18 Novembre 2015, 09.07
Terza pagina

Vi prego, non stracciatevi le vesti

di LoStraniero

Nel pensiero lineare una porta o è aperta o è chiusa, nel nuovo pensiero il sistema è contemporaneamente aperto e chiuso. Logica "And"...


Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti
dicendo: Egli ha bestemmiato

(Matteo 26,65)

Siamo uomini o bestie?
Siamo uomini o caporali?
Siamo maschi o femmine?

Tutti conoscono il significato della congiunzione “o” (in inglese or) che presuppone l’esistenza di due classi (o insiemi) distinte.
Ebbene nei sistemi complessi questa logica dell’Or molte volte non vale e perciò nei premessi interrogativi, si dovrebbe sostituire “o” con “e”, cioè adottare la logica And.

Non stracciatevi le vesti: questa non è una bestemmia. Se ritenete che lo sia, allora vi consiglio di non leggere quest’articolo perché, a furia di stracciarvi le vesti, vi ritrovereste nudi.
Il più delle volte chi si scandalizza non contribuisce al progresso.

Che succede in questo pazzo mondo? I telegiornali e i giornali diffondono fatti che ritengono rilevanti e che avvengono ogni giorno in questa nostra società: se ne sentono e leggono di tutti i colori.
Molti di essi ci lasciano esterrefatti e ci si chiede come sia possibile che possano accadere cose del genere.

Si cerca di collocare gli eventi in un quadro
, secondo uno schema logico, un insieme di regole che si sono formate negli anni per spiegarci le ragioni di certe stranezze e di alcuni fenomeni inconsueti.
Immancabilmente però avvengono cose che non riusciamo a collocare nei nostri schemi. Perciò diciamo che non quadrano.

Quale comportamento possiamo tenere di fronte a casi del genere?

Li ignoriamo del tutto, considerandoli casi anomali, disturbi, rumori e perciò rinunciamo a inquadrarli oppure modifichiamo i nostri schemi mentali per poterli in qualche modo catalogare?

Su questa seconda strada incontriamo subito il principio logico della non contraddizione, il cosiddetto “tertium non datur” sul quale è fondato il Pensiero lineare greco del sillogismo, già messo in crisi dal cretese Epimenide (VI secolo a.C.) col cosiddetto “Paradosso del mentitore”.

Alla fine dell’ottocento (1899) il filosofo Bertrand Russell studiando le classi (o insiemi) scoprì che non sempre si può decidere se un’affermazione è vera o è falsa perché potrebbe essere vera e falsa nello stesso tempo (qui “nello stesso tempo” è solo un modo di dire perché la dimensione tempo è estranea a questa logica).
Il problema è conosciuto come antinomia di Russell.

E allora “tertium non datur”? Cioè logica Or oppure logica And?
Anche la Fuzzy logic  o logica sfumata, si muove nel solco della logica And perché permette ai sistemi di funzionare con dati qualitativi lacunosi o imprecisi: dove si trova un elemento? Nell’insieme o fuori?  Sul limite, sull’orlo, sul confine?

A proposito del confine dei sistemi
il filosofo della complessità Edgar Morin afferma: “il confine diventa allo stesso tempo ciò che separa e ciò che connette, ciò che autorizza e ciò che proibisce il passaggio, ciò che apre e ciò che chiude”.

Nel pensiero lineare una porta o è aperta o è chiusa
, nel nuovo pensiero il sistema è contemporaneamente aperto e chiuso.Logica And.
Gli elementi del sistema svolgono azioni di reciproco accomodamento e di reciproca rivalità sia tra essi, che tra essi e l’ambiente in cui sono immersi.
Co-evolvono tutti: essi e l’ambiente. Logica And.

Edward De Bono, nel suo libro Parallel think
(Pensiero laterale) raccomanda di non scartare a priori nessuna ipotesi, per quanto paradossale e bizzarra possa apparire, perché spesso è tra queste che si nasconde la soluzione geniale di un problema. Logica And.

Sempre per bocca di Edgar Morin, giunge l’invito a superare la falsa dicotomia tra sapere scientifico e sapere umanistico: non esiste una contrapposizione tra l’uno e l’altro, non esiste una gerarchia dei saperi. La cultura del fare ha la stessa dignità di quella del pensare. Cultura dell’And.

Mi viene in mente Confucio che diceva: “Se ascolto dimentico, se guardo ricordo, se faccio imparo”.
Queste culture sono intimamente interconnesse e concorrono a realizzare straordinarie scoperte riguardanti le grandi domande esistenziali sul chi siamo e dove andiamo. Cultura dell’And.

Pensiero multidisciplinare dunque. Molteplicità dei punti di vista. Pluralità di saperi interconnessi. Reti. Internet. Cultura dell’And.
Il sapere assoluto non esiste più.

Nella teoria del caos, che ha grande importanza nell’ambito dei sistemi complessi, coesiste l’ordine con il disordine.
C’è un ordine nel caos. C’è una forma geometrica nascosta che si manifesta negli stiramenti e nelle piegature degli attrattori strani. Logica And.

La teoria del caos e la scienza della complessità impiegate in medicina hanno condotto a una grande scoperta: gli esseri umani sono complessi e caotici quando sono sani, sono invece linearmente ordinati quando sono malati.
Nei sistemi biologici non esiste una gerarchia. Questi sistemi si auto-organizzano.

E nei sistemi sociali esiste l’auto-organizzazione? E di che tipo è: top-down o bottom-up?
Sul punto gli studiosi hanno fatto indagini statistiche e ciò che si è rivelato interessante è la tendenza nel tempo. L’approccio bottom-up guadagna continuamente spazio nei confronti dell’altro, e ciò rende i sistemi organizzativi più flessibili ed efficienti. Logica And.

Vi siete scandalizzati? Non vi preoccupate, cercate invece di vivere bene perché:

La nostra vita passerà come traccia di nube,
sparirà come nebbia cacciata dai raggi del sole

(Sapienza 2, 4)

LoStraniero




Commenti:
ID62618 - 18/11/2015 14:28:41 - (gabrielconroy) -

Carissimo LoStraniero, quel che lei scrive è vero. Solo, lo è (e può esserlo) esclusivamente in una logica Or.

ID62619 - 18/11/2015 21:24:24 - (Dru) - Caro Lostraniero

ti ho letto volentieri, come sempre del resto, ma capiamoci.., e non capiamoci sono due cose differenti, poiché se non lo fossero come potremmo capirci? La logica Fuzzi e la logica end non possono contravvenire al principio di non contraddizione, come ogni altra logica d'altronde, perché se davvero lo potessero fare non ne scriveremmo qui le loro definizioni, poiché è anche il linguaggio, sua definizione e determinazione, ciò che è contienuto di tale principio. Se dico che tra il nero e il bianco ci sono altri colori, o che tra l'1 e lo 0 altri numeri, sono Fuzzi ma non sono contraddittorio, tuttalpiù sono nel dominio dei contrari, contraddittorio di 0 è lostraniero, quindi anche 1 e anche tra lo 0 e l'1. Quindi anche qui la logica Fuzzi e la logica End è una logica di media follia, ma il grande folle Aristotele ha ancora l'ultima parola.

ID62620 - 18/11/2015 21:25:50 - (Dru) - Cioè le due logica nuove

non negano il principio del terzo escluso.

ID62621 - 18/11/2015 21:31:00 - (Dru) - D'altronde

se dico che un sistema è aperto e chiuso e contemporaneamente, certo dico che per certi motivi è aperto e per cert'altri è chiuso, cioè sottintendo che non è per lo stesso (motivo) che è aperto e chiuso, altrimenti si che contravverrei al principio di non contraddizione, e sarei contraddittorio, ma a questo punto come sarebbe possibile una qualsiasi determinazione (affermazione) di un assurdo (affermazione negazione) del genere?

ID62622 - 18/11/2015 21:32:01 - (Dru) -

Cioè non stare affermando che il nulla, cioè l'affermazione e la sua negazione.

ID62623 - 18/11/2015 21:32:49 - (Dru) -

non starei...

ID62624 - 18/11/2015 21:46:35 - (Dru) - Vediamo se riesco a farmi capire

se dico il sistema è aperto e il sistema è chiuso, queste due proposizioni non possono indicare la stessa cosa, se lo facessero sarebbero due proposizioni identiche, ma siccome sappiamo che "aperto" nega "chiuso", piuttosto, anzi senz'altro, sono differenti. Cosa vuol dire che son differenti? Vuol dire che quella che afferma di una cosa ciò che l'altra nega non contiene nulla dell'altra e contiene tutto di sé stessa, in ciò l'altra è nulla di sé, si che dire che l'altra è questa significa dire nulla (cioè nulla di questa).Se due cose fossero una, ecco che due cose negherebbero una e una negherebbe due cose, si che, a meno che non intendiamo convenzionalmente render queste due proprietà numeriche, il due e l'uno, come sinonimi, ciò che appare quando diciamo di due cose nega ciò che appare dell'una.

ID62625 - 18/11/2015 21:53:23 - (Dru) - Il confine diventa contemporaneamente ciò che separa e ciò che connette

vuol dire che separa l'uno dall'altro in quanto confine e connette l'uno con l'altro in quanto relazione, vedi che non è la stessa cosa che è due cose differenti, ma due cose ad esserlo , il confine come confine e il confine come relazione. Non sono la stessa cosa.

ID62626 - 18/11/2015 21:57:11 - (Dru) - Poi separa

è impossibile, ma questa è tutta un'altra storia.

ID62627 - 18/11/2015 22:15:25 - (Dru) -

Una cosa determina la distinzione e l'altra l'inclusione, quindi una distingue e l'altra unisce, questi i due caratteri della "relazione", d'altronde chi non può avere due caratteri contemporaneamente? Io sono biondo e con gli occhi azzurri, ma l'"io sono biondo" non è la stessa cosa dell'"io ho gli occhi azzurri".

ID62628 - 18/11/2015 22:30:17 - (Dru) - Perché separa è i

se qualcuno riuscisse davvero a separare l'uno dall'altro, allora tra l'uno e l'altro ci sarebbe un terzo, l'uno e l'altro. Questo, che è il principio del terzo escluso, o principio di determinazione, determina anche cosa significhi nulla, nulla significa l'uno e l'altro, ma non insieme, che possonomstare, ma per lo stesso, che non può stare come differenziazione. Se l'uno e l'altro fossero per lo stesso i differenti si identificherebbero e l'identico si differenzierebbe, si che l'assurdo sarebbe, o starebbe, ma siccome l'assurdo nella verità non può stare, anche l'uno e l'altro come lo stesso è nulla.

ID62629 - 18/11/2015 22:47:58 - (Dru) -

Perché separa è impossibile, significa perché l'azione è contraddittoria, ogni verbo e ogni azione, pensati nel verbo e nell'azione, sono contraddittori, ma questa è un'altra storia ancora.

ID62630 - 18/11/2015 23:02:39 - (Dru) - Se un verbo, come azione,

è pensato come la capacità, o forza, del soggetto di agire, allora chi subisce l'azione, in quanto ottenuto dall'azione del soggetto attraverso il verbo, diventa altro, in quanto altrimenti il pensiero che così agisce non otterrebbe che nulla.

ID62631 - 18/11/2015 23:05:15 - (Dru) - Ma sopra ho mostrato Appunto

che qualcosa e qualcosa d'altro non sono la stessa cosa, mentre il divenire altro di una cosa significa propriamente esser l'altro, l'impossibile appunto. Ecco che separare è impossibile.

ID62632 - 18/11/2015 23:10:11 - (Dru) -

Giusto Gabriel

ID62633 - 19/11/2015 08:18:28 - (LoStraniero) - Cari gabrielconroy e Dru

E' questione di paradigmi. Vi consiglio di leggere Kuhn.

ID62634 - 19/11/2015 08:41:37 - (Dru) - Gabriel

intende affermare che la logica end può esser detta dentro la logica or, ho interpretato bene Gabriel?

ID62635 - 19/11/2015 08:44:21 - (Dru) - d'altronde

se intendiamo affermare che "un sistema è aperto e chiuso", non intendiamo allo stesso tempo e per lo stesso rispetto affermare che "un sistema non è aperto e chiuso". Or.

ID62651 - 20/11/2015 01:22:36 - (gabrielconroy) - A LoStraniero

Carissimo LoStraniero, ancora una volta quel che lei scrive è vero. E ancora una volta lo è - e lo può essere - soltanto in una logica Or. Beninteso, a meno che lei non desiderasse intrattenere soltanto con il suo pezzo, e non invece dire qualcosa di vero.

ID62652 - 20/11/2015 01:25:28 - (gabrielconroy) - A Dru

Carissimo Dru, quel che tu dici è, con altre parole, quel che anch'io ho detto: perciò no, non sbagli così interpretando quel che ho scritto. Del resto, basta leggere Aristotele a riguardo ;-)

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