11 Settembre 2017, 08.25
Eppur si muove

Il senso della vita... da cani

di Leretico

C’è un manipolo di incontinenti verbali che si è scatenato negli ultimi anni in difesa degli animali...


... ma la difesa non sembra in favore degli animali in genere, tra cui si contano anche mosche e zanzare trze-tze, ma solo di quelli che fanno compagnia all’uomo nelle dure e tempestose notti d’inverno, accanto ad un fuoco acceso nel camino del salotto, oppure vivono come “La gatta sul tetto che scotta”, tetto non abbastanza caldo per non farla miagolare dietro una finestra alle ore più impervie della notte purché la si faccia entrare in casa, al riparo.

Gli inglesi, arrivati in vacanza nella terra italica, da loro creduta civile per effetto di ampia letteratura a cui sono esposti in patria, inorridiscono quando gli si offrono bistecche equine: si guardano tra di loro con schifato disprezzo per la proditoria offerta, essendo il cavallo per loro un animale domestico come per noi il cane.
Solo da noi il cavallo passa per matto e dunque diviene commestibile, come d’altra parte avviene in Cina con il cane, e in Thailandia con le locuste.

Non si capisce insomma perché il pollo debba perire impunemente, mentre il cane possa invece mangiare seduto a tavola con l’homo sapiens sapiens, leccando nel piatto del benefattore mentre questi si gira a prendere una forchetta.
Non visto, piscia sulla gamba del tavolo perché la padrona di casa ha preteso dalla cameriera filippina che disinfettasse ben bene pavimenti e mobili, tanto che il povero cane è costretto a rimediare in modo istintivo alla crisi di identità provocata dalla sconvolgente scomparsa dei punti di riferimento esistenziali canini.

Ovviamente viene perdonato quasi immantinente, denotando di possedere più di un santo in paradiso, paradiso di cani s’intende.
Se il pollo osasse tanto, sarebbe fulminato in loco con la velocità di un Flash, supereroe da fumetto.
Figuriamoci se si comportasse come quello descritto da Gadda nel suo “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana”, il quale beatamente spargeva le sue franche deiezioni “ad libitum” su mobili e coperte.

Il cane invece, dopo aver scavato e ruzzato in giardino, viene invitato a pranzo senza nemmeno che gli si chieda di lavarsi le zampe prima di sedersi al desco apparecchiato.

A questo punto immagino che gli amanti dei cani siano già pronti a lanciarmi le maledizioni più oscure, ma a tutti loro chiedo che si trattengano, ché se lo facessero sbaglierebbero bersaglio, non solo perché anch’io amo i cani come amo altri animali, ma anche perché l’errore non sta certo nel voler trattare i cani da cani, com’io ho sempre fatto senza per ciò sentirmi in colpa.

Or dunque, tutta questa prosopopea pro-animali, che vede impegnati persino i politici più attempati e mal dentieruti alla caccia di un consenso che non potrebbero ottenere altrimenti, non solo è stucchevole perché nasconde il solito egoismo umano, teso sempre a santificare l’utile, ma è anche fuorviante perché cela un fenomeno disdicevole che percorre, ignoto e incontrastato, anche i flussi più culturalmente elevati dell’opinione pubblica del bel paese.

Diceva Sciascia: Quando c'è in giro tanta pietà per gli animali, pochissima ne resta per l'uomo” e nonostante io non veda in giro così tanta pietà per gli animali, altrettanto poca pietà vedo per gli uomini, uccisi come cani in discoteche-pollaio sotto gli occhi guardoni di centinaia di “smart-phone” pronti a filmare la morte solo per gusto feticistico da voyeur post-moderno.

Insomma stiamo assistendo ad una specie di ribaltamento, non si dica per favore rivoluzione, in cui, sia legalmente che fattualmente, si preferiscono gli animali agli uomini.
E dico legalmente perché ormai è prassi giuridica andare immediatamente in giudizio (o quasi immediatamente, comunque siamo sempre in Italia) per maltrattamento di animali, mentre si arriva alla prescrizione se il maltrattamento lo subisce una donna.

Capisco che molti pensano le donne inferiori all’uomo, ma che una civiltà giuridica più che bimillenaria sia infettata da questo morbo anti-umano è segnale di decadenza tanto forte quanto ignorato.

Le ragioni di tutto questo non possono che essere nell’uomo
, ed essere inscritte in quella fuga dalle responsabilità tanto più grande quanto più cresce la complessità della società.
Fuga che crea in molti quel particolare analfabetismo affettivo che anestetizza l’anima e le impedisce di vedere nel prossimo un essere umano degno di pietà.

I cani e i gatti, gli agnelli e le tartarughe
implicano meno impegno emotivo, meno impegno finanziario, meno impegno in generale nel tempo.
Si considerino le enormi difficoltà di adozione di un orfano, un essere umano privato del massimo bene dei genitori senza colpa e in tenera età, il quale può marcire per anni in un edificio inospitale e privo di amore senza che nessuno si muova, a causa di una legislazione tutelante che, in vero, è tutelante solo degli adulti; legislazione che dell’amore non tratta né saprebbe trattarne, non ne parla né saprebbe parlarne. Tutto questo non è solo disincentivo immorale, perché pubblicamente alimentato, ma anche segno dei tempi come fin qui ho voluto esplicitare.

E la questione in fondo è tutta qui, l’uomo preferisce tutelarsi piuttosto che “rischiare” di amare un altro essere umano, perché donare, com’è l’amore nella sua forma più sublime, non ha più senso in una mondo in cui c’è sempre un ritorno atteso, e spesso preteso.

Eppure si nasce e si muore
e, volenti o nolenti, si è costretti a cedere il passo a chi ci segue, ma la cura, ossia la premura, l’attenzione che solo l'amore permette di comprendere, non sono più attitudini consapevoli dei singoli.

Sarebbe importante allora che le filosofie, più che le religioni, riportassero il senso della vita nella via più saggia, che non è quella che promette il paradiso della tecnica, tanto angosciante quanto il nulla assoluto.

Filosofia nichilistica quest’ultima che disegna sperdute cime montane su cui relegare ciascuno la propria anima, illudendola che guardare il mondo dall’alto tramite uno smart-phone sia fattore di estrema potenza, mentre invece si tratta della solita gabbia dorata in cui il senso della vita umana, isolata, non può che trasformarsi in una vita da cani, mentre quella dei cani non può che sostituirsi a quella umana.

Leretico


Commenti:
ID73510 - 11/09/2017 11:50:17 - (doc) -

Caro L'eretico, bella disanima di un problema di straordinaria attualit. Quanti cani trattati come figli viziati da mammi e mamme improbabili e ridicolo. Siamo destinati all' estinzione, per egoismo! Complimenti

ID73511 - 11/09/2017 12:12:11 - (Tc) - ...

Un animale,puo' essere un amico per un uomo,puo' essere di aiuto per un uomo,puo' essere parte del suo sostentamento alimentare,può essere anche un suo predatore,ma non potra' mai esserne il figlio,che egoisticamente l'uomo si e' negato.

ID73512 - 11/09/2017 14:33:26 - (Dru) - Caro amico

Questo scritto potrebbe essermi di aiuto nel mondo tribolato in cui mi trovo ora con mio padre che ama più la propria azienda ed il proprio ruolo titolare al proprio figlio, o di una sorella che ama di più la propria sicurezza famigliare alle difficoltose relazioni con il fratello geniale ma che, dato questo, non è gestibile; eppure anche qui debbo dissentire.

ID73513 - 11/09/2017 14:36:17 - (Dru) - La filosofia

La filosofia non è un prodotto di un uomo o di una società che può esser tirata per la giacca da te che le vuoi dire di esser pietosa perché Severino altrimenti non lo è. La filosofia non è un "fare" dell'uomo, ma è l'apparire del mondo in cui anche il concetto di uomo appare.

ID73514 - 11/09/2017 14:39:24 - (Dru) - "riportare il senso della vita nella via più saggia" dici

tradisce la filosofia perché presume un uomo o una società che hanno il compito di trasformare il mondo in cui siamo.

ID73515 - 11/09/2017 14:41:51 - (Dru) - ma se è il mondo in "cui siamo"

, per trasformarlo questo mondo dobbiamo esser capaci di cancellarlo.

ID73516 - 11/09/2017 14:42:21 - (Dru) -

ecco che per fortuna non lo siamo capaci, mentre crederlo è la vera violenza.

ID73517 - 11/09/2017 15:05:53 - (Dru) - ho detto per fortuna

dovevo dire per necessità. ultimamente mi faccio tirare troppo la giacca dal senso comune..

ID73520 - 12/09/2017 04:37:19 - (doc) - Fuoritema

Caro Alessandro, da parecchio tempo, come hai potuto constatare, sto lontano, per evitare polemiche, dai tuoi interventi. Trovo la tua filosofia Severiniana noiosa e per me, antiquato positivista, incomprensibile. Poco male! Ti prego però, lascia fuori dal blog le tue dispute famigliari. È un problema tuo, vostro, lava i tuoi panni in famiglia, al massimo in tribunale. Mai sentito parlare di privacy? Ognuno di noi ha i propri casini e se li tiene per se. Perché non fai così anche tu?

ID73521 - 12/09/2017 04:55:52 - (Dru) -

Perché sono un uomo nuovo.

ID73522 - 12/09/2017 04:58:30 - (Dru) - Sai chi sono gli uomini nuovi?

Sono coloro appunto che travalicano ogni regola.

ID73523 - 12/09/2017 05:10:39 - (Dolcestilnovo) -

Non che dietro ai cani ci sia big dollar?

ID73524 - 12/09/2017 05:18:31 - (Dru) - Per il resto, quello che scrivo io è sotto la mia responsabilità

Tu non solo puoi restare fuori dagli argomenti che contano davvero, poco male, resterai fuori, ma quando leggi dru, passare senza bisogno di identificare te con il resto del mondo, tipica psicosi nichilista. Il re va denudato, reso nudo davvero non solo a parole. Chi banna, chi esorta a consumare le proprie "violenze" dietro un portone o in famiglia dovrebbe assumersi una qualche responsabilità di fronte ad una massa di imbecilli che lo seguono o in blog o in altri luoghi e quella massa dovrebbe togliergli i vestiti, ma purtroppo anche la massa è un mito e restano i re vestiti e le responsabilità, come ogni altro vincolo e ragione, a sciogliersi come fa la neve al sole...

ID73525 - 12/09/2017 05:23:09 - (Dru) - Caro Dolcestilnovo

anche tu a sopportare il becero nichilismo di uomini intenti a comprendere più se stessi che il mondo là fuori.

ID73526 - 12/09/2017 05:47:16 - (Dru) - Infine una considerazione che tiene conto del senso e dell'essenza del senso comune

Le tecniche e le tecnologie, l'uomo al cellulare per intenderci, non sono una scelta di un popolo nei confronti di un mondo piuttosto che un altro: come potete ben vedere in Burkina Faso si muore di stenti e di fame accanto a chi si fa un selfie. Ma essendo la tecnica la volontà, esse sono la ragione stessa dell'uomo. Dunque chi richiama l'uomo a "decidere" di non "isolarsi", massimo della contraddizione del senso comune, è un uomo tecnico che tiene in mano proprio quel cellulare e che dunque resterà solo come un cane, fuori dalle prorie contraddittorie esortazioni..

ID73527 - 12/09/2017 05:56:40 - (Dru) - ..e sarà proprio grazie a quei cellulari e le loro tecnologie

Che chi muore oggi di fame, domani si farà un selfie...

ID73528 - 12/09/2017 05:58:22 - (Dru) - .. e questa

Non è una previsione smentibile.

ID73529 - 12/09/2017 06:30:35 - (Dru) -

... a proposito di cosa sia il potere vero ;-)

ID73530 - 12/09/2017 06:32:32 - (ubaldo) - x Dru

Sono d'accordo con doc. Sei fuori tema. Quanto ai panni di famiglia lavali pure in piazza se vuoi, fammi però il favore di evitare di farlo su questa, di piazza. Vallesabbianews ha deciso da tempo di non ospitare giudizi di valore sulle persone. Una scelta etica, non filosofica. So che a te non ne può fregare di meno, ma è una mia scelta alla quale anche tu devi adeguarti. Ti ringrazio se comprenderai.

ID73531 - 12/09/2017 06:52:23 - (Dru) - ...è in tema

Proprio qui dove Leretico esorta ad una comunione, l'individualismo si presenta con tutta la sua violenza. Doc è quasi un mio parente e tu Ubaldo sei un mio amico e mi dite, intanto che qui si fanno selfie, muori di fame e non romperci i coglioni. Vedi Leretico come cambia l'etica? Al tuo paesello meridionale ancora si urla tra i rioni la malafemmena. Qui al nord ognuno muoia tra i fatti suoi. Vuoi vedere che fra non molto anche tra le belle case del sud calerà il silenzio? Poveri cani..

ID73532 - 12/09/2017 06:53:57 - (Dru) -

Si fa per far filosofia naturalmente..

ID73545 - 12/09/2017 13:48:19 - (Leretico) - Chi non comprende

Se auspico che la filosofia nichilistica capisca, mi esprimo nel linguaggio del senso comune per far passare un messaggio che mi preme. So che la mia è una volontà. Ma so anche che se si vuole far polemica ogni pretesto è buono anche il silenzio.

ID73555 - 13/09/2017 23:36:51 - (sonia.c) - Dru? La scarsa o quasi nulla pietà verso gli umani..

che sottolinea ,il sempre straordinario , Leretico, non è quella dei (spesso) difficili rapporti emotivi tra familiari! è,piuttosto, quella dissociazione e imbarbarimento che ci mostrano ,purtroppo,tante pagine "feisbucchiane" (sic!) dove persone che postano fiumi di immagini di animali e dimostrano una straordinaria sensibilità-empatia per quest'ultimi, ne postano altrettante contro gli umani, su cui scaricano tutta la parte buia e più "pericolosamente criminale" della nascosta natura umana! l'amore verso l'animale è la supercazzolaprematurata "giustificante"uguale a quella che si dà il razzista ! Quella dell:"sono una brava persona"..mentre dimostrano,platealmente e drammaticamente di NON esserlo per NIENTE! l'amore e l'odio,due facce della stessa medaglia,portate all'estremo ,sono (purtropo) il paradigma dell'estrema insanità di questa nostra misera e skizzata società.

ID73577 - 17/09/2017 09:24:57 - (Dru) - Cari tutti

Tra il blaterare e il pensare ci sta il mare

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