Rilancio Ex Pasotti, la via si stringe

Sembrava che potesse tornare il sereno sui destini della Orange1, l’azienda che ad agosto del 2017 ha preso in affitto lo stabilimento ormai ex Pasotti di Sabbio Chiese e il destino di 170 lavoratori.

L’interessamento dell’amministrazione comunale di Sabbio Chiese, che aveva messo tutti attorno ad un tavolo, aveva convinto anche il patron di Orange Holding Armando Donazan a tornare sui suoi passi ed esplorare una via d’uscita buona per tutti.

Questa era stata individuata nella richiesta di una “cassa di integrazione straordinaria” che avrebbe dato nuovo impulso al metodo della sussidiarietà adottato qualche mese prima: meno lavoro, ma per tutti, insomma, in attesa di una serie di pensionamenti e di ricollocazioni che avrebbero potuto far tornare competitiva l’azienda.

Incredibile, ma vero, la proposta ha ricevuto in tempi eccezionalmente rapidi l’ok sia da parte del Ministero del Lavoro sia di quello dello Sviluppo Economico (Mise).
Mancava solo il pronunciamento regionale, per la parte riguardante la formazione dei lavoratori per i quali era previsto un ricollocamento.
La produzione, secondo i piani, avrebbe potuto riprendere giusto in questi giorni.

Invece no.
A mettersi in qualche modo di traverso, lo si è saputo in una riunione che ha avuto luogo lunedì scorso per fare il punto della situazione, sarebbe stato il giudice fallimentare che, inflessibile sulla normativa vigente che pure lascerebbe spazio a delle deroghe (così dicono gli addetti ai lavori), ha dichiarato il sito produttivo della ex Pasotti “non a norma”.

Il che vuol dire che al momento non si può produrre nemmeno uno spillo.
Lo stesso giudice è però intenzionato a risolvere questo problema, inviando a spese proprie (del sistema fallimentare) tecnici capaci di mettere le cose a posto.
Solo dopo si potrà procedere alla formulazione di un bando per l’acquisizione di capannone , macchinari e destini dei lavoratori.
Si sa che il bando sarà pronto entro giugno, dati i tempi tecnici è prevedibile che nel sito ex Pasotti la produzione, se tutto va bene, potrà riprendere a settembre.
E potrebbe non essere la Orange1 ad occuparsene, anche se sarebbe per ora l’unica interessata a farlo.

E adesso?
Tutto si fa più difficile: se non c’è produzione quindi lavoro non si può nemmeno avviare la cassa integrazione straordinaria; i lavoratori potrebbero entrare in regime di cassa integrazione per cessata attività, valida per un anno, data la situazione con buone probabilità di ottenerla;

Nel frattempo Orange1 sta risistemando il sito com’era al momento della presa in carico nel 2017, come ogni contratto d’affitto prevede.
La situazione è costantemente monitorata sia dai sindacati sia dall’Amministrazione comunale di Sabbio Chiese, ovviamente interessati al destino di 170 lavoratori e delle loro famiglie.

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