16 Novembre 2017, 11.35
Provincia
AIB

Somministrazione di lavoro, cresce la domanda

di Redazione

Il report del terzo trimestre 2017 dell’Osservatorio AIB – Agenzie per il lavoro evidenzia una crescita della domanda di lavoratori in somministrazione da parte delle imprese bresciane


Sintesi. Secondo i numeri forniti dalle Agenzie per il Lavoro, riferiti alle richieste delle imprese della provincia di Brescia, nel III° trimestre del 2017 la domanda di lavoratori in somministrazione è cresciuta del 27% rispetto all’analogo periodo del 2016.

Si tratta dell’evoluzione tendenziale più elevata da quando è disponibile la serie storica (IV° trimestre 2016) e rispecchierebbe, come già evidenziato nell’edizione precedente del report, gli evidenti progressi del quadro ciclico locale. A ciò si andrebbe ad aggiungere l’accresciuto interesse da parte delle imprese per la forma contrattuale della somministrazione a tempo determinato, anche alla luce della “stretta” sul lavoro occasionale (i cosiddetti “voucher”) recentemente attuata dal legislatore.

Da questa edizione del rapporto sono disponibili informazioni sull’evoluzione tendenziale per gruppo professionale e per singolo profilo lavorativo. La dinamica complessiva della domanda di lavoratori in somministrazione (+27%) è stata guidata dalle richieste di conduttori d’impianti (+53% rispetto al corrispondente periodo del 2016) e di personale non qualificato (+36%). I rimanenti gruppi hanno sperimentato variazioni positive, ma al di sotto del valore medio: operai specializzati +20%, tecnici +11%, impiegati esecutivi +11% e addetti al commercio +3%. Dal punto di vista della composizione della domanda, le richieste di personale non qualificato intercettano i due quinti della domanda complessiva (40,8%); seguono i conduttori d’impianti (19,9%), gli addetti al commercio (16,8%) e gli operai specializzati (13,9%). Il dettaglio dei profili professionali vede primeggiare il personale non qualificato in imprese industriali (28,0% delle richieste complessive); distanziati troviamo i camerieri di albergo (6,2%), gli addetti macchine per lavorazioni metalliche (6,0%), i non qualificati nei servizi di pulizia (5,0%) e gli addetti consegna merci (5,0%). Per quanto riguarda le difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, non si segnalano tensioni particolari, a eccezione di alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico) e agli operai specializzati (fabbri, fonditori, saldatori, montatori, manutentori).
 
Le richieste nel III° trimestre 2017. Secondo i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, nel III° trimestre 2017 la ripartizione per gruppo professionale delle richieste di lavoratori in somministrazione a tempo determinato effettuate dalle imprese della provincia di Brescia evidenzia la prevalenza del personale non qualificato (40,8%), seguito dai conduttori d’impianti (19,9%), dagli addetti al commercio (16,8%) e dagli operai specializzati (13,9%). Più contenuta la domanda di impiegati esecutivi (4,4%) e di tecnici (4,2%), che insieme intercettano poco meno del 9% delle richieste.
 
Analogamente a quanto registrato nei trimestri precedenti, la domanda di lavoratori in somministrazione è prevalentemente orientata su profili produttivi e con scarsa qualifica, in coerenza con una specificità settoriale dell’economia bresciana legata all’industria manifatturiera e, in particolare, ai comparti metalmeccanici. Rispetto a un anno fa, vi sono registrate, all’interno della domanda di lavoratori in somministrazione, alcune variazioni relative alle quote detenute da ciascun gruppo professionale. Nel dettaglio, è aumentata la quota di conduttori di impianti (+3,4%) e di personale non qualificato (+2,7%). E’ invece diminuita le quota degli addetti al commercio (-4,0%); operai specializzati (-0,9%), impiegati esecutivi (-0,7%) e tecnici (-0,6%) hanno sperimentato variazioni negative, ma più contenute.
 
Le informazioni più dettagliate raccolte sul profilo professionale dei lavoratori richiesti dalle imprese evidenziano che il personale non qualificato in imprese industriali (28,0% delle richieste complessive) è il più ricercato, seguito a netta distanza dai camerieri di albergo (6,2%), dagli addetti macchine per lavorazioni metalliche (6,0%), dai non qualificati nei servizi di pulizia (5,0%) e dagli addetti consegna merci (5,0%). Per un più immediato riconoscimento della categoria professionale di appartenenza delle mansioni viene utilizzata una griglia cromatica; la percentuale si riferisce all’incidenza sul totale delle richieste raccolte dalle Agenzie nel III° trimestre dell’anno.

Il gruppo professionale più rappresentato nell’ambito della Top 20 è quello dei conduttori d’impianti (sei profili), al cui interno vanno segnalati gli addetti macchine per lavorazioni metalliche (6,0%), gli addetti assemblaggio prodotti industriali (2,7%), i conduttori macchinari lavorazione gomma (2,3%) e gli operatori impianti trasformazione metalli (1,7%). Seguono il personale non qualificato, gli addetti al commercio e gli operai specializzati, tutti con quattro profili. Fra i primi vanno ricordati i non qualificati in imprese industriali (28,0%, profilo leader in questa speciale classifica), i non qualificati nei servizi di pulizia (5,0%) e gli addetti consegna merci (5,0%). Fra i secondi, si segnalano i camerieri di albergo (6,2%), i camerieri di ristorante (2,6%) e i commessi vendite al dettaglio (1,9%), la cui elevata richiesta appare coerente con la fase più intensa della stagione turistica riscontrata nelle numerose località della provincia interessate a tale fenomeno. Fra i terzi si evidenziano i fabbri (4,3%), i fonditori, saldatori (3,2%) e montatori, manutentori (2,3%). Gli impiegati esecutivi si caratterizzano per due profili: impiegati segreteria (1,3%) e addetti logistica (1,2%). I tecnici non presentano alcuna figura fra le Top 20.
 
I trend. Nel III° trimestre del 2017 le richieste di lavoratori in somministrazione formulate dalle imprese bresciane alle ApL del territorio sono cresciute del 27% rispetto all’analogo periodo del 2016. Si tratta dell’evoluzione tendenziale più elevata da quando è disponibile la serie storica (IV° trimestre 2016) e rispecchierebbe, come già evidenziato nell’edizione precedente del report, gli evidenti progressi del quadro ciclico locale. A ciò si andrebbe ad aggiungere l’accresciuto interesse da parte delle imprese per la forma contrattuale della somministrazione a tempo determinato, anche alla luce della “stretta” sul lavoro occasionale (i cosiddetti “voucher”) recentemente attuata dal legislatore. Il tutto appare coerente col fatto che oltre due quinti della domanda complessiva di lavoratori in somministrazione riguarda professionalità non qualificate, che rappresentano tradizionalmente il serbatoio privilegiato per i voucher.
 
Da questo trimestre sono disponibili informazioni sull’evoluzione tendenziale per gruppo professionale e per singolo profilo lavorativo. Come evidenziato nella Figura 5, la dinamica complessiva della domanda di lavoratori in somministrazione (+27%) è stata guidata dalle richieste di conduttori d’impianti (+53% rispetto al corrispondente periodo del 2016) e di personale non qualificato (+36%). I rimanenti gruppi hanno sperimentato variazioni positive, ma al di sotto del valore medio: operai specializzati +20%, tecnici +11%, impiegati esecutivi +11% e addetti al commercio +3%.
 
Per quanto riguarda i profili più richiesti, va segnalata la crescita degli addetti macchine per lavorazioni metalliche (la cui quota è passata in un anno dal 4,0% al 6,0%) e dei non qualificati nei servizi di pulizia (dal 2,8% al 5,0%). Per contro, contrazioni sono state riscontrate nei camerieri di ristorante (dal 7,5% al 2,6%) e nei commessi vendite dettaglio (dal 6,1% all’1,9%).
 
La reperibilità dei profili. Nel III° trimestre le figure più richieste sono state i tecnici degli acquisti e i tecnici in campo ingegneristico. Per i primi non si segnalano particolari problematiche di reperimento, mentre per i secondi le ApL contattate lamentano forti difficoltà a trovare candidati per soddisfare la domanda delle imprese. Relativamente significative anche le richieste di tecnici di produzione, caratterizzati da una certa tensione nella reperibilità.
 
Al contrario dei tecnici, le figure impiegatizie con mansioni esecutive sono complessivamente considerate di facile reperimento sul mercato del lavoro. La domanda delle imprese bresciane ha riguardato prevalentemente gli impiegati segreteria, gli addetti logistica e gli impiegati contabili: per i suddetti profili le ApL non segnalano alcuna difficoltà nel reperimento.
Al di là dei camerieri di albergo, le professioni più richieste fanno riferimento ai camerieri di ristorante, ai commessi vendite al dettaglio e ai cassieri. Tutti i profili si caratterizzano per una elevata facilità nel reperimento.
 
I profili maggiormente richiesti all’interno del gruppo professionale degli operai specializzati sono: fabbri e fonditori, saldatori e manutentori, montatori. Per queste figure le Apl hanno segnalato difficoltà nel soddisfare le richieste formulate dalle imprese.
Oltre agli addetti macchine per lavorazioni metalliche, le figure più richieste fra i conduttori di impianti riguardano gli addetti assemblaggio prodotti industriali, i conduttori macchinari lavorazione gomma, gli operatori impianti trasformazione metalli e gli addetti macchine confezionatrici. In tale contesto non si evidenziano particolari difficoltà di reperimento con la formula della somministrazione a tempo determinato.
Le figure non qualificate più richieste alle Agenzie per il Lavoro sono state: non qualificati in imprese industriali, non qualificati nei servizi di pulizia e addetti consegna merci (profilo che incontra l’interesse delle imprese non solo in occasione dei periodi tradizionalmente dedicati agli acquisti), che si posizionano rispettivamente al primo, al quarto e al quinto posto nella graduatoria complessiva riferita alla provincia di Brescia. Per tali figure non si segnala alcuna difficoltà di reperimento.
 
Metodologia d’indagine. L’indagine monitora, con cadenza trimestrale, la domanda di lavoratori formulata dalle imprese alle agenzie per il lavoro. Alla rilevazione partecipano 10 tra le principali Agenzie per il Lavoro che operano in provincia di Brescia, che rappresenta il territorio di competenza dell’Associazione Industriale Bresciana. Sono raccolte, attraverso un questionario on line, le informazioni relative a 92 diversi profili professionali, identificati sulla base della classificazione delle professioni adottata dall’ISTAT (CP2011).

Questi profili sono riconducibili a 6 raggruppamenti: Tecnici (professioni tecniche); Impiegati esecutivi (professioni esecutive nel lavoro d’ufficio); Addetti al commercio (professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi); Operai specializzati (artigiani, operai specializzati e agricoltori); Conduttori di impianti (conduttori di impianti, operai di macchinari fissi e mobili e conducenti di veicoli); Personale non qualificato (professioni non qualificate). Per ciascuna figura professionale alle Agenzie è chiesto di indicare: se il profilo è richiesto dalle imprese, specificando - in caso di risposta affermativa - il numero di lavoratori; il grado di difficoltà di reperimento di lavoratori con il profilo professionale considerato. Il giudizio espresso dalle Agenzie sulla difficoltà di reperimento dei lavoratori viene utilizzato per costruire un Indice di reperibilità, che corrisponde alla percentuale di Agenzie (sul totale di quelle che ne segnala la ricerca) che valuta il profilo professionale di difficile reperimento. L’indice di reperibilità è utilizzato come proxy dell’offerta di lavoro.

Il terzo dato raccolto, il numero di lavoratori richiesti dalle imprese per ciascun profilo professionale, ha natura quantitativa e corrisponde alle richieste espresse dalle imprese (indipendentemente da quelle effettivamente evase dalle Agenzie); l’informazione consente di comporre una graduatoria dei profili maggiormente ricercati. La classifica è costruita in base alla quota percentuale che ciascun profilo assume sul totale delle richieste registrate nel trimestre. Inoltre, per ogni gruppo professionale è possibile stabilire la variazione percentuale delle domande formulate dalle imprese in un trimestre rispetto a quello precedente, verificando in particolare quali profili sono cresciuti in misura maggiore. Da un punto di vista interpretativo i dati quantitativi forniscono indicazioni a consuntivo su come è andato il trimestre in esame mentre le indicazioni qualitative possono rappresentare il polso della situazione percepito dalle Agenzie per il lavoro più in termini prospettici.

La metodologia qui adottata è del tutto in linea con quella utilizzata da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza nell’analoga rilevazione riferita all’area milanese, costituita dalle province di Milano, Lodi e Monza Brianza. Pertanto, i risultati scaturiti dalle due indagini sono perfettamente confrontabili.
 


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