06 Dicembre 2017, 10.28
Provincia
Acqua pubblica

Un passo avanti verso il referendum

di Redazione

La Commissione di garanzia, che si è riunita in data 1 dicembre, ha dichiarato ammissibile la richiesta di referendum consultivo provinciale presentata dal Comitato Referendario per l’Acqua Pubblica di Brescia


Il Comitato Referendario per l’Acqua Pubblica di Brescia comunica che la commissione di Garanzia composta dal Prof. Troilo, dalla Prof.ssa Apostoli e dal Prof. Raffiotta, a seguito dell’analisi del quesito referendario valutata alla luce dell’attuale normativa europea, statale e regionale, dichiara che il quesito appare dunque univoco, chiaro e articolato in modo da non condizionare l’espressione del voto nel rispetto del regolamento dei Referendum provinciali e pertanto l’elettore potrà rispondere con un unico responso affermativo e negativo.

L’aspetto più rilevante è la valutazione sull’ammissibilità del quesito sotto il profilo del suo oggetto. Secondo la commissione dei 3 saggi il quesito non risulta in contrasto con la vigente normativa provinciale di riferimento e neppure con la vigente normativa europea, statale e regionale. La finalità del quesito, evidenzia la commissione, è quella di affidare la gestione del Servizio Idrico Integrato a una società di capitale integralmente pubblico attraverso il modello dell’In-House, consentito dall’ordinamento vigente come da sentenza del Consiglio di Stato del 18.07.2017, n. 3554, che ha definito tale modello di gestione dei servizi pubblici locali come modello di natura ordinaria e non eccezionale nell’attuale contesto normativo, in particolare con riferimento al servizio idrico integrato.

La Commissione di garanzia si è peraltro espressa all’unanimità sull’ammissibilità del referendum in data 01.12.2017. Il Comitato in tutte le sue componenti ringrazia la commissione per il suo operato e, pur consapevole che il cammino verso il referendum deve ancora superare il voto del Consiglio Provinciale, non può che essere soddisfatto di quanto espresso dalla commissione, soprattutto riguardo la sottolineatura che il modello gestionale IN-House non è un modello eccezionale ma è la norma per quanto riguarda la gestione del SII.

Attendiamo ora l’ultimo passaggio formale per avere la certezza che il referendum potrà svolgersi nella prossima primavera, consci che il lavoro da fare è ancora lungo e disseminato di ostacoli. Il nostro Comitato ha sempre affermato che avrebbe fatto tutto quanto è nelle sue possibilità per evitare di arrivare alla gara, poiché ciò determinerebbe la totale e definitiva privatizzazione del servizio idrico per la provincia di Brescia, la definitiva svendita della più preziosa fra le risorse naturali forniteci, che finirebbe per essere solo oggetto di speculazione privata.

Oggi, grazie anche al supporto delle 55 Amministrazioni comunali che hanno deliberato a favore, è stata scritta una pagina fondamentale di questa storia che confidiamo ci possa portare ad una gestione, formalmente e sostanzialmente pubblica, del servizio idrico integrato a Brescia.
 
Mariano Mazzacani, Responsabile Comitato Referendario Acqua Pubblica 
Francesco Raucci, Responsabile Comitato Acqua Pubblica Brescia 
Marco Apostoli, Consigliere Provinciale Provincia Bene Comune 


Commenti:
ID74338 - 06/12/2017 13:49:37 - (Giacomino) - Ci sono certi

che se potessero privatizzerebbero anche l'aria.

ID74341 - 06/12/2017 17:24:46 - (SCHERPA) - sherpa

...alèèèè con i referemum. Ma un'assemblea provinciale dei Sindaci non può giungere ad una decisione senza buttare via tanti soldi per un altro referendum?

ID74343 - 06/12/2017 19:39:15 - (Valsabbino) -

Quanto contano i 26 milioni di italiani che nel lontano giugno del 2011 votarono “sì” ai due referendum sull’acqua pubblica? Poco o niente... Nel 2011 i cittadini italiani dissero che andava abrogato il decreto Ronchi, che obbligava gli enti locali a mettere a gara anche la distribuzione dell’acqua nelle case, e che andava cancellata la voce della bolletta che garantiva “adeguata remunerazione del capitale investito dai gestori”. Gli italiani dissero in sostanza che quel servizio non andava messo sul mercato, ma gestito dal pubblico senza fini di lucro. FATTA LA LEGGE, TROVATO L'INGANNO : facciamo il tutto a livello Provinciale in barba a tutto e tutti. E IO PAGO!!!

ID74350 - 06/12/2017 23:45:20 - (Tc) - ...

l'acqua...il petrolio del domani...la guerra di un domani...e qualcuno che l'ha gia' capita,ci vuol mettere su le mani...con buona pace dei referendum...

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