Dovevano festeggiare degnamente l'80° di Fondazione, perciò gli Alpini del Gruppo di Calcinato hanno organizzato un grandioso concerto corale, che ha richiamato un numeroso pubblico ad ascoltare i Crodaioli di Bepi De Marzi e il coro Alte Cime dell'Ana di Brescia
Oltre 700 spettatori entusiasti hanno infatti stipato la Chiesa Parrocchiale di Calcinato dove si svolgeva il concerto, occupando tutti i banchi, 400 posti a sedere, già un'ora prima dell'inizio del concerto. Sabato 7 giugno gli Alpini di Calcinato hanno così raggiunto il loro intento alla grande, perchè la manifestazione è stata un vero successo.
L'organizzazione dei festeggiamenti in realtà era iniziata già da tempo, sensibilizzando gli alunni dell'Istituto Comprensivo di Calcinato in un programma educativo sul tema della libertà, culminato nella partecipazione al concorso promosso dalla sez. ANA di Brescia “1° Capitano d'Artiglieria Alpina Ferruccio Panazza” (1). Significativo il messaggio riportato sul programma del concerto a sottolineare l'importanza del tema: ...la libertà è un dono che viene dal passato ma vive di futuro.... la pace che abbiamo è ciò che altri hanno dato per noi ...
- L'iniziativa educativa è stata avviata fin dallo scorso settembre coinvolgendo i 1700 alunni delle scuole. – ci hanno spiegato il Capogruppo Umberto Camossi e il suo vice Luigi Lecchi che è anche consigliere provinciale dell'ANA – Le classi 5ª elementare e medie hanno anche partecipato al concorso dell'ANA di Brescia, vincendo quattro premi, assegnati il 31 maggio scorso nell'ambito dell'adunanza sezionale bresciana svoltasi a Cortefranca. -
Per l'importante circostanza hanno presenziato anche vari rappresentanti delle istituzioni, il Sindaco, da pochi giorni riconfermato, Marika Legati in rappresentanza del Comune di Calcinato, il Maresciallo dei Carabinieri Antonio Colabella, il Maggiore della Julia Davide Maghini, il Comandante della Polizia Locale; naturalmente presente anche il Presidente della sezione di Brescia dell'Associazione Nazionale Alpini Davide Forlani e il padrone di casa don Ruggero Zani che ha messo la chiesa a disposizione della comunità.
Per la celebrazione dell'80° di Fondazione, gli Alpini di Calcinato hanno dunque organizzato uno strepitoso concerto con i
Crodaioli di Bepi De Marzi a far da attrattiva principale e il
Coro Alte Cime dell'
ANA di Brescia ad affrontare il difficile ruolo di ospiti comprimari, del resto molto onorevolmente sostenuto. Già, perché reggere il confronto con una compagine consolidata e preparata vocalmente come quella dei
Crodaioli non è impresa da tutti, forse è cosa proprio da Alpini avvezzi ad affrontare le difficoltà, come scalare le montagne per arrivare sulle
Alte Cime, forse non le più alte, ma certamente fino alla vetta. E' così infatti che il coro dell'ANA di Brescia, diretto dal
M° Cristian Borboni e interamente composto da Alpini, ha interpretato il suo repertorio classico di canti popolari alpini e di montagna prima
(2), e ha fatto da cassa di risonanza delle forti individualità dei colleghi veneti poi, quando i due cori si sono esibiti insieme creando un potente e suggestivo complesso vocale.
Con un repertorio
(3) costruito attorno ai temi della terra, della casa, della natura, degli affetti, ma anche del dolore e della guerra, i
Crodaioli si sono presentati al pubblico bresciano in veste di interpreti tecnicamente molto esperti e preparati, come del resto confermano i concerti che tengono in varie parti del mondo, ma anche estremamente coinvolti nell'interpretazione. Cantano infatti con una completa adesione alla musica, un abbandono alla sua forza trascinatrice che si manifesta in ogni parte del corpo, un'espressione estrema che il M° Bepi de Marzi incoraggia. - Non si può cantare restando fermi; ho suonato con i
Solisti Veneti per trent'anni e ho visto come si muovono i musicisti, nessuno sta fermo, ma partecipa con il corpo al suono dello strumento; questa tecnica serve anche per il respiro, a far rifornimento d'aria, che per chi canta è fondamentale. -
Infatti i suoi coristi partecipano al canto con una adesione corporea totale, che rasenta a volte la sofferenza, occhi chiusi, mani che si intrecciano, piedi che si sollevano quasi inseguissero quel suono, quel gemito, quel sussurro, o quel tuono che fuoriesce dal petto; restiamo colpiti per la partecipazione e l'impegno fisico dei coristi al canto, e di questo il M° De Marzi ci dà conferma: - Al termine di concerti lunghi, di 12/14 canti, sono stanchissimi, sfiniti. - e non abbiamo dubbi a crederlo vedendoli cantare.
Anche il M° De Marzi però partecipa corposamente al concerto, non solo dirigendo i suoi coristi, ma sottolineando con vigore il significato profondo di ogni brano proposto, filtrato attraverso una sensibilità umana e civile che rifiuta luoghi comuni, retorica, autocelebrazioni, e che anche in questa occasione può aver toccato qualcuno sul vivo.
- Spero che la celebrazione del centenario della Grande Guerra non sia una festa, ma il ricordo delle migliaia di giovani di 20 anni mandati a morire. (Volano le bianche)
- Si parla poco dei campi di sterminio, negli altri Paesi i negazionisti vanno in galera, in Italia vanno in Parlamento. - (Nokinà)
- Questa canzone è ispirata al ponte di Bassano, ed è lunghissima; i giovani soldati ogni giorno inventavano una strofa e parlavano della loro terribile condizione, infatti era proibita dalle autorità militari. - (Ponte di Perati)
- Vorrei che le adunate alpine fossero libere, una festa con le famiglie, senza marce militari, senza politici ed esibizionisti sul palco, dove dovrebbero sedere le vedove e chi se lo merita. Mario Rigoni Stern per il suo funerale si è fatto accompagnare al cimitero alle prime luci dell'alba, senza cerimonie, senza autorità, senza discorsi, ha voluto solo che si cantasse
Tag net tag, che celebra il miracolo dell'alba nella foresta, dove lui andava ogni giorno a pregare in cimbro antico, la lin gua dell'altopiano. - (Tag net tag)
- Ringrazio don Raffaele che ha avuto il coraggio di aprire la chiesa a noi e alla comunità per questa manifestazione (non liturgica, ma di religiosità civile), … (la chiesa si deve aprire al mondo), quando cantiamo in Trentino io dico sempre che a fine messa dovrebbero cantare
La Montanara, perché rappresenta lo spirito del luogo. Ho fatto l'organista di campagna, quando si fa il funerale ad un alpino, io per chiudere la cerimonia suono sempre
Sul Cappello, un canto adattato durante la prima Guerra Mondiale; ora le truppe alpine non ci sono più per fortuna, ma anche gli alpini mercenari che ci sono oggi dovrebbero imparare a cantare questa canzone. - (Sul cappello)
Parole pulite e taglienti che il Presidente della sez. ANA di Brescia ha così commentato: - Bepi è un Alpino, la sua lingua è come il granito su cui non cresce erba né peli. -
Molta condivisione comunque da parte del pubblico, e una grande emozione per il concerto, come sottolineato da don Raffaele Zani: - Sono commosso da quest'arte che quando giunge all'anima è veramente eccelsa. - Parole confermate anche dal Sindaco Marika Legati: - Questi canti hanno toccato l'anima, la comunità ne ha tanto bisogno; che questa sia un'alba per la coscienza collettiva. -
Parole certo impegnative, che corrispondono all'alto valore artistico e culturale di questa espressione musicale. Il coro
I Crodaioli, che non sarebbe fuori luogo definire
orchestra vocale, ha raggiunto veramente le
Alte Cime del canto per raffinatezza ed espressività, particolarmente apprezzate nel delicatissimo e drammatico canto delle madri ebree che andavano a morire nelle camere a gas con i figli ( Nokinà). Il coro dell'ANA di Brescia
Alte Cime, specificatamente elogiato dal Presidente Davide Forlani per il coraggio di essersi esibito dopo
I Crodaioli, ha affrontato il pubblico con la serenità dei giusti, consapevoli di rappresentare la loro sezione con il classico repertorio che gli alpini bresciani riconoscono e amano come valore in sé, distinguendosi con una onorevolissima prestazione corale.
La parte finale del concerto ha visto infine i due cori cantare insieme, sotto la direzione del M° De Marzi prima e del M° Borboni poi, interpretando sei brani di una forza espressiva eccezionale, in cui le Alte Cime hanno fatto da potente base di sostegno vocale alle spiccate individualità de
I Crodaioli, tra cui è doveroso citare il baritono Fabio Dal Maso, molto apprezzato dal pubblico; scroscianti applausi per tutti i brani, grande fervore per Ioska la Rossa, interpretata con grande passione. I brani diretti dal M° Cristian Borboni sono stati accompagnati anche dall'organo suonato dal M° De Marzi, in un crescendo di entusiasmo che ha fatto tremare le volte della chiesa. - Bepi – ci ha detto il M° Borboni - ha la capacità di far commuovere, ridere, piangere con le sue canzoni; noi stiamo collaborando con il suo coro con grande soddisfazione e non mancheranno altre occasioni per cantare ancora insieme. -
Se ogni promessa è debito, attendiamo dunque impazienti l'occasione di salire ancora sulle Alte Cime in compagnia degli Alpini e dei loro canti senza tempo.
1. Ferruccio Panazza, Capitano dell'Artiglieria Alpina, reduce delle campagne di Francia, Grecia-Albania e Russia, internato militare in Germania; presidente della sezione di Brescia e vicepresidente nazionale dell'ANA; ideatore della scuola “Nikolajewka” di Brescia per spastici e miodistrofici, e dell'asilo di Rossosch in Russia. Il premio a lui intitolato è stato istituito in occasione del 70° anniversario della battaglia di Nikoajewka.
2. Programma del Coro Alte Cime: Ave Maria – Sul cappello – Ponte di Perati – Rigugio Bianco – Varda che vien matina – Stelutis alpinis
3. Programma de I Crodaioli: Maria Lassù – La casa – Tag net tag – Volano le bianche – Nokinà – La parete
Nelle foto di Luciano Saia:
- Il coro Alte Cime diretto dal M° Cristian Borboni
- Il M° Bepi De Marzi mentre dirige il coro
- Il M° Cristian Borboni dirige i cori riuniti
- I discorsi del Presidente della sez. ANA di Brescia Davide Forlani, del vicecapogruppo Luigi Lecchi, del Sindaco Marika Legati, con i Maestri De Marchi e Borboni e i cori riuniti.
ID45451 - 12/06/2014 20:57:48 - (Giacomino) - Una serie di iniziative
assolutamente da imitare.