad analizzare il fenomeno da diversi punti di vista

10/12/2022

What is a woman?

 “Cos’è una donna?”. Un documentarista, tale Matt Wals, in un suo recente filmato, che sta facendo scalpore in America, ha posto la domanda ad intellettuali e scienziati...

13/11/2022

Baby gang? I nostri figli arrabbiati!

C’è una paura crescente che circola tra di noi e non di rado diventa angoscia e terrore per la violenza giovanile...

17/10/2022

La risata che fa bene alla mente

“Di questi tempi non c’è proprio niente da ridere!” è una frase che capita di sentire sempre più associata sempre ai disagi della vita e alla carenza di prospettive. Invece...

16/10/2022

Ansia generalizzata

“La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi. L’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia”