04 Gennaio 2013, 07.39
Punti di Vista

La social democrazia italiana

di Aldo Vaglia

Mi stimola sviluppare un argomento che vede la sinistra italiana ingarbugliarsi in una ricerca infruttuosa di formule da altri sperimentate con successo e che per lei sono sempre state un fallimento


Ci può essere una SPD italiana? è la domanda dell’amico “doc” mentre ascolta Gaber, a dieci anni dalla morte, e  esprime il desiderio: “mi piacerebbe provare, prima di ulteriori salti nel buio una moderata onesta tranquilla socialdemocrazia basata sull’equità sociale e sul lavoro”.
Se analizziamo razionalmente la storia ci sono poche speranze che i sogni si trasformino in realtà.
Il paese del “gattopardo” del cambiare tutto perché nulla cambi, ha difficoltà ad applicare ricette che funzionano in altri paesi. Il fallimento del bipolarismo, delle leggi elettorali, del federalismo ne è la riprova.

Dalla scissione del partito socialista del '21 a Livorno in cui si accusavano i moderati di essere la causa dell’avanzare dello squadrismo fascista. Per proseguire con l’emarginazione di Bordiga del '26 perché massimalista e bolscevico, le anime della sinistra hanno avuto più motivi di dissidio che di convergenza.
Nel dopoguerra un partito con il nome di Social Democratico, sponsorizzato dagli americani, ha avuto il ruolo di rompere l’alleanza tra lavoratori, ruolo proseguito dai sindacati.
Il partito socialista si è sfasciato travolto da scandali. Il partito comunista ha cambiato nome perché essere comunisti dopo l’89 non era più alla moda.

Una delle espressioni più negative che usano i conservatori tedeschi per disprezzare i rivali dell’SPD è Toskana Fraktion per i Cechi è addirittura sinonimo di corruzione.
Nonostante la brutta opinione che i tedeschi hanno degli italiani, specialmente quelli colti nutrono per  l’Italia un amore tormentato quasi un’attrazione fatale, che fino dai tempi di Gothe  e dei viaggiatori romantici, li affascina li intriga li lusinga, sempre pronti comunque a riaversi con orrore da questo stravolgimento.
È in questo razzismo simbolico che “Tonio Krogher alias Thomas Man” mette da una parte “l’eticità” del nord borghese e germanico e dall’altra la “Bellezza” amorale del sud latino.
Eppure è il socialdemocratico tedesco Schroder che vuole fortemente l’Italia nell’euro.

Con il pessimismo della ragione non possiamo che vedere l’Italia condannata dai suoi vizi, ci può salvare solo l’ottimismo della volontà.
Nemmeno la scopiazzatura della Grosse Koalition del governo Monti ha prodotto frutti politici.
Siamo bravi ad inventare partiti, ma gli statisti non si comprano al mercato. Lega, Movimento 5 Stelle, lo stesso PDL non rientrano negli schemi tradizionali della politica europea, nascono da reali mancanze della politica nazionale, e ne diventano i primi contagiati.
 
Siamo la patria di Machiavelli e del Rinascimento, abbiamo scritto la costituzione più avanzata e democratica del mondo (ben raccontata nei giorni scorsi dal geniale Benigni).
Eurocomunismo e compromesso storico hanno anticipato di 30 anni il dibattito sulla crisi, non solo economica, che avrebbe coinvolto e travolto il sistema. La Bolognina ha affossato l’intuizione berlingueriana per sposare la più moderata posizione socialdemocratica in una sorta di masochistica abiura del passato per entrare nel tempio del libero mercato.

Ma nemmeno la moderata onesta tranquilla socialdemocrazia europea, da quando i giganti addormentati dell’Asia e del Sudamerica si sono svegliati per reclamare la loro consistente parte nel mondo globalizzato, riesce a proporre concrete prospettive per il medio e lungo termine.
Chissà che la soluzione non possa venire ancora dall’Italia da sempre laboratorio della politica sia nel bene che nel male



Commenti:
ID26460 - 04/01/2013 16:37:28 - (Giacomino) - A volte mi chiedo:

Da che pianeta sono arrivati i personaggi che hanno scritto la costituzione italiana che possiamo dire ancora oggi la più bella e avanzata del mondo. Mi chiedo se gli attuali cosidetti leader sarebbero ancora capaci di esprimere simili concetti e con quello spirito. Mi chiedo altresì se ad esprimere simili princìpi quanti italiani ne sarebbero capaci. Dal pessimismo della ragione ci può salvare solo l'ottimismo della volontà. Ben detto Vaglia, ma sarà dura comunque.

ID26464 - 04/01/2013 20:52:28 - (sonia.c) - da : a conti fatti..o quasi .di Stephane Hessel...

nel 1948 chi formulò la Dichiarazione Universale dei diritti umani si preoccupò di individuare l'elemento peculiare della persona umana e il termine che trovò,perchè adeguato a tutte le religioni e a tutte le filosofie, fu il termine "dignità"..è questo il concetto che riassume,secondo mè,l'intera problematica del nostro mondo contemporaneo..l'inaccettabile è oltraggio alla dignità.. !! Oggi l'interruzione della partita per colpa dei cori razzisti, è stato un segnale forte di cività e dignità,che fa ben sperare..saluti ai miei preferiti blogger...

ID26467 - 04/01/2013 21:51:06 - (Leretico) - Un era di transizione?

Il 1989 verrà ricordato, e forse lo è già, come l'anno della svolta. Caduto il muro, le sue macerie hanno travolto istituzioni, idee e annessi. In Italia, terra di confine tra est ed ovest, il cambiamento ci ha gettato in un era di mezzo, un era di transizione non ancora terminata. La caduta di strutture e ideologie per anni accettate e consolidate ha provocato un terremoto anche nelle coscienze, un vuoto fatto di insicurezze e paure variamente riempito da diversi personaggi più che da veri e propri partiti. La socialdemocrazia, quel poco che c'era in Italia, è stata la prima ad essere seppellita sotto le macerie del muro di Berlino. Ciò che è rimasto ha tentato un'organizzazione bipolare finalmente democratica, con fragilissimi risultati. La debolezza si riscontra proprio in questi giorni in cui il centrodestra si frantuma in maniera invereconda mentre il centrosinistra sembra aver fondato una timida struttura di significato anche se

ID26468 - 04/01/2013 21:56:11 - (sonia.c) - Silvano Agosti ..un meraviglioso visionario....

kirghisia..

ID26469 - 04/01/2013 22:04:01 - (Leretico) - continua

in mano ad anziani conservatori. In Italia non si conosce veramente il significato di social-democrazia. Non c'è una tradizione democratica vera, essendo quella ante 1989 una democrazia bloccata detta anche non-democrazia. In quel contesto non poteva sorgere una vera socialdemocrazia, espressione di sedimentazione storica e di lungimiranza da statisti non da cacciatori di consenso come hanno dimostrato di essere dotate sia centrosinistra che centrodestra della seconda repubblica. 23 anni non sono sufficienti per educare una nazione al bipolarismo né è possibile cambiare la natura campanilistica della società italica che ne ha sempre fatto la sua ricchezza culturale ma anche storicamente la sua debolezza politica e militare. Non sappiamo ancora come si trasformerà il nostro assetto. Certamente finora ci siamo fermati, sia politicamente che economicamente. E non si vede all'orizzonte un vero cambiamento mentre l'incipiente decadenza si mangia il nostro

ID26470 - 04/01/2013 22:05:10 - (Leretico) - continua

futuro.

ID26471 - 04/01/2013 22:07:14 - (sonia.c) - ooops !scusi signor leretico

non volevo interromperla..saluti!

ID26474 - 05/01/2013 08:48:53 - (Aldo Vaglia) - Desaparecidos

Ciao doc, che fine hai fatto? Mi inviti a scrivere un articolo e poi non lo commenti?

ID26475 - 05/01/2013 09:39:58 - (doc) -

Ne ho già scritti 3 ma non riesco a farli partire. Questo è di prova

ID26477 - 05/01/2013 09:47:40 - (Aldo Vaglia) - Per Leretico

Mentre il '68 e' stato l'anno della rivoluzione culturale, l''89 e' stato quello della rivoluzione politica. Le macerie del muro hanno travolto tutto l' occidente e l'Italia che la bussola l'aveva gia' persa e si dimenava in una decadente gestione ordinaria e corrotta del potere, sparito il nemico da combattere, si e' trovata allo sbando. Senza fattore "K"il re e' rimasto nudo. L'alleanza tra DC e satelliti, con il PSI che faceva valere il suo pugno di voti per farsi gli affari suoi, scioltosi il collante anticomunista, e' crollata col muro. La magistratura ha fatto da spazzino.

ID26478 - 05/01/2013 10:04:02 - (doc) -

Innanzi tutto mi scuso per i problemi tecnici che mi hanno impedito di complimentarmi con te, Aldo, per la sagacia del tuo articolo. Avevo preparato per ben tre volte una kilometrica risposta e forse proprio per questo non è mai partita. Riassumo. Noi italiani abbiamo espresso nei secoli tanti bei cervelli,presi individualmente, i massimi in ogni campo artistico, culturale, scientifico ma collettivamente, politicamente, siamo sempre stati sotto la media, insufficienti, impresentabili.Avevo poi incolpato tutti i vari numerosi istmi di cui ci nutriamo e avevo identificato la nostra attuale catastrofe politica con la mancanza di un vero confronto dialettico tra socialdemocrazia e liberismo europeo. Sono stato breve. Spero vi arrivi. Buona discussione

ID26479 - 05/01/2013 10:07:24 - (Aldo Vaglia) -

Dalle ceneri, come fai notare, non e' nato niente di buono. L'alleanza delle destre, che a ragione rivendicava la sua stagione, ha moltiplicato tutti i difetti del vecchio sistema distruggendo man mano anche quel poco di socialmente buono che il centrosinistra era riuscito a combinare. Aumento delle tasse e del debito, conflitti d'interesse, illegalita' diffusa, disprezzo della cultura e della scuola, aumento della spesa pubblica, della burocrazia dello statalismo e del nazionalismo, senza alcun intervento di liberalizzazione e privatizzazione, distruzione del welfare e della dignita' del lavoro e' il lascito del berlusconismo a cui una sinistra imbelle non e' stata in grado di contrapporre ed elaborare strategie e progetti che andassero al di la' della lotta quotidiana per lo sgabello.

ID26480 - 05/01/2013 10:12:15 - (Aldo Vaglia) -

Scusa doc, ci siamo accavallati, non e' una risposta al tuo commento il mio sotto ma e' la continuazione del ragionamento con Leretico

ID26482 - 05/01/2013 10:35:49 - (Aldo Vaglia) - Per doc

A te doc volevo invece fare una domanda: l'identikit del socialdemocratico che proponi potrebbe essere Bersani e il liberista Monti. Ritieni utile uno scontro tra i due? Sembra che si vada a finire cosi'. Oppure peggio ancora che il liberista Monti diventi la nuova DC al quale i satelliti compreso il PD dovranno girare attoro. Un'involuzione invece che un'evoluzione del sistema politico. Anche in questo caso tutte le colpe sono da attribuire alla mancanza di strategia della sinistra non in grado di definire una vera politica riformista ben contrapposta ad una politica di destra che la distingua e ne delimiti i contorni. Anche un'eventuale vittoria senza una vera politica di rinnovamento sara' inutile come lo sono state le due di Prodi.

ID26492 - 05/01/2013 18:06:19 - (Dru) - questo è argomento che mi interessa di sviluppare

Nel mondo della globalizzazione e della sovrapproduzione e dismisura una società come quella europea, dedita alla conservazione di alcuni valori passati, è destinata al tramonto, e i segni di questa decadenza sono ormai evidenti e non più impliciti, segni che non dico essere espliciti, data la crisi economica attuale, poiché non è dell'economia che è più evidente la crisi, ma proprio nelle e delle politiche si ha evidenza del carattere corruttivo e di sgretolamento di alcune delle strutture che credevamo incontrovertibili e immutabili, una di queste è proprio il lavoro. La socialdemocrazia è un argomento forte, ma non abbastanza per affrontare il mare burrascoso che ci travolgerà se ciechi e sordi alle nuove dinamiche emergenti proprio nelle economie.L'America sa esprimere ancora con forza queste dinamiche che risultano ancora a noi europei, per certi versi, spregiudicate e antisociali, così il resto del

ID26496 - 05/01/2013 18:28:58 - (Dru) -

mondo che emerge con sempre più prepotenza e potenza.Lo smantellamento del welfare negli stati che hanno vissuto all'ombra della spesa pubblica senza controbilanciata forza industriale e produttiva dice che se non sarà la politica allora sarà la verità a intervenire, e così sta avvenendo. La verità è che neppure stati a fortissima cultura industriale, come il nostro, possono reggere ad un continuo e insistito programma di spesa e questo l'hanno capito anche i nostri partner europei che nei primi hanno duemila hanno arginato la concorrenza straniera con debito ma questo non è stato assolutamente sufficiente, la crisi politica appunto.

ID26497 - 05/01/2013 18:38:46 - (Dru) - Quindi ad Aldo rispondo che...

quel mondo lì, fatto di socialdemocrazie piuttosto che di liberaldemocrazie hanno di buono le garantite diverse posizioni di una rendita ideologica che mal si conformano alle nuove istanze sociali e di filosofia. Da un lato si richiamano a valori sacrosanti, dall'altro, questi valori, sono il danno maggiore per una società libera di volere un futuro diverso e migliore, lacci che cominciano a far intravedere i segni sulla pelle delle nuove generazioni che sanno quanto sia molto più fluida la società della globalizzazione rispetto a quella ingessata della politica nazionale.

ID26498 - 05/01/2013 19:51:38 - (Dru) - Sull'onda di quanto va scrivendo Sonia

È importante la parola "dignità" un tempo lo era chi difendeva la propria casa, la propria società e la propria cultura tanto che solo 50 anni fa le vette più alte del mondo erano o degli inglesi o dei tedeschi o degli italiani, oggi questo farebbe ridere ai più e la globalizzazione ha mostrato che anche il termine "dignità" come ogni termine è controvertibile.

ID26500 - 05/01/2013 20:03:08 - (ric) - premetto ....

che non ho letto nessun commento ma mi vien da dire...quindi siamo um popolo del c...o!!!

ID26501 - 05/01/2013 20:17:23 - (Dru) - Non so se avete inteso il mio dire

Ma io critico, nel seno della modernità e del pensiero dominante la modernità, proprio quelle costituzioni, come quella italiana e i valori che vorrebbero tutelare, perché sovrastrutture di strutture sempre più fluide, corrispondendo in questo alle ideologie tramontanti il ventesimo secolo.

ID26502 - 05/01/2013 20:30:48 - (Dru) - Da "Essenza del Nichilismo"

Le cose appaiono nel "mondo" da quando Platone porta il "mondo" alla luce.Gia da questo momento la "poiesis" (produzione.ndr.) umana incomincia a deporre nell'apparire le opere della Notte (ndr. Opere del nichilismo, opere prodotte nel tempo della Metafisica fin giù alle più moderne ideologie, opere che sorgono sul presunto assunto che l'essere possa venir corrotto, che le cose dal nulla dunque vengano per ritornarvici). Il loro dilagare ha finito per sommergere le opere dell'ambiguità ( ndr. Opere del mito, opere premetafisiche), da cui la civiltà della tecnica prende definitivo congedo...chi condanna la provocazione e la devastazione della natura portate al loro culmine dalla tecnica, non avverte che questa natura è stata portata alla luce proprio per essere così provocata e devastata: non le si fa violenza, perché è essa stessa "predisposta"(ndr. Le virgolette sono mie) alla provocazione e alla devastazione.

ID26503 - 05/01/2013 20:35:22 - (Dru) -

L'interminabile teoria di manufatti che vanno esaurendo lo spazio e il tempo non distoglie l'uomo dal suo autentico rapporto con la natura, perché è il risultato di quello stesso atteggiamento secondo il quale l'Occidente ha portato alla luce la natura.

ID26504 - 05/01/2013 20:45:02 - (Dru) -

La civiltà della tecnica rende esplicito il nichilismo della sua essenza(ndr. Essenza anche appunto della natura delle cose che vanno e vengono dal nulla appunto identificando l'essere con il nulla, essenza del nichilismo), nel concetto stesso di manufatto, o di bene di consumo, che ormai è divenuto la categoria trascendentale dell'essere.Se Agostino poteva ancora affermare che qualcosa è tanto più bene, quanto meno è consumabile, il bene di consumo si trova invece in una posizione di equilibrio, per la quale esso non è più un bene sia se troppo consumabile, sia se lo è troppo poco. I principi della "produzione"( ndr. Mie le virgolette) esigono comunque che venga consumato; e al terrore per la possibilità della distruzione atomica della terra si unisce il compiacimento per il possesso di un mezzo capace di distruggere ciò che si riveli troppo poco consumabile( l'essere? Ndr.).

ID26505 - 05/01/2013 21:01:36 - (sonia.c) - la dignità a cui si riferisce Hessel..

non fa ridere e non segue le mode o le trasformazioni della società!la nostra costituzione è stata scritta "a caldo"in un raro momento di lucidità e verità , di presa di coscienza dell'assurdità delle guerre! cosa che non è ,purtroppo più successa! ( infatti adesso ci sono diventate addirittura indifferenti!)ma la mancanza di dignità della nostra decadente società fa piangere..saluti sior dru..

ID26506 - 05/01/2013 21:29:58 - (sonia.c) - ha ragione il dottor Cartella ..

per fortuna non c'è solo severino ..i filosofi fanno bene a filosofare....ma non bisogna prenderli troppo sul serio..e per strafortuna ..hessel non è un filosofo...

ID26508 - 06/01/2013 00:22:14 - (Dru) -

I principi della produzione sono in un rapporto di interdipendenza con i bisogni dell'uomo della civiltà della tecnica, che ormai sente soprattutto il bisogno di consumare ciò che viene prodotto: se il "mondo" ( ndr. Severino qui sentenzia con il "mondo" il mondo di Platone, il nostro mondo, il mondo della produzione distruzione dell'essere) è pieno di cose che sono state fatte per essere distrutte, se anzi il "mondo" stesso nella sua totalità è un bene di consumo, il bisogno fondamentale dell'uomo nel "mondo" non può essere che quello di consumare il "mondo", e tanto più in fretta quanto più rapido è l'aumento dei beni di consumo. Da questo lato, la civiltà della tecnica soddisfa i bisogni che essa stessa ha suscitato.Ma la si considera anche come liberatrice di ogni indigenza umana: ad esempio la fame, il dolore, in cui l'uomo si trova sin dalle origini e che dunque non sono provocate, ma eliminate dalla

ID26509 - 06/01/2013 00:35:39 - (Dru) -

Tecnica.È ormai fuori discussione che la tecnica costituisca il solo mezzo per eliminare il dolore dalla terra. L"industrializzazione libera dalla fame e la psicoterapia da ogni angoscia e rimorso.È nella logica stessa dell'occidente che ogni protesta condotta dal punto di vista del decadentismo spiritualistico( ndr. Ecco qui la caduta di ogni valore incontrovertibile) resti tagliata fuori. Il rimedio dello "spirito" ( ndr. Coscienza, valori) al dolore della terra sono dati all'interno del "mondo" (ndr. Produzione,distruzione), senza che siano tratte le conseguenze ultime di questa fondamentale circostanza: ( ndr. È qui rispondo ad Aldo) che l'uomo è nel mondo e che dunque il "mondo" va trattato come "mondo". la tecnica tratta il "mondo" (ndr. produzione, distruzione) come "mondo" (ndr. Produzione, distruzione); le altre forze metafisiche che agiscono in nome dello "spirito" (ndr. coscienza, valori), come ad esempio il cristianesimo

ID26510 - 06/01/2013 00:37:12 - (Dru) -

è il marxismo, pensano e guidano l'uomo nel "mondo", ma si rifiutano di sfruttare fino in fondo la mondanità del mondo.

ID26511 - 06/01/2013 00:41:41 - (Dru) - E qui concludo con parole mie

È quindi ovvio che queste forze sono oggi più di ieri, le forze che si rifanno ai valori, le forze dello "spirito", forze sempre più in difficoltà in questo "mondo", forze destinate a tramontare.

ID26515 - 06/01/2013 11:12:16 - (Dru) - Destinate a tramontare causa la natura delle cose appunto

Natura delle cose che noi con Metafisica abbiamo imposto al "mondo".Sempre da "Essenza del nichilismo"."Come può accadere che, con la morte dell'uomo, l'anima non si disperda e questa non sia la fine del suo essere"? (Phaedo, 77b). Questo è un problema essenzialmente metafisico: non perché consideri il rapporto tra l'al di là è l'al di qua, ma perché ammette come possibile la " fine di ogni essere", il suo annientamento. È un modo specifico di domandare se un certo ente continui ad esistere anche quando un cert'altro ente non esiste più.Dove il fondamentale sottinteso è che gli enti possano non esistere, e quindi possano non esistere (ndr. Nichilismo appunto, sintesi dell'essere e niente, sintesi di due opposti inconciliabili, sintesi che si respinge fin dall'origine), e quindi possano anche non esistere più, cioè "finire".

ID26516 - 06/01/2013 11:28:32 - (Dru) - Queste le parole essenziali oltre metafisica

"Prima di Platone non c'è "mondo", perché il divenire non è pensato come annullamento dell'essere, e non c'è "produzione" e " distruzione", perché l'agire della natura e dell'uomo non sono pensati come un far passare le cose dal niente all'essere e dall'essere al niente." Emanuele Severino in Essenza del nichilismo pag.151 edizione gli Adelphi.

ID26517 - 06/01/2013 11:43:31 - (Dru) - Dal Parmenide di Platone

"Quando affermiamo che qualche cosa non è, non intendiamo noi indicare la mancanza dell'essere, in ciò di cui diciamo che non è? Dicendo che qualcosa non è, forse che intenderemmo affermare che in certo modo non è e in cert'altro modo è, oppure questo dire che non è significa nettamente che ciò, che non è, non è proprio in alcun modo e non partecipa in alcun modo dell'essere?"Affermando la possibilità che "qualcosa" (ndr. Virgolette mie) non sia, e dunque acquisti e perda l'essere, il pensiero afferma che il non-niente è niente, pone l'identità dell'essere e del niente.

ID26547 - 07/01/2013 22:41:20 - (doc) - Alluvione

Ieri ho più volte provato a intervenire ma sono stato ripetutamente travolto dagli interventi di Dru. Sono assalito da un dubbio atroce che potrebbe incrinare la considerazione che ho di me stesso. Confesso, non riesco a capire quasi nulla di quello che scrive il nostro giovane filosofo, probabilmente la vecchiaia mi sta intorpidendo il cervello. Aldo scusami ma io non sono all'altezza. Attualmente in Italia non vedo ne un partito Socialdemocratico ne un vero partito liberale ma mi piacerebbe parlarne. Apri un blog politico ma vietalo ai filosofi perché ne ho piene le palle di sofisti, di stoici, di aristotelici, di pitagorici,di epicurei, di cartesiani, di volteriani ,di kantiani, di markisti, di hegeliani, di Nietzschisti e compagnia cantanteTra qualche giorno parto per l' estero e mi disintossicherò dai miasmi della nostra vergognosa classe politica.

ID26552 - 08/01/2013 08:53:54 - (Aldo Vaglia) - Per doc

" Primum vivere deinde filosofare", il concetto aristotelico e' piu' che mai attuale oggi che la ricerca del vivere e' al primo posto. Ma se il filosofare porta ad un cambiamento di mentalita' non puo' che far bene e forse contribuisce a ricercare un cibo sano e una politica meno indecente. Sulla politica invece non sono, nemmeno io come te, alla sua bassezza e non all'altezza; pertanto analisi e prospettive mi sono totalmente oscure.

ID26555 - 08/01/2013 09:41:09 - (sonia.c) - buon viaggio doc..

che bello ! un'altra conferma che la gioventù della mente non è una questine anagrafica..credevo doc giovanissimo! x dru: spero di aver capito male...forse intendeva dire qualcosaltro,parlando di tecnica e psicoterapie! ma il mio lucido pessimismo mi porta a pensare anche in questa prospettiva: il governo mondiale ha la tecnica per distruggerci..e la psicoterapia l'ha usata per eliminare il senso di colpa"prima"..

ID26556 - 08/01/2013 09:52:56 - (Dru) - a doc che considero uno dei furbi per coloro che non lo sono

Considerarmi un giovane filosofo mi può lusingare se detto da un mio conoscente ( per vero di colui che mi conosce) perciò che concerne l'aggettivo "giovane", poi parlerò invece di quel sostantivo "filosofo" che tanto le sta sulle palle. Come detto, "giovane" mi piace se proferito da un mio conoscente perché "giovane" per un mio conoscente, e se mi conosce significa appunto che mi capisce, gli è implicito nel significato, significa bello, fresco, vitale, intelligente,attuale, determinato, coraggioso, speranzoso, fiducioso,combattivo, costruttivo, pronto, attivo, ecc.. altrimenti... per ciò che concerne la "filosofia" mi dispiace che lei Doc non voglia capire la politica, poichè senza filosofia, nessuna politica può essere minimamente intesa, sarebbe come quel tale, il falegname che volesse fare i mobili in legno ma per carità non parlategli dei legni, può anche insistere quel tale e può anche realizzare

ID26557 - 08/01/2013 09:53:03 - (sonia.c) - bè! a dire il vero, una buona psicoterapia ..

fatta prima..previene i deliri di onnipotenza..no! questi hanno usato altre tecniche psicologiche..

ID26558 - 08/01/2013 09:53:21 - (Dru) -

qualche mobile, ma vuoi mettere con chi invece il legni li conosce ?

ID26559 - 08/01/2013 09:58:34 - (Dru) - ad esempio

Quale l'istanza di ogni politica? Da dove sorgono e dove si formano i caratteri di una politica? e per concludere politica è un termine filosofico. Vede che senza la materia del suo discutere ogni discorso perde di significanza, come quell'improvvisato costruttore di mobili che non voleva assolutamente saperne di legni.

ID26560 - 08/01/2013 10:09:02 - (Dru) - per Aldo che noto con piacere il suo sguardo su Arisototele

Secondo la metafisica aristotelica l'essenza è "ciò per cui una cosa è quel che è" e in base a cui si differenzia da tutte le altre cose. Mentre le caratteristiche sensibili della cosa mutano (gli "accidenti" secondo la terminologia aristotelica), l'essenza permane sempre identica a se stessa.Mentre le singole scienze studiano un aspetto particolare dell'essere (la matematica studierà l'essere come quantità, la fisica l'essere come movimento ecc.) la filosofia prima o metafisica si occupa di quell'essere che viene prima e che sta alla base di tutti gli esseri particolari, studierà l'essere in quanto essere, l'essenza. Da qui la concezione che Aristotele ha della filosofia come quella disciplina che costituisce il fondamento di tutte le altre scienze particolari che studiano una parte del reale e che quindi presuppongono la filosofia che studia

ID26561 - 08/01/2013 10:10:34 - (Dru) -

il reale in quanto tale: per questo la filosofia è la scienza prima. Certo Aldo, ancora prima debbo preoccuparmi di vivere e sopravvivere, ecco quel preoccuparmi è filosofia... a Doc, con simpatia mi raccomando che la ragione l'abbiamo proprio per placare ogni contraddizione.

ID26563 - 08/01/2013 11:11:00 - (Dru) - No Sonia

Il contesto in cui Severino pone la psicoterapia è il contesto del rimedio , o riparo. Così come per la psicoterapia, che è la cura della mente, così ogni tecnica, anche quella politica, anche quella filosofica che si prefigge uno scopo è contestualizzata nell'orizzonte del nichilismo."Anche nell’immobilismo più radicale, si appalesa la volontà di dominio sia pur su quel territorio ristretto come il proprio corpo e la propria mente. Non fa eccezione nemmeno il buddhismo, nemmeno il taoismo, col suo Wu-Wei. Per quale motivo? Per il motivo che ogni e qualsiasi predisposizione di mezzi in vista di uno scopo è dominio, cioè è un voler dominare quei mezzi in vista del raggiungimento di un determinato scopo, il quale scopo a sua volta è un dominio raggiunto realizzato, cioè è un dominato.

ID26564 - 08/01/2013 11:16:40 - (Dru) -

Sia il monaco Zen che il monaco taoista, i quali si propongono la non-interferenza del pensiero sull’oggetto del contemplare ( = la Mente o Natura originaria ) , predispongono i loro mezzi in vista del loro scopo, nonostante dicano che nella meditazione non si debba cercare un fine ed uno scopo, ma tutto debba esser lasciato accadere da sé, etc. : anche questo “lasciar accadere” è pur sempre un predisporsi ( un dominare cioè le tendenze contrarie a tale predisporsi ) in vista del “lasciar accadere”. (nd. il virgolettato è di Roberto Fiaschi). Quindi voglio dire a Sonia che dove lei vede tutto il male o tutto il bene , anche questa è una palese forma di nichilismo, in realtà lei vuole vederlo e vuole infine crearlo il bene e il male, ma il bene e il male sono due enti (esseri) che non hanno a che fare se non in relazione con gli altri enti.

ID26573 - 08/01/2013 20:43:03 - (sonia.c) - nonn posso che discutere che con un linguaggio semplice..

sono daccordo con lei sul discorso "dominio" .. lei in fondo, non esprime concetti o riflessioni filosofiche molto diverse dagli altri sapienti del blog..ma le manca un ingrediente fondamentale...l'esitazione ( come dice Cartella) ,il dubbio ,l'umiltà...e questo non lo voglio certo commentare...psicoterapia-rimedio..non riparo..rimedio alla nevrosi che ci rende schiavi...

ID26574 - 08/01/2013 22:11:09 - (Dru) - Con Sonia mi spendo anche se la considerazione fatta da lei è stupida

Il dubbio e l'esitazione non sono solo parole vuote e riempirne un testo o un discorso piuttosto che no non fa di coloro che ne usano e ne abusano dei campioni del dubbio e dell'esitazione, anzi. Le faccio un esempio che potrà chiarirle alcuni aspetti fondamentali della nostra ragione:proposizione a)l'uomo è destinato a sapere tutto.Diciamo che questa proposizione la dico io che secondo la sua opinione non avrei dubbi. Proposizione b) l'uomo "forse"non può conoscere e "probabilmente" rimarrà nel dubbio e nell'esitazione, luoghi del suo conoscere. Ho messo quel "forse" e quel "probabilmente" si da rendere il dubbio addirittura probabilistico e indeterminato ( più esitante di così non saprei come fare). Secondo lei in cosa differiscono semanticamente queste due proposizioni, se differiscono, sulla verità che esprimono ? In nulla, tutte è

ID26575 - 08/01/2013 22:25:07 - (Dru) -

...e due hanno pretesa di verità e dicono Qualcosa intorno ad essa, la prima non è più arrogante della seconda per quello che dice e per come lo dice. Un altro esempio? La verità non può essere detta ( conosciuta), beh, se la proposizione che ho appena espresso è vera allora è falsa e quindi solo se è falsa allora può essere considerata vera ma il suo contenuto non esiste , esiste la contraddizione di quel dire.

ID26576 - 08/01/2013 22:42:06 - (Dru) - vede

È su queste basi che nasce l'Ontologia, sulle basi della logica, Ontologia che non guarda solo al contenuto ma si concentra sulla forma, così ciò che sembra arrogante all'illogico è di verità per il logico e per questo per me risulta assolutamente affascinante e determinante questo: Bisogna che il dire e il pensare sia l'essere: è dato infatti essere, mentre nulla non è; che è quanto ti ho costretto ad ammettere. Da questa prima via di ricerca infatti ti allontano, eppoi inoltre da quella per la quale mortali che nulla sanno vanno errando, gente dalla doppia testa. Perché è l'incapacità che nel loro petto dirige l'errante mente; ed essi vengono trascinati insieme sordi e ciechi, istupiditi, gente che non sa decidersi, da cui l'essere e il non essere sono ritenuti identici e non identici, per cui di tutte le cose reversibile è il cammino. Da Sulla Natura, di Parmenide di Elea.

ID26577 - 08/01/2013 22:43:59 - (Dru) - Qui Parmenide

parla agli esitanti e ai dubbiosi.

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