Alla cortese attenzione del Direttore, rispondiamo in merito all’articolo pubblicato sul quotidiano ”Valsabbia News” del giorno 22 maggio 2017 a firma Ubaldo Vallini
In tale articolo il giornalista tratteggia un’immagine parziale e non pienamente rispondente a quella dell’Istituto “Fermi”, evidenziando una mescolanza di episodi interni che appartengono alla vita della scuola degli anni precedenti e del presente.
Non è nostro compito ricordare ad un professionista che prima di dare come certe alcune notizie con l’aggravante di alcune affermazioni diffamatorie, corre l’obbligo morale di informarsi dei fatti in modo imparziale e sentendo più voci.
E’ noto a tutti l’incremento demografico che negli ultimi anni ha portato il Liceo Fermi a risultati straordinari, grazie anche a una progettualità e a un clima di rinnovamento in sinergia con il territorio.
Basti ricordare che l’Istituto ha partecipato a numerose iniziative promosse dal consiglio d’Europa, come ad esempio il progetto “Giovani e idee” che ha visto l’Istituto ospite a Varsavia nei primi giorni di maggio.
Da dicembre l’Istituto promuove una serie di eventi culturali con ospiti dal mondo della letteratura e del teatro, da tre anni la scuola è stata insignita della certificazione UNICEF di “Scuola amica”.
Nel giugno scorso, in diretta nazionale su RAI3, i nostri alunni sono stati premiati dalla Presidente della Camera dei Deputati per un progetto sulla Resistenza nel contesto del programma “La Costituzione: dalle aule del Parlamento alle aule scolastiche”.
Nell’ambito del disagio numerosi progetti sono in atto per favorire l’inclusione ed il benessere degli studenti.
Proprio il giorno 22 maggio presso il Vittoriale i nostri studenti, impegnati nell’alternanza Scuola Lavoro, alla presenza di numerose autorità, tra cui il Provveditore, dott. Mario Maviglia, hanno presentato con successo un progetto multimediale sul parco.
I risultati di eccellenza conseguiti dai nostri studenti si sono segnalati in numerosi concorsi. Inoltre l’Istituto ha avuto nella graduatoria stilata dalla fondazione Agnelli un riconoscimento di merito, confermato del resto, dai risultati di gran lunga superiori alla media Nazionale conseguiti dai nostri ragazzi negli Alpha Test. Tutto quanto sopra a conferma di una serietà professionale, di un impegno appassionato della maggioranza silenziosa dei docenti, che, lontani da polemiche e personalismi, lavorano ogni giorno con onestà e dedizione, sempre riconosciute dalla Dirigente Scolastica.
Ci pare quindi inopportuna, grave e lesiva del lavoro e della dignità della maggioranza dei lavoratori, la preoccupazione espressa dal giornalista in merito ad una presunta ricaduta negativa di alcuni dissapori, espressione di una piccola fazione, sui percorsi di crescita degli alunni.
Ci auguriamo per il futuro che il bar dell’Istituto non diventi luogo di contrattazione sindacale, di sterile polemica ma, a doverosa tutela degli studenti, luogo di incontro e di serena socializzazione.
Dallo staff di Presidenza del Liceo Fermi
Le formiche della scuola, silenziose e laboriose
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L'articolo di cui si parla nella lettera è questo.
Pubblico volentieri la lettera pervenuta dallo staff di Presidenza del Fermi di Salò, che riporta di numerose attività che fra quelle curriculari danno lustro al percorso scolastico di cui gli alunni dell'Istituto possono beneficiare.
Eventi che abbiamo a volte riportato anche su queste pagine.
Spiace però constatare, in quello che considero per il resto un legittimo intercedere delle argomentazioni ad integrazione di quanto da me affermato (e ce ne sarebbe ancora da scrivere e da definire meglio, nel bene e nel male), l'idea che il sottoscritto, nel suo articolo, abbia espresso "alcune affermazioni diffamatorie" per altro indicate come "aggravante" (e come tale, si direbbe, a corredo di qualche cosa di più grave ancora, perchè questo è il significato della parola).
Ricordo che la diffamazione a mezzo stampa è un reato previsto dal Codice penale ed andrebbe provata, prima di rischiare degli abusi.
Ma quali sarebbero queste affermazioni?
Leggo la lettera pubblicata qui sopra e provo a capire:
Fra le tante che compongono il mio articolo, mi pare che l'unica affermazione contestata sia l'ultima, cioè la seguente:
"Questo sarebbe solo l'ultimo (forse), in ordine di tempo, degli episodi che denuncerebbero il clima difficile che si vive in quella scuola, che non mancherà, lo temiamo, di riflettersi anche sui percorsi di crescita degli alunni."
Se i fatti da me raccontati in precedenza, e che è vero non ho approfondito, non sono contestabili - e nessuno qui li confuta - ancor meno mi pare possa essere censurabile il timore che questo clima possa incidere anche sui percorsi di crescita degli alunni che per essere ottimale necessita di un ambiente sereno nel quale metabolizzare le esperienze.
Si, sono preoccupato, proprio per questo.
E sono certo, con questa mia trepidazione, di non commettere nessun reato.
Ubaldo Vallini - Direttore
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ID72141 - 23/05/2017 22:06:27 - (LuisaD.) - Una giusta risposta alle volpi che non arrivano all'uva.. ma imboccano i giornalisti
Leggo questo articolo con interesse curioso, e mi capita di leggere il commento un pó più arti-ridicolo che mi fa riflettere. Lavorare per il bene degli studenti è diventato un problema? Il clima difficile nelle scuole è dato da insegnanti che lavorano e da altri che guardano e criticano? Mi ricorda molto il racconto de "la volpe e l'uva". Purtroppo capita in ogni ambito lavorativo di vedere chi si impegna e chi invece guarda e critica, ahimè sono situazioni che non cambiano. Gentile direttore, leggendo il suo articolo iniziale credo che la diffamazione non sia solo per il "parlare senza approfondire" (che dovrebbe essere la base su cui si creano notizie giornalistiche) ma che la diffamazione sia anche l'entrare nel privato di persone ("ex moglie dell'ex ministro") laddove questo non riguarda la scuola ne tantomeno gli studenti. Il vincente trova la strada, il perdente trova la scusa. Il riscontro va chiesto solo agli studenti, non a voci di