21 Ottobre 2017, 13.00
Serle
Incontri

«Migrazioni e accoglienza», una serata per informarsi

di Federica Ciampone

Un pubblico poco numeroso ma molto attento ha partecipato, lo scorso giovedì sera, all’incontro sul tema dei richiedenti asilo organizzato a Serle. I relatori hanno fatto chiarezza sui tanti punti che spesso creano confusione


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Pochi i presenti, ma molto attenti e desiderosi di dissipare i propri dubbi riguardo alla questione dell’accoglienza dei migranti nel territorio bresciano e della protezione internazionale in generale. 
 
Dopo i saluti dell’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Serle, Maria Grazia Soldati, e quelli del parroco, Don Giuseppe Farinelli, la parola è passata al Sovrintendente Alessandro Pavoni, responsabile dell’Ufficio Richiedenti Asilo (IV sezione) della Questura di Brescia.
 
Pavoni ha parlato di Brescia come della terza città italiana per numero di presenze regolari, e ha spiegato dettagliatamente ai presenti le normative vigenti in materia di accoglienza, le diverse tipologie di protezione che vengono assegnate ai richiedenti asilo e l'iter che porta al riconoscimento o meno di tali protezioni, con riferimento ai contenuti della Convenzione di Ginevra sullo statuto dei rifugiati del 1951. 
 
Il Sovrintendente ha sfatato un luogo comune tra i più diffusi: “La Questura non entra nel merito delle dichiarazioni del migrante, perché non ne ha le competenze specifiche: si limita soltanto a verbalizzare le dichiarazioni del richiedente. Sarà poi compito della Commissione Territoriale fare le opportune valutazioni riguardo all’esperienza vissuta dal migrante e alla sua situazione specifica”.
 
Il secondo intervento è stato quello del dott. Franco Valenti della Commissione Territoriale Riconoscimento Protezione Internazionale della Prefettura di Brescia, che ha portato il discorso sull’attuale situazione del fenomeno migratorio per poi spiegare quali sono i fattori di cui la Commissione Territoriale tiene conto quando si trova a dover valutare la situazione di un richiedente asilo.

“In questo momento ci troviamo di fronte a due migrazioni: la ‘grande’ migrazione, cioè quella sub sahariana, e la ‘piccola’ migrazione dal Medio Oriente. I fattori da tenere in considerazione quando ci troviamo di fronte queste persone sono molteplici: le situazioni di stallo nei paesi d’origine, l’impoverimento della sovranità alimentare, le appartenenze a caste e gruppi sociali, la limitazione della libertà di espressione, l’aver subìto torture o mutilazioni e altri ancora. È indispensabile, per chi valuta, avere una capacità di lettura ad ampio spettro”. 
 
Valenti ha parlato poi della massiccia presenza di minori, spesso orfani, tra i migranti che sbarcano sulle nostre coste: l’Africa è un continente giovane e di conseguenza sono molti i giovani che arrivano in Italia. È indispensabile, quindi, realizzare programmi di inclusione sociale e integrata che tengano conto di questi fattori. 
 
Infine il sindaco, Paolo Bonvicini, ha presentato alla cittadinanza il progetto Sprar e i miglioramenti che esso apporterebbe alla situazione odierna. Il sindaco ha spiegato che con lo Sprar il Cas di via Panoramica chiuderà i battenti a causa dell'applicazione della "clausola di salvaguardia",  che prevede una presenza di rifugiati sul territorio secondo i parametri stabiliti dagli accordi tra Anci e Ministero dell' Interno: dieci, nel caso del Comune di Serle, quindi un numero molto più sostenibile.

Sono state inoltre illustrate le garanzie offerte dal progetto riguardo a controllo e rendicontazione dei fondi ministeriali e i requisiti richiesti all’ente gestore, che collaborerà strettamente con l’Amministrazione comunale.  Si è parlato poi delle motivazioni della scelta dei due immobili comunali – situati rispettivamente in via Muradelli 6 (al primo piano) e in via Roma 5/A – come sede del progetto e delle modalità e degli obiettivi di accoglienza dello Sprar, che prevede di porre al centro del sistema di protezione le persone accolte, che smetteranno così di essere beneficiari passivi di interventi a loro favore. 
 
All’incontro erano presenti anche alcuni rappresentanti del Consorzio Laghi, l’ente co – progettante dello Sprar.  



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