«Rimodulate» le ricerche

Anche ieri come mercoledì un centinaio gli uomini impegnati nelle ricerche della piccola Iushra, svanita giovedì scorso fra le fronde dei boschi di Cariadeghe.
La fatica comincia a farsi sentire fra i soccorritori.

E più di quella lo sconforto per il fatto che non si è venuti a capo di nulla: «Non è facile andarsene via senza aver trovato nemmeno uno straccio di segnale in tutti questi giorni» questa è la sensazione comune.

«Qui a Cariadeghe quella ragazzina non ci può essere» ripetono come un mantra, ciondolando il capo di rientro dal pattugliamento, qualcuno con gli occhi arrossati dalla commozione.
Poi però non sanno dirti dove potrebbe esser finita.

«Non c’è qui, ma nemmeno da un’altra parte, perché abbiamo cercato anche nelle aree fuori dall’Altopiano e nei dirupi verso Caino.
Se Iushra fosse poi finita in un centro abitato, a quest’ora qualcuno ce l’avrebbe segnalato» ci ha detto Walter Togni, il funzionario della Prefettura che nei giorni scorsi non ha quasi mai mollato la posizione, fra coloro che stanno coordinando le varie forze in campo.

Certo di non aver tralasciato nulla, Togni dice che le ricerche proseguiranno ad oltranza, sicuramente fino a sabato, poi si vedrà.
«In questi giorni sono stati impegnati almeno un migliaio di persone solo della Protezione civile – ha aggiunto -, più almeno altre 400 appartenenti alle altre formazioni in campo.
Personale altamente specializzato nelle ricerche e nei vari settori.
Più di cento le unità cinofile impegnate, che hanno annusato dappertutto.
Gli speleologi hanno ispezionato più di 200 cavità entrando anche nelle tane degli animali e i sommozzatori ogni centimetro quadrato di tutte le pozze presenti sul territorio. L’area è stata perlustrata dall’alto con l’ausilio di droni ed elicotteri, anche di notte con le telecamere dotate di sensori di calore.
Abbiamo seguito tutte le tracce, anche quelle improbabili, come quelle segnalate da alcuni sensitivi che hanno voluto mettersi in contatto con noi.
Abbiamo posizionato “trappole” fotografiche e sonore con le musiche alle quali Iushra è più affezionata.
Ci sono porzioni di territorio che sono state perlustrate fino a 4 volte... ma andiamo avanti lo stesso».

Sappiamo però che da questa mattina la presenza di soccorritori verrà ulteriormente “rimodulata”, termine tecnico per dire che saranno in numero inferiore.

Ieri sera, quindi dopo otto giorni di ricerche ininterrotte, ha smantellato le sue postazioni il Soccorso Alpino e Speleologico: gli esperti in interventi in ambiente montano e nelle grotte rimarranno a disposizione, se ci fosse bisogno di loro, ma non direttamente sul posto.

Da questa mattina, insomma, a darsi da fare saranno una quindicina di Vigili del fuoco più una trentina di unità di Protezione civile, affiancate da volontari del posto e dalle Forze dell’ordine.

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