Gruppo «Attenti al gioco» 2017, combattere la ludopatia si può

Com’è nato il gruppo “Attenti al gioco”?
“Il gruppo è nato nella primavera del 2016 a seguito di un corso di formazione sulle dipendenze da gioco d'azzardo. L'iniziativa prese avvio da un progetto della Comunità Montana di Valle Sabbia - in collaborazione con alcuni comuni della Valle - approvato e finanziato dalla Regione Lombardia: gli obiettivi di questo progetto erano la sensibilizzazione degli studenti delle nostre scuole al grave problema del gioco d'azzardo patologico e la formazione di un gruppo di volontari all'ascolto”.

A chi si rivolge?
“Il gruppo di auto-aiuto è rivolto ai familiari dei giocatori patologici e mira a promuovere il mutuo sostegno e la condivisione delle problematiche riguardanti il gioco d'azzardo. Avere un giocatore patologico in famiglia comporta tanti problemi e in gruppo ci si può aiutare reciprocamente a sostenere questo peso e a non sentirsi soli”.

Cosa bisogna fare per partecipare agli incontri?
“Chi volesse partecipare al gruppo può contattarmi attraverso i recapiti presenti, unitamente alle date e ai luoghi degli incontri, su tutti i volantini e i manifesti che sono stati distribuiti sul territorio. Con una telefonata o un incontro privato viene spiegato come funziona un gruppo di auto-aiuto e le sue regole principali: la riservatezza e l'accoglienza. Il gruppo è sostenuto dalle associazioni Auser, Acat, Avulss e dalle persone che hanno condiviso la formazione iniziale e sono preoccupate per le ricadute sociali che la dipendenza dal gioco crea”.

Cosa ne pensa del fenomeno del gioco d’azzardo patologico nel territorio della Valle Sabbia?
“Riteniamo che il fenomeno sia in continua crescita in Valle Sabbia e che colpisca indistintamente tutte le fasce di popolazione: pensionati e lavoratori, uomini e donne, ragazzi e ragazze, giovani e giovanissimi. Naturalmente il fenomeno visibile è quello che possiamo osservare negli angoli scuri dei bar, ma il gioco ha tante sfaccettature diverse: c’è anche quello che si fa da casa davanti al proprio pc e che tiene svegli tutta la notte”. Un gioco meno visibile ma altrettanto pericoloso, aggiungeremmo noi.

Crede che esistano delle modalità per contrastare questo fenomeno?
“Prima di tutto, ci auguriamo che lo Stato italiano metta in campo degli strumenti atti a non alimentare questo fenomeno: c'è una legge ferma in parlamento da anni che potrebbe limitare la diffusione delle slot, per cominciare. Crediamo poi nella necessità di rivolgersi ai giovani nelle nostre scuole per far comprendere quanto questo mito del ‘diventare ricchi in fretta’ sia solo una truffa pericolosa”.

Ringraziamo Eldea per la sua disponibilità a parlare con noi di questo tema così importante e ci auguriamo che questa bella iniziativa porti un aiuto concreto ai familiari dei tanti giocatori patologici che ancora non riescono a liberarsi di questa pericolosa dipendenza.