Da cava dismessa a parco attrezzato

L’amministrazione comunale di Serle, per quanto riguarda la ex cava Vicentina, ha deciso di provare ad intraprendere la strada della riqualificazione a destinazione turistico-ricettivo, così come suggerito dal comitato Green Serle, nella certezza che si possa giungere alla concreta possibilità di realizzare qualcosa di interessante sul piano artistico e/o ludico culturale, che possa arricchire l’offerta turistica di Serle, promuovendo qualcosa di originale, moderno e all’avanguardia sul piano del turismo sostenibile.

Il prossimo passo sarà quello di creare per fine settembre una commissione ad hoc, composta da alcuni amministratori, alcuni membri del comitato Green Serle, da membri dell’Ecomuseo del Botticino e di un gruppo di giovani del paese, con l’obiettivo di individuare un progetto di massima riguardante l’area.

«La proposta dovrà necessariamente soddisfare due requisiti – illustra nel dettaglio il sindaco di Serle, Paolo Bonvicini –: il primo, un requisito di senso, ovvero che sia sì il frutto dei desideri della commissione, ma anche fattibile e vincente dal punto di vista della logistica, della ricettività e della successiva gestione. Di fatto è necessario ben ponderare cosa includere e cosa escludere nella proposta e quali obiettivi si intendono perseguire».

Saranno per questo invitati nella commissione alcuni esperti del settore, con lo scopo di conoscere anche la situazione di altre realtà analoghe.

«Il secondo – continua il sindaco – un requisito di candidabilità a bandi: qualsiasi proposta verrà prodotta, l’attuazione della stessa comporterà sicuramente costi significativi per la sua realizzazione. Ecco che allora risulterà fondamentale attingere i finanziamenti nella quasi o totale interezza da bandi o comunque da finanziamenti non solo pubblici».

«Il passaggio politico è significativo – sottolinea il primo cittadino –, in quanto l’amministrazione ha sempre manifestato interesse verso la proposta di Green Serle, ma la differenza è che ora si proverà concretamente a dare forma ad un progetto che esclude quindi sia la possibilità di realizzare in quella sede l’isola ecologica, sia la volontà di lasciare che l’area rimanga immutata e deserta».

Già abbandonata e esclusa ad inizio mandato, invece, la possibilità di realizzare un frantoio e una zona artigianale.

«Penso che il comitato Green Serle abbia dato dimostrazione di cosa significhi essere cittadinanza attiva – evidenzia Bonvicini –. Ha saputo, infatti, argomentare il dissenso intorno alla proposta del frantoio e rilanciato successivamente una controproposta interessante: il tutto mantenendo sempre un profilo collaborativo, rispettoso delle parti e concentrato sui contenuti, anche nei momenti di divergenza».

«So che sul gruppo sono state espresse anche critiche da parte di alcuni cittadini, soprattutto per il fatto di chiamarsi “Green Serle”, ma di occuparsi quasi esclusivamente dell’Area della “ex Vicentina” e non dei problemi ambientali del paese nel loro insieme. Ciò può essere in parte vero, ma ritengo in ogni caso positivo e da apprezzare il lavoro e l’approccio del comitato, concentrato sul proporre, discutere e argomentare idee e contenuti. Cosa assai rara nell’attuale momento storico dove si rilevano quasi quotidianamente atteggiamenti prevalentemente di pretesa e lamentela, conditi da senso di superiorità, salvo poi mai mettersi in gioco in ruoli di responsabilità pubblica o proporre quantomeno proposte serie e costruttive».

«Ci auguriamo, quindi – conclude il sindaco – di proseguire tale costruttiva collaborazione con il comitato, fiduciosi che si possa realizzare qualcosa di interessante per le prospettive del paese».

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