Acque inquinate

Il fronte del divieto di utilizzare l’acqua per scopi alimentari, a causa della presenza del Norovirus, si era allargato negli ultimi giorni anche ad alcuni residenti di Salò, allacciati all’acquedotto di San Felice.

 

Lo scorso martedì, 10 luglio, anche il Comune di Salò aveva emesso un’ordinanza destinata solo a poche utenze, principalmente residenti nella zona di confine tra i due Comuni, così come fatto in precedenza dall’amministrazione di Manerba.

 

La questione era stata portata all’attenzione dai residenti in via San Felice e in via Vallone della Scala, situate lungo la strada che dalla rotonda di Cunettone, vicino alla strada panoramica che sale dalle Zette, porta verso la frazione di Cisano.

 

Coinvolti anche un agriturismo e una casa vacanze che, come nel Comune adiacente, si sono trovati a dover gestire una situazione che, con l’arrivo dei turisti, è risultata ancora più complicata.

 

A Salò la polemica, oltre che per il disagio creato, nasceva anche per l’intervento tardivo con cui sarebbe stata gestita l’emergenza, anche se il Comune precisava: «È ormai da vent’anni che il Comune non gestisce l’acquedotto, non sappiamo a quale rete sono allacciati i cittadini. C’è un ente gestore che se ne occupa».

 

La palla era così passata alla società Acque Bresciane, subentrata a Garda Uno nella gestione dell’acquedotto che, a sua volta, aveva pubblicato il seguente comunicato: «Nell’ambito di un lavoro importante di rilevazione delle reti (in fase di attuazione da diverso tempo e che richiede un notevole sforzo economico e tecnico) e di una bollettazione puntuale circa i punti di fornitura delle acque potabili, anche in considerazione dell’’impegno massimo che la società sta impiegando per la situazione di San Felice del Benaco, abbiamo purtroppo riscontrato un mancato passaggio di informazioni rispetto alla situazione di alcuni residenti sul territorio di Salò che prelevano acqua dal Comune di San Felice, ponendovi rimedio nel più breve tempo possibile, già in mattinata, in sinergia con il Comune di Salò, che ringraziamo della collaborazione, così come si ringraziano quei cittadini che hanno segnalato l’anomalia. A fronte di tale disguido, non rilevando alcune problematiche sanitarie collegate ad esso, la Società rimane a disposizione per eventuali chiarimenti».

 

È di tre giorni fa la notizia della revoca dell’ordinanza di divieto di utilizzo a scopo alimentare dell'acqua erogata dal civico acquedotto da parte del Comune di San Felice. A seguito della revoca anche l'Amministrazione comunale di Salò sta redigendo un analogo provvedimento.