La tecnica... del Grillo. Un articolo solo apparentemente astruso dal contesto di questi giorni, carichi di bagarre post-elettorale, appare sul blog di Grillo. Il nostro Dru lo coglie al volo
propaganda.
anche se il mio proposito qui era duplice, il parlare a Marco perché Nicola intenda e l'aspetto invece filosofico (l'astratto) della potenza della tecnica. Su una cosa non sono d'accordo con te, sul fatto che la prima categoria guadagni di più della seconda... apparentemente così succede e forse in un primo momento appare, ma chi sviluppa software libero, proprio perché è colui che comunque detiene lo scettro , è il tecnico, alla lunga guadagna di più di chi sviluppa software proprietario che è destinato ad estinguersi, in quanto ogni disciplina escludente (software proprietario) contro la tecnica includente (software libero) è destinata a fallire.
E' destinata a fallire l'ideologia, cioè la Tecnica asservita al Capitale rispetto al Capitale asservito alla Tecnica poiché appunto la prima ( il software proprietario) esclude dal suo fine una ingente quantità e riduce a proposito le risorse rendendo la fruibilità scarsa e è in questo escludente ( ideologia appunto o tecnologia) mentre la seconda, che è destino che avvenga, destino che filosofia ha già tracciato evidente, ma che è ancora discorso implicito ai più, è includente nel senso che non lascia fuori nessuno e niente e in questo non può che essere vittoriosa. Le due realtà collidono contraddicendosi, ma la seconda è evidentemente più forte, basta il riconoscerlo per filosofia se si vuole prevedere.
In un mondo ideale, questo potrebbe essere vero. In un mondo ideale, tutti sarebbero in grado di comprendere ci che avete scritto. Nel mondo reale: l'onest e correttezza esistono in rari casi. Nel mondo reale: la gente ha bisogno di scritti semplici per capire. Utilizzare un lessico di difficile comprensione, cos come costruzioni di periodi complessi, porta chi legge a non comprendere. Prima regola della comunicazione: fare in modo che chi riceve il messaggio possa capire. In alternativa, potrei interpretare questo stile di scrittura come un modo per risultare incomprensibili ad una certa fascia di utenti. O come un modo per ostentare una qualche forma di conoscenza. Buonasera!
Articolo avulso dal contesto ma sicuramente, almeno per me, anche "astruso". Certamente è colpa della mia ignoranza. Io, tuttora, come Diogene il cinico, cerco l' uomo ma anche nel buffone Grillo non riesco a vederlo. Non è che tutto ciò che si posta sul web sia di per se stesso positivo, anzi spesso sono CAZZATE. Con simpatia, veramente.
Essendo accessibile a tutti, ognuno è libero di stabilire il proprio dominio..Oppure se preferisce essere dominato.. ma almeno questa è una libera scelta.
è evidente che quel 4.0 nel titolo intende e converge a qualche cosa che ha, qui sul blog, una sua storia precedente e se qualcuno vuole approfondire è a quella storia che si deve rifare, altrimenti consiglio qualche lettura tecnica. Ma nuovamente è il tecnico a dominare.Per ciò che concerne il lessico, cara Chiara, se scrivessi più semplice di cosi cadrei nello slogan e questo storpierebbe controvertibilmente il significato del mio pensa , trasformandolo in qualche cosa d'altro.A lei, che mi è simpatica, faccio un piccolo glossario... Tecnica = mezzi e procedure per il raggiungimento di ogni scopo prefissato, Includente= che non lascia fuori nessuno e nulla, Escludente = che lascia fuori chi o cosa non gli appartiene. Sul termine di ideale e reale, per ciò che concerne il mondo le chiedo, che differenza vede lei fra i due mondi? cosa è reale per lei e cosa invece è ideale ? Forse che per ideale intende quel mondo che
La semplicità spesso nasconde una grande complessità. ma forse lei non intedeva dire "semplice", lei voleva dire "semplificato". La semplificazione purtroppo nasconde sempre una riduzione, una sintesi, che impedisce la reale comprensione. Si potrebbe anche dire che la semplificazione è utilizzata dai manipolatori e propagandisti per deformare la realtà e in pratica per nascondere la verità. Mi dispiace: la complessità non si può ridurre. Sono le menti che devono studiare per elevarsi e cercare di comprendere la complessità. Oppure ci si può accontetare della semplificazione. Spero la mia sia una comunicazione comprensibile. Un appunto: a parte la sua critica alla comprensibilità del linguaggio, cosa intendeva dire sull'argomento? Io non l'ho compreso eppure lei ha cercato di essere semplice (o meglio semplificante).
"desidereremmo tutti" mentre per quello reale intende quello dove ognuno ci sbatte il muso ? ogni nostro volere Chiara ha un'origine ideale e ogni nostro ottenuto non può prescindere che da questa origine. Veda che è il mondo ideale che precede quello reale e non il contrario. Forse è il suo mondo ideale che ha qualche cosa di escludente e non di includente, ma per questo lei non è nel solco della Tecnica e in questo è destinata a fallire, se sbaglio mi corregga.
se vedo che davanti a me ho un muro sull'autostrada inchiodo se invece penso di guidare un caccia nel cielo accelero, l'autostrada rimane quella e anche il mezzo che sto guidando, ma agisco differentemente. Dipende dal mondo ideale il mio agire, sempre, perché, cosa credeva lei, che noi agiamo in conseguenza della strada e del mezzo che guidiamo ?
si dovrebbero leggere dei post precedenti a questo???
"Avulso" è senz'altro il termine corretto. Però anche "astruso" in quanto derivazione etimologica di "abstrudere" ovvero "spingere lontano" non è sbagliato. (Intervengo perchè il sommario l'ho scritto io. Ubaldo Vallini).
Caro Dru, quella che tu racconti una filosofia pi simile all'arte che alla scienza, pi vicina all'astrattismo che al figurativo. Ci d sicuramente un'immagine del reale, o come preferisci della percezione del reale, molto colorata e vivace. Non pretendere per che sia anche indovina e possa prevedere il futuro. Scienze molto pi specifiche prendono sonori abbagli in quel campo. Su Grillo e i grillini mantengo tutte le mie riserve. Sono con loro per la cacciata dei ladri dal tempio, non mi convince quel verdismo a met strada tra No Tav e Decrescita felice. L'alternativa all'alta velocita' e' l'aereo, non e' il carretto e la bicicletta come credono certi verdi arcaici.
Non è l'arte nel momento in cui non ha pretese di produrre la realtà ma di prevederla e non è scienza nel momento in cui quella si definisce struttura ipotetico deduttiva, ma è la loro genitrice, essendo essa l'attenzione che v'è per ciò che sta in luce al contrario di quello che sostiene lo sciocco Odifreddi che confonde la realtà con il divenire.
Che i media costringano la possibile realtà al loro volere(dei loro editori), Berlusconi, nel suo linguaggio veritativo, è anni che lo dice " non ho detto quello che i media attribuiscono alle mie parole", ieri è successo praticamente lo stesso motivo con il movimento5stelle " imparate che il si è si e il no è no" dice Beppe Grillo ai più grossi mistificatori della verità... ma, se non c'è verità, ciò che è incontrovertibilmente ferma e che niente e nessuno può smuovere, ciò che conta è la forza e cosa dà forza in un mondo liquido? La scienza appunto che è ipotetico deduttiva e non ha pretese di previsione qualitativa ma di previsione quantitativa e nella specializzazione definisce il perimetro del suo agire.
La filosofia essendo appunto l'attenzione per ciò che è in luce non considera nemmeno che esista un futuro, almeno per come lo definisce la scienza moderna e che può come non può avvenire (succedere), un futuro quindi imprevedibile e controvertibile, come possibilità appunto. L'accadere è invece il mostrarsi del tutto che appare come sfondo.
Come suo statuto ipotetico deduttivo è lo strumento più potente in mano al nichilista, colui che decide che l'essere è nulla.
...dominare le parti in "mondo liquido" ( flessibile) se vi fossero vincoli tali che lo rendessero, questo mondo, un monolite incontrovertibile e fermo (inflessibile) ? Un mondo inflessibile (delle regole) non ci permetterebbe di vivere per come intendiamo noi la vita,al punto di massimo non respireremmo neppure. E noi pensiamo al mondo (le cose), come l'essere che viene e torna nel nulla (nichilismo), per questo tutte le cose sono fondate sui termini " costruzione", "distruzione", e così le diverse metafisiche che si pongono come quelle strutture che stanno sopra il "divenire" ( non realtà Odifreddi).
Il divenire è l'apparire e lo sparire in destino di necessità. Se l'essere è ciò che respinge in tutto il nulla. Certo l'assunto è che l'essere respinga il nulla ma sfido chiunque a mostrarmi il contrario.
Seguirò il suo consiglio passando a qualcosa di più tecnico :-)
...nel senso che l'arte è poiesis, cioè pretesa, ingiustificata, mai mostrata come verità, di "produzione" della realtà (poiesis significa produzione, artefatto, artifico, ecc...), produzione che è pretesa di far uscire le "cose" dal "nulla" , nulla evocato per primo nel suo significato opposto all'essere dai greci. Nell'aver evocato il contraddittorio dell'essere, il nulla appunto, i greci (metafisici) poi non sono riusciti a stabilire "incontrovertibilmente" (come verità) che i due enti fossero "davvero" opposti e contraddittori... il subconscio dell'occidente li crede in sintesi per ogni oggetto (l'arte appunto è un prodotto di questa credenza) per ogni cosmogonia (per ogni scienza quindi). A Capitano suggerisco il solito Topolino , manuale molto tecnico.
...la fa da padrone perchè nel "credere" ad un mondo isolato, e quindi manipolabile dalla scienza che ha oggetti che possono essere ma anche non essere e quindi non sono sottoposti a vincoli di necessità alcuna ( sopra infatti, se stai attento, scrivevo che il divenire è l'apparire e lo sparire, delle determinazioni o cose, in "destino di necessità" che significa lo stare delle cose come sono esse stesse e il loro non esser l'altro, l'essere quindi che non può esser “nulla” il suo esser l’altro appunto )domina le cose, gli oggetti, ma è pura credenza (fede), infatti noi viviamo il tempo della fede, fede nella scienza che è specializzazione, ma sempre di fede si tratta, solo così possiamo credere che le cose divengano altro da sé e quindi siano manipolabili, il mondo liquido che dicevo sopra.
Ma credere (fede) è attenzione per ciò che non sta in luce, è l'opposto di filosofia, il suo contraddittorio, che è attenzione per ciò che sta in luce (logos, ragione) e non è minimamente scalfibile né dal tempo né da alcuno, l'evidenza “vera” quindi , non l'evidenza “certa”, l’evidenza che “è”, non l’evidenza che si “vuole”. Ecco Chiara sono diverse puntate che semplifico i termini del mio discutere che ha come oggetto il semplicissimo, ma ci vogliono gli strumenti per capirmi, io non posso ridurre ulteriormente, farei diventar altro ciò che voglio significare e questo , per come ho mostrato sopra è l'impossibile.
..."sopra infatti, se stai attento, scrivevo che il divenire è l'apparire e lo sparire, delle determinazioni o cose, in "destino di necessità" che significa lo stare delle cose come sono esse stesse e il loro non esser l'altro, l'essere quindi che non può esser “nulla” il suo esser l’altro appunto"...Questo divenire, non è il divenire del nichilismo o di Odifreddi, è il divenire di Destino della necessità o di Emanuele Severino (che lui, Severino, adesso si imbestialirebbe poichè dicendo così o isolato e reso altro anche il significato di divenire annichilendolo. Ma lo faccio per spiegarmi e semplificare quindi distorcere la realtà che è verità. Ecco, il mondo isolato e il credere , anche quello scientifico, crede invece che il divenire sia l'uscire e il ritornare dell'essere nel niente, cioè crede l'essere che è niente, impossibile appunto poiché crede che una cosa sia
l'altra da sé, e come fa l'Aldo ad essere l'altro da sé e cioè il non-Aldo ? impossibile appunto.
Il tema che tu affronti non riguarda solo la filosofia, ma riguarda l'insegnamento, il linguaggio , l'arte, la scienza la vita e la fuga dalla vita. Ma questo, tu dici, e' la filosofia. Ovvero la ricerca delle cause indipendentemente dal fatto che essa sia utile a realizzare qualcosa. Percio' la conoscenza e la sapienza per se stessa e non per la sua utilita'. Orbene, se questo e' una parte di quello che tu pensi, non per utilita', ma per scambio concettuale, il tuo linguaggio adeguato per Cartella, Leretico e pochi altri, deve essere rapportato sul giornale alla media dei lettori. Non puoi andare in Cina e pretendere che tutti conoscano l'italiano. Le lezioni di filosofia pretendono un linguaggio specifico, ma la divulgazione, che e' cio' che contesti ad Odifreddi, ha bisogno di un codice piu' generale e meno specialistico. Su topolino e come e cosa si insegna a scuola apriremo una discussione su un altro post.
Grazie del nuovo consiglio. Ma per cortesia, tolga Sein und Zeit dal comodino. La abbraccio forte.
a Odifreddi contesto il suo modo di non vedere il semplicissimo, come dice giustamente Leretico di questo termine. Odifreddi non è un divulgatore del semplice , semplicemente perché non può divulgare il semplice poiché non conosce il semplice, tutt'altro che divulgatore del semplice quindi. Ma, sempre come dice Leretico che è persona molto intelligente, il semplice è la cosa più complessa che esista: contraddizione? le solite aporie insomma che si aprono nel reale ? Si la contraddizione originaria.In realtà l'immediato, o il semplice, non lo si vuole vedere anche se appare in tutta la sua evidenza. anche io la abbraccio Capitano e sul mio comodino ora c'è Essenza del Nichilismo di Emanuele Severino, filosofia occidentale Medioevale, Contemporanea e Moderna sempre di Emanuele Severino, Metafisica, di Aristotele, le lettere persiane di Montesquieu,sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente di Schopenhauer,
il Sofista di Platone e il Parmenide di Platone, ah dimenticavo e La Struttura Originaria di Emanuele Severino, Essere e Tempo di Heidegger è sugli scaffali della mia personale biblioteca, ma se devo essere sincero non l'ho letto tutto l' ho spizzicato solamente, dove mi interessava leggere.
ho scritto due ID sul post del Papa di Andrea Crescini che qui adesso semplifico, il papa non può abdicare in seno alla chiesa perché risulterebbe contraddittorio... perché risulterebbe contraddittorio,demolendo così fin nelle fondamenta la chiesa ? perché l'istituto su cui si fonda la chiesa è Dio o Spirito Santo che è l'incontrovertibile, ciò da cui dipende tutta la realtà anche quella "diveniente" nel tempo, struttura portante Dio a cui tutte le cose sono sottoposte e della cui legislazione dipendono. Ma il Papa che mostrasse di essere sciolto da questo vincolo è il papa che mostrerebbe l'inconsistenza di questo vincolo e quindi delle leggi che lo determinano, contraddicendo allo statuto di quella struttura, Dio appunto, che ho testè definito.
e allora bisogna che parliamo dell'Essere e del Divenire due strutture che nella realtà vengono fondate dalla filosofia greca.
questo è il problema, morire, dormire...
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Il software libero è un tema interessante, soprattutto considerando quanto valga il business dei software proprietari. Il tema è argomento di contrapposizone politica negli States ma anche nel resto del mondo. Anche in Italia si vuole far passare il messaggio che i proprietari di software che lo rivendono ricavandone un utile siano tutti degli affamatori di popolo. Governerebbero le menti di chi acquista i loro prodotti. Il software libero invece sarebbe più umano perché metterebbe in mano all'utente il dominio. Questo modo di ragionare è sbagliato perché il vero dominio rimane nelle mani dei tecnici che sanno come manovrare il software sia nel caso di software proprietario che di software libero. Questi tecnici possono diventare potenti in entrambi i casi, solo che nel primo caso guadagnano di più. Se la differenza sta nei soldi guadagnati e si vuole dire che chi guadagna è il cattivo e chi guadagna meno è il buono si fa