Nuovo minimo per la fiducia nel settore terziario

L’indice sul clima di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel settore terziario scende a 105,0, ovvero ai livelli minimi da quando è stata istituita la rilevazione (II trimestre 2016), e mostra una flessione sia nei confronti del periodo immediatamente precedente (112,3), sia nei confronti di quanto sperimentato nel quarto trimestre del 2017, quando il clima di fiducia raggiunse il picco di 150,7. È quanto evidenziano i risultati dell’Indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi e Ricerche di AIB.

Nonostante la fase positiva del terziario in provincia di Bresca sia proseguita nell’ultimo trimestre 2018, il settore mostra delle incognite sulla capacità di replicare nell’immediato futuro le performance registrate nel recente passato, in uno scenario caratterizzato da una diffusa prudenza fra gli operatori intervistati.

Complessivamente la dinamica del comparto dei servizi in ambito provinciale appare coerente con il quadro nazionale, dove l’Indice PMI riferito al settore si è mantenuto, nel periodo ottobre-dicembre 2018, intorno alla soglia che delimita l’espansione dalla contrazione, su livelli sistematicamente più bassi di quanto evidenziato per tutto il 2017 e nei primi nove mesi del 2018.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle imprese nel periodo considerato:

    - il fatturato è cresciuto per il 46% delle imprese, con un saldo positivo del 37% fra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
    - gli ordini e l’occupazione evidenziano anch’essi incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +29% e a +17%);
    - i prezzi dei servizi offerti continuano a caratterizzarsi per un’evoluzione tutto sommato piatta (saldo netto -3%), giustificata dalla persistente difficoltà di scaricare nelle tariffe applicate la salita dei costi operativi.

Le aspettative per i prossimi mesi risultano cautamente ottimistiche. Per il fatturato, il saldo fra risposte in aumento e in diminuzione è di poco positivo (+6%); i saldi riferiti al portafoglio ordini (+20%) e all’occupazione (+14%) evidenziano risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (+15%) segnalerebbero la limitata possibilità da parte degli operatori contattati di incrementare le tariffe proposte alla clientela.

Le opinioni delle imprese intervistate in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana rimangono negative: il 3% degli intervistati si è espresso infatti in modo favorevole, il 37% ha una visione pessimistica, mentre il rimanente 60% ha indicato stazionarietà.

“Sulle prospettive del Settore - sottolinea Paolo Chiari, presidente del Settore Terziario di Aib -, sicuramente incide in modo negativo l’incertezza politica e la mancanza di un piano di sviluppo chiaro e a lungo termine a sostegno delle imprese. La propensione agli investimenti fissi registrata nel biennio 2017-18 appare in graduale riduzione, con conseguenze negative anche sul Terziario. Credo, però, che il percorso di innovazione che le aziende del nostro territorio hanno intrapreso sia in ogni caso inarrestabile”.

in foto: Paolo Chiari, presidente del Settore Terziario di Aib

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