17 Novembre 2018, 15.29
Eppur si muove

Di contraddizione in contraddizione

di Leretico

Quando scrivo: “il rosso non rosso” cosa appare? Appare la contraddizione. Se dicessi che non appare nulla, negherei che “il rosso non rosso” sia stato scritto. Eppure, è lì da vedere, l’ho appunto scritto. Così anche in politica...


Che la contraddizione appaia non significa che il rosso sia il non-rosso (impossibile), ma che “contraddizione” significa qualcosa, ossia appare il suo significare l’impossibile.

In insiemistica esiste l’insieme vuoto, esso appunto esiste ma non contiene nulla. Tuttavia, esso non è un nulla perché non contiene nulla, e dunque appare quando scrivo “insieme vuoto”.

Scrivendo “insieme vuoto”,
non sto dicendo che il contenuto di tale insieme sia qualcosa.
Esiste anche il significato “zero” che ha la stessa struttura di “insieme vuoto”, oppure esiste il significato “nulla”.

Pensate se le contraddizioni non apparissero, come potrebbero gli investigatori capire chi gli sta mentendo durante gli interrogatori?
Se le contraddizioni non apparissero certi politici non farebbero le figuracce che fanno: è apparso che il nostro primo Ministro ha confuso in un discorso il 25 aprile 1945 con l’8 settembre 1943, e tale contraddizione è apparsa proprio perché il 25 aprile non è l’8 settembre, come il rosso non è il non-rosso.

È noto che la forza di un governo si misura sulla sua capacità di resistere, nonostante le contraddizioni che lo attraversano e che appaiono quando esso opera o quando prende posizione rispetto al mondo che lo circonda.

Il Governo oggi in carica in Italia ha un colore che non mi ispira molta fiducia.
È di un giallo-verde che mi ricorda quando da bambino mia nonna mi mandava a prendere le uova nel pollaio, e cercavo di scansare le produzioni deiettive di quegli animali ovulatori seriali che lo popolavano e che sì, producevano le desiate ovalità, ma producevano anche ben altro, e questo altro connotato da un gialloverde non molto simpatico per me, né per le mie calzature di allora.

Così per noi “governati”, ossia sudditi, è tutto uno scansare deiezioni di varia forma.
Più eclatanti, per le dimensioni, quelle in forma verbale. E ce ne sarebbero da raccontare per non lasciare da solo Medardo, il vis-Conte dimezzato che ci guida come Primo Ministro, che confonde l’Armistizio con la fine della Seconda guerra mondiale.

Poverino, diviso in due metà come l’eroe di Calvino, spesso non sa che pesci pigliare.
Lo hanno relegato a mediatore di gazzarre lombardo-avellinesi e lo mandano in giro per il mondo a far promesse, non fossero bastate quelle preelettorali, che puntualmente non può mantenere.

Politicamente è come una sogliola, si muove solo quando cerchi di calpestarla.
Tuttavia, come non comprenderlo? Il prestigio del ruolo e il potere che ne proviene, gli interessano di più che incidere positivamente sui destini italici. Quindi della dignità politica non sa proprio che farsene.

Se volessimo continuare nella saga delle contraddizioni, non dovremmo dimenticare che l’Ilva di Taranto avrebbe dovuto trasformarsi in parco acquatico, che il gasdotto Tap, sponsorizzato dagli americani, da sempre osteggiato e vituperato dai 5S come fluido del diavolo e che mai avrebbe dovuto toccare il sacro suolo italico, comunque arriverà sulle coste pugliesi, condito da arrabbiature bibliche che ormai importano a pochi.

Perché poi non aggiungere la recente approvazione dell’indecentissimo condono edilizio a Ischia?
Un condono mascherato che ha fatto arrabbiare De Falco (5S) più di quanto si fosse arrabbiato a suo tempo con il comandante Schettino, in fuga dalla naufragante Costa Concordia molto prima dei suoi passeggeri.

E altro ancora potremmo aggiungere, molto altro, che chiamare contraddizione, a questo punto, suona quasi come un complimento.

Insomma, di contraddizione si può ferire, ma, parafrasando alla meglio il famoso detto popolare, si potrebbe anche perire.
Le “manine” colpevoli potrebbero sferrare il colpo finale e sancire il recesso tombale dal “contratto di governo” tra lega e 5S.
E ci siamo davvero nauseati di questo “contratto”. “Questo non c’è nel contratto”, oppure “Questo c’è nel contratto”! Sembra una lite condominiale continua.
Ad ogni piè sospinto ci viene sbattuto in faccia il “contratto di governo” come risposta inappellabile alle nostre critiche.

Intanto si vedono i primi effetti delle intelligentissime manovre della “incompetenza fantasiosa al potere”: spread in rialzo, con aggravio dei costi di interesse per il paese, disoccupazione in aumento dopo l’approvazione del “Decreto dignità”, ponte Morandi e Genova in ginocchio nonostante i “selfie” al funerale delle vittime e le promesse di ricostruzione in sei mesi.

Quando finirà la propaganda? Probabilmente mai, essa è un mezzo per gestire il potere e soprattutto per mantenerlo.
Tutto rimandato, quindi, a dopo le elezioni europee del prossimo maggio 2019, in cui i penta-legati (o meglio i lega-stellati) promettono sfracelli.
Attila sarà considerato un bambino che giocava all’asilo in confronto a quanto si aspettano i penta-legati-stellati, e potrebbe anche andare come loro si aspettano.

In quel momento tutto potrebbe cambiare davvero
.
Non dimentichiamoci che è in arrivo un periodo di recessione economica che inasprirà i toni e i temi delle elezioni europee. Potrebbe accadere che la Lega risulti vincente e abbia poi la possibilità di andare a nuove elezioni interne e quindi costituire un nuovo governo di centro destra con i rimasugli di Forza Italia e di Fratelli d’Italia.

Oppure potrebbe accadere che la vittoria dei 5S sia ancora più eclatante di quella del 4 marzo scorso.
D’altronde, se è vero (ed è vero purtroppo) che più ti mostri al balcone del potere con il pugno alzato più i sondaggi ti danno vincente, se è vero che se mostri il pugno alzato in Parlamento il popolo si scalda e ti premia maggiormente, allora è altrettanto vero che il potere, in questo momento storico, dicendo tutto e il contrario di tutto, non incorre in nessun danno.

Non serve più nascondere le proprie crasse contraddizioni, al contrario: il metterle in mostra diventa motivo di vittoria elettorale.
Suggerirei al Medardo nazionale, sull’onda di questa tristissima consapevolezza, Medardo che ci guida con impalpabile presenza, di supportare l’onda che ci sta sommergendo con una campagna per la semplificazione totale dei programmi scolastici: troppo impegnativi al momento, troppo alta l’asticella per gli studenti, troppo poco lo scempio delle menti dei giovani coltivato finora.

L’ignoranza e l’incompetenza non sono ancora pienamente accettate come mezzo imprescindibile della mobilità sociale verso l’alto; bisogna che lo diventino in modo assoluto.
Occorre proprio un colpo mortale all’Istruzione, perché si adegui alla corrente di insipienza integrale che sta “spopolando” di questi tempi. Il successo ormai passa da lì.

Tempi magri, purtroppo, magrissimi.
E adesso meditate: ogni volta che gli ignoranti si mettono in cattedra, la contraddizione, come la gramigna, infesta ed avvelena tutti i campi del vivere in comunità e prima di tutti la cultura, l’acqua in cui nuotiamo senza accorgerci, l’aria che respiriamo senza mai curarcene seriamente.
La vigna si riempie di erbacce e non produce più il buon vino a cui eravamo avvezzi, solo acqua sporca.

Quando l’ignoranza è al potere è ancora peggio: l’arroganza e la prepotenza diventano lecite e anche la democrazia diventa oggetto in discussione.
Da qui alla cancellazione dei diritti costituzionali il passo è molto breve.

Leretico


Commenti:
ID78346 - 17/11/2018 17:32:58 - (Dru) -

accidia

ID78348 - 17/11/2018 19:36:35 - (Tc) - ...

quando c'erano gli altri colori,c'era sempre chi trovava in quei colori,la merd@...ora che ce ne sono altri di colori,cambia il tipo di gente,ma la merd@ per taluni l'e' semper chela...e non e' che i colori di prima brillavano molto in intelligenza,anzi,forse anche meno, l'e' prope accidia...

ID78350 - 18/11/2018 08:17:56 - (Dolcestilnovo) -

Contraddizione è anche firmarsi Leretico quando ci si dovrebbe firmare Ilconformista.

ID78351 - 18/11/2018 08:57:19 - (Dolcestilnovo) -

... O meglio dovrei dire "defensor fidei".

ID78353 - 18/11/2018 09:19:35 - (Leretico) - Dunque

Anche per te la contraddizione appare...

ID78354 - 18/11/2018 09:30:17 - (Leretico) - Defensor fidei

Se è vero che siamo individui che non possono non volere, allora siamo tutti “defensores fidei”. Sul conformismo di questa mia posizione non sono d’accordo. Di solito chi supporta il potere si “conforma” ad esso e ai suoi dettami. Non mi sembra di essere “conforme” al potere di oggi, anzi.

ID78356 - 18/11/2018 09:43:48 - (Dolcestilnovo) -

Tutti defensores fidei? E sia. Ma nessuno tranne lei si autoproclama eretico.

ID78357 - 18/11/2018 10:05:46 - (Leretico) - Defensor propriae fidei

Leretico, contro la dottrina di un’altra fede, ma credente nella propria. Non si può non credere, e anche il credere a nulla è un credere. Se vuoi Leretico ha anche una connotazione di soccombente rispetto al potere in atto, alla dottrina vincente. Ma è anche un ribelle che non si piega e denuncia le contraddizioni, non accetta l’imposizione dell’illogico che il potere (per il potere) vorrebbe imporre e impone. Insomma Leretico crede in alcuni valori e per questo è ancora più eretico.

ID78359 - 18/11/2018 11:21:08 - (Dru) -

cazzate

ID78361 - 18/11/2018 11:37:23 - (Dru) -

Leretico è il tipico italiano che preso possesso di qualche libro pensa di averlo letto... no, il tipico italiano disfattista non sa e solo per arroganza e censo crede di sapere. Una bella libreria qualche autore per la bocca e via che si monta la testa e crede di capire.I libri non insegnano a capire, soprattutto se non li si legge, e non ci fanno intelligenti.. poi si scrivono queste cose sopra pensando che qualcuno gli dia anche retta.

ID78363 - 18/11/2018 11:44:49 - (Dru) -

Quando scrivi: “il rosso non rosso” cosa appare? Appare che hai scritto "il rosso non rosso". Se dicessi che non appare nulla, affermeresti che “il rosso non rosso” sia stato scritto ma non pensato. Poeta.

ID78364 - 18/11/2018 11:46:15 - (Dru) -

non sai cosa sia la contraddizione, perché non la leggi, come i libri che ho detto...

ID78365 - 18/11/2018 12:05:46 - (Leretico) - Non si capisce cosa intendi

A me sembra che tu a volte faccia finta di non capire, e poi altre volte che tu non capisca proprio. La contraddizione appare scritta, lo scrivi tu stesso. E il pensare che ciò che è contraddizione non lo sia accade (appare) molto spesso. Per esempio hai scritto che non appare scritta, invece APPARE scritta. Insomma non si capisce mai cosa intendi. Sei ambigui, non espliciti. In compenso però insulti: “si monta la testa... e crede di capire”. Non sai fare altro che insultare. Smettila per favore. Se vuoi stare al tema, tutto bene. Altrimenti non aggiungere offese alla persona.

ID78367 - 18/11/2018 12:47:26 - (Dru) -

Per esempio hai scritto che non appare scritta, invece APPARE scritta.. dove?

ID78368 - 18/11/2018 12:48:00 - (Dru) -

dove scrivo che non appare scritta?

ID78369 - 18/11/2018 12:52:35 - (Dru) -

lo dico io stesso che appare scritta e dico che non appare scritta.. mi sai i dicare dove qui ho scritto che non appare scritta? Sempre a me appare che tu distorci le parole degli altri a tuo consumo... ti prego stai al tema e smettila di insultarmi...

ID78370 - 18/11/2018 12:53:16 - (Dru) -

impara ad essere onesto

ID78371 - 18/11/2018 12:54:01 - (Leretico) - Rileggiti

Hai scitto tra virgolette “rosso non rosso”. Citando, lo hai scritto tu stesso. Oppure non lo hai scritto?

ID78372 - 18/11/2018 12:56:07 - (Dru) -

rileggi bene dove ho scritto che la contraddizione non apoare scritta?

ID78373 - 18/11/2018 12:57:01 - (Dru) -

per fare le analisi del testo bisogna avere la pazuenza e l'onesta di nom distorcere le parole degli altri

ID78374 - 18/11/2018 12:57:53 - (Dru) -

dove ho scritto che la contraddizione non appare scritta? lo hai detto tu che l'ho scritto? dove?

ID78375 - 18/11/2018 12:58:13 - (Dru) -

disonesto, dove?

ID78376 - 18/11/2018 12:59:34 - (Dru) -

capisci quanto sei disonesto?

ID78377 - 18/11/2018 13:17:20 - (Dru) -

Comunque e lasciando perdere chi non legge chi e chi è presuntuoso: chi scrive il “rosso non rosso” scrive qualcosa che non è contraddizione se il non rosso è rosso e che non è contraddizione se il rosso non è il non rosso, ma è contraddizione subito negata dal saper la differenza se chi ha scritto vuole che l’uno sia l’altro. L’uno non può esser l’altro e mai potrà esserlo, si che la contraddizione non può apparire che come subito negata. Dunque non può mai apparire.

ID78378 - 18/11/2018 13:19:45 - (Dru) -

Leretico, hai una mente troppo elementare per me...

ID78379 - 18/11/2018 13:24:41 - (Dru) - Questo ho scritto. Dove ho scritto qui che non appare scrittà? Bugiardo?

Quando scrivi: “il rosso non rosso” cosa appare? Appare che hai scritto "il rosso non rosso". Se dicessi che non appare nulla, affermeresti che “il rosso non rosso” sia stato scritto ma non pensato. Poeta.

ID78380 - 18/11/2018 13:26:28 - (Dru) -

Scrivere una contraddizione significa negarla con il pensiero, sciocco. Fin tanto che il pensiero non la nega, nessuna contraddizione è scritta.

ID78381 - 18/11/2018 14:13:13 - (Leretico) - Basta insulti e più ragionamenti

Innanzi tutto vorrei che smettessi di insultare. Disonesto è chi come te nenache legge prima di rispondere, poi si accorge di aver inteso male e corregge il tiro. Poeta nel senso dispregiativo di persona che non è adatto alla filosofia, tienilo per te, uomo massimamente contraddittorio in molti campi.Ho affermato che tu citandomi hai scritto "rosso non rosso", la quale è affermazione contraddittoria ossia è una contraddizione che appare. Mentre cerchi di negare che possa apparire, scrivendo e citando "rosso non rosso" sei costretto a farla apparire. E perché questa contraddizione appare? Perché per affermare che non appare sei costretto elenchicamente a fare apparire il significato di contraddizione. Negando il suo apparire essa appare. Non accusare me di essere sciocco (altro insulto), quando non ti avvedi dell'evidenza!

ID78382 - 18/11/2018 14:25:09 - (Leretico) - Dove sta la tua ambiguità

Inoltre continui a confondere la contraddizione pura (che non può apparire) con la contraddizione normale (che invece appare). Sono mesi che la meni e la rimeni con questa ambiguità perché hai sbagliato e non vuoi ammetterlo. Togliamo questa ambiguità: diciamo che la contraddizione normale appare (quando scrivi citandomi "rosso non rosso", mentre ciò che non appare è il suo contenuto, ossia che tesi E antitesi possano apparire insieme. Cerca di essere chiaro quando scrivi cosa non appare, altrimenti le persone, che già fanno fatica a capire le tue tortuosità, non capiscono cosa intendi del tutto. Non serve confondere sempre le acque per celare il tuo errore. Rimedia in questo modo, farai del bene a te stesso e agli altri.

ID78385 - 18/11/2018 15:56:52 - (Tc) - ...

ora si capisce perche' in Italia i processi durano decenni...pieni di contraddizioni e contradittori...leggendo voi 2 che battibeccate su 'quisquiglie' non oso immaginare se sareste parte di un processo...

ID78386 - 18/11/2018 16:50:43 - (Dru) - Prima scrive

Per esempio hai scritto che non appare scritta, invece APPARE scritta...

ID78387 - 18/11/2018 16:51:41 - (Dru) - Poi rettifica

hai scritto "rosso non rosso", la quale è affermazione contraddittoria ossia è una contraddizione che appare.

ID78388 - 18/11/2018 16:53:21 - (Dru) -

E sapendo che questo è il suo tipico comportamento lo imputa a me, se non è disonestà questa ditemi voi cosa lo sia.

ID78389 - 18/11/2018 16:57:30 - (Dru) -

No, se chi scrive rosso non rosso scrive per dire qualcosa e comprende qualcosa non ha nemmeno scritto una contraddizione. Scrive una contraddizione come negata (dal pensiero stesso che conosce la differenza) chi sa che rosso non è non rosso eppure cosi scrive, il rosso non rosso.

ID78390 - 18/11/2018 16:59:12 - (Dru) -

Ma questo Leretico è un poco complicaro, non è in questo che accuso accidia, in questo accuso atupidità allo stato puro.

ID78392 - 18/11/2018 17:09:30 - (Dru) -

Tu Leretico accusi a me tutti i tuoi difetti, non abituato a leggere per capire cosa l’altro dice e scrive, ma innamorato della tua immagine dipinta da te, non leggi solo me ma non leggi Severino o la filosofia e mai potrai d’altra parte comprenderla se non la leggi. Dunque ogni volta che scrivi banalità invece di riferirti onestamente a cosa l’altro dice, smacchiati, sii umile, cerca di non storpiarne le parole perché così ti sembra di aver capito, non soprassedere ma concentrati sull’altro che facilmente è più intelligente di te in quello che scrive.. questa è l’umiltà che non hai mai conosciuto...

ID78393 - 18/11/2018 17:11:47 - (Leretico) - Ha ragione Tc

Alla fine il Dru arriva sempre, dico sempre, a battibeccare solo su quisquilie. Se fossimo in un processo, non potrebbe mai concludersi perché se si decide di negare a prescindere, si continuerà a negare sempre e comunque. Anche contro l'evidenza più chiara. Lo scopo del negare ad ogni costo non è quindi il dialogare ma il dire "none è così" ad ogni costo, appunto. E' una tecnica: si chiama "logoramento dell'interlocutore". Tecnica infantile che si basa sulla continua reiterazione di una tesi e della negazione puntuale e maniacale delle sue argomentate e logiche negazioni. Alla fine l'interlocutore risponde: "Ok, hai ragione. Basta che la smetti". Ma questo non basta comunque. Per mesi e mesi continuerà a scrivere e a dire la medesima stupidaggine, pensando che la ripetizione trasformi la stupidaggine in verità. Questo il cuore di tale tecnica, che anche qui è in bella mostra.

ID78394 - 18/11/2018 17:19:51 - (Leretico) - La contraddizione appare scritta, lo scrivi tu stesso.

Cito dal mio post: "La contraddizione appare scritta, lo scrivi tu stesso." significa non che tu hai scritto "La contraddizione appare scritta", ma che hai scritto tu stesso citando me: "Quando scrivi: 'il rosso non rosso' cosa appare?" ossia hai dovuto scrivere anche tu "rosso non rosso" e questa contraddizione è apparsa mentre la citavi. Anche questa volta hai messo su un mulino solo perché non hai capito quanto scritto. Come al solito direi, capisci sempre al contrario. Possibile? Sì, purtroppo è così. Non sono io il disonesto, grave accusa infamante, ma tu che non riesci a cogliere.

ID78395 - 18/11/2018 17:28:43 - (Dru) -

Colto che storpi e ti avviti su te stesso piuttosto di ammettere l’errore, scrivere una contraddizione significa negarla subito con il pensiero: la contraddizione si costituisce tra quello che il pensiero scrive e quello che il pensiero nega di ciò che ha scritto. Dunque nessuna contraddizione appare se non negata. Se anche il pensiero pensasse che rosoo non rosso è qualcosa di senso, nessuna contraddizione sarebbe scritta, se è scritta è perché il pensiero la nega.

ID78396 - 18/11/2018 17:35:25 - (Dru) - Il realismo dell’identità.

L’identità, ottuso, è ciò che non conosce differenze. Se rosso non rosso è pensata come un’identità allora non è una contraddizione perché si afferma che l’identità è identità, se in rosso non rosso vi sono riconosciuti nel pensiero elementi differenti, allora pensare rosso non rosso è impossibile il pensarla come identità ma come contraddittoria identità o contraddittorietà: certo a questo punto il pensiero la rifiuta come identità e la nega subito. Chi affermi l’impossibile riconoscimento dell’errore lo fa sul presupposto idealista negando la differenza tra pensiero e pensato.

ID78397 - 18/11/2018 17:42:22 - (Dru) -

... a proposito di quisquilie, cosa è quella tua antipatia per il giallo e il verde? Viene da un ragionamento? Insultare e beffeggiare, credendo di essere anche intelligenti e ragionevoli è un mestiere delicato e che solo pochi possono esercitare, quando ormai hanno ricevuto una credibilità spendibile anche in queste sciocchezze... non credo che ti si addica.

ID78398 - 18/11/2018 17:55:54 - (Leretico) - Certo che è colta dal pensiero

Tralascio l'offesa alla persona che hai inserito, che denota solo la tua volgare attitudine all'approccio all'interlocutore. Non solo volgare ma anche offensiva e indecente. Non ti vergogni? Dovresti! Nel merito: chi mai ha negato che la contraddizione è colta dal pensiero! E' ovvio! Ma appare (nella coscenza, ossia nel pensiero) nel momento in cui scrivi, dici una contraddizione. Apparire significa: si manifesta. La negazione del pensiero non è separata, come la separi tu, dalla manifestazione della contraddizione. Paragrafo 14, capitolo IV della Strutura originaria. Ma che ne sai tu di separato e distinto? Sembra proprio nulla! Torna a rivedere quelle pagine, fai uno sforzo. Ristudiale per altri sette anni se sette anni già passati non sono stati sufficienti, come vedo, a farti capire la differenza tra distinzione dalla separazione.

ID78399 - 18/11/2018 18:18:10 - (Dru) -

Lascia perdere di cercare appigli inutili, la coscienza non può essere negata significa appunto che la contraddizione appare come negata. Cioè non appare. Sei ottuso e presuntuoso. Due mali esplosivi.

ID78401 - 18/11/2018 18:38:45 - (And75) -

No, mi permetta. No, io; eh scusi noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribai con cofandina; come antifurto, per esempio. Ma allora io le potrei dire anche per il rispetto per l'autorità che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce? Attenzione! antani secondo l'articolo 12 abbia pazienza, sennò, posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura, senza contare che la supercazzola prematurata, ha ha perso i contatti col tarapia tapioco.

ID78402 - 18/11/2018 20:02:04 - (ubaldo) - X dru

Dacci un taglio con le offese e coi giudizi sulla persona. Che non portano nulla alla ragione. Qui non è consentito.

ID78403 - 18/11/2018 20:15:29 - (Pseudosofos) - Sul livello non verbale di un articolo

Caro Leretico, tu hai fede nel fatto di esser compreso, ma, ahimè, pare ti si fraintenda continuamente. Vieni preso troppo sul serio da chi ti legge. Per questo vieni attaccato con toni non sempre educati. Devo dire che il tuo modo di scrivere è apprezzabile a livello di capacità comunicativa: mostri sempre grande perizia nello scrivere. Penso che se ci si concentrasse sul tuo stile, oltre che sul livello letterale di ciò che affermi, molte polemiche potrebbero essere lasciate cadere. In effetti, c'è uno stile poetico nel filosofare: lo stile di chi indica con le parole ciò che in esse non può esser imprigionato: la verità. E sebbene Dru non sia d'accordo, la poesia rivela la verità molto più di quanto egli non immagini. Del resto, quando la filosofia si auto-pone come unico modo per dire il vero, diventa la tirannia del linguaggio. Essere scettici verso chi pensa alla filosofia come esercizio di potere linguistico

ID78404 - 18/11/2018 20:20:32 - (Pseudosofos) - Sul livello non verbale di un articolo

è un dovere che kantianamente sento collegato alla mia povera esistenza. Anche se io stesso correrò il rischio di essere considerato un pensatore da quattro soldi, visto che mi capita di non leggere per filo e per segno tutti i libri che compro. Mi piace tenermi la libertà di fare scorribande fra le pagine, senza quel rigore che nasce da un unico desiderio: voler dominare le menti altrui esercitando riflessione. Evviva il dialogo.

ID78408 - 18/11/2018 23:03:21 - (Dru) - anche e non solo...

Caro Ubaldo, l’insulto è anche pubblicare queste cose immonde insultando milioni di votanti. Insulto è scrivere “ Insomma non si capisce mai cosa intendi” confondendo la propria incapacità con gli altrui sensi. “Non capisco” devi scrivere Leretico, altrimenti siamo nella sceneggiata napoletana... A pseudosofos dico che da padre si comporta molto bene, le sensibilità di Leretico ci sono tutte nelle sue parole, e confermo ogni sua parola... quando affermo che Leretico è poetico dico lo stesso.

ID78409 - 18/11/2018 23:42:46 - (Leretico) - Le parole sono importanti

Grazie Pseudosofos, mi piace molto questa idea vagamente, o forse pienamente, heideggeriana che c’è uno stile poetico nel filosofare e che tale stile indica ciò che il linguaggio non può “imprigionare”: la verità. È molto bello. E possiamo dire anche che la combinazione armonica di suono e significato sia un modo essenziale di questo esprimere, che nasce nel profondo e che emerge soprattutto nel filosofare.

ID78410 - 19/11/2018 08:11:55 - (Pseudosofos) - Bravo Dru

Vedi Dru che sei capace anche tu di esprimerti senza dare l’impressione di imporre ciò che pensi. È su questo che ti si invitava a riflettere, non sul contenuto letterale di ciò che scrivi. Esser papà è l’esperienza più bella e tremenda della mia vita. Buona giornata.

ID78417 - 19/11/2018 10:11:54 - (Dru) -

Pseudosofos, se c'è una cosa che non mi è mai mancata è la vista, ma purtroppo gli uomini si celano dietro una scatola cranica impossibile da varcare e del loro trascorso... l'errore nasce dal considerarci tutti uguali, e è l'errore più grosso che ho portato avanti nella mia vita.

ID78419 - 19/11/2018 11:22:24 - (Dru) - comunque

Pensate voi se apparissero le contraddizioni: allora chi ha ucciso non ha ucciso, come potrebbe mai il giudice condannarlo?

ID78420 - 19/11/2018 11:23:14 - (Dru) -

chi scieglierebbe il giudice? chi ha ucciso o chi non ha ucciso dello stesso? ai posteri l'ardua sentenza.

ID78421 - 19/11/2018 11:23:49 - (Dru) -

questa è filosofia, magari con poca poesia, ma resta la cruda e nuda filosofia.

ID78422 - 19/11/2018 11:27:56 - (Dru) -

invece appare il contraddirsi, o il significato autocontraddittorio che è negantesi.. se l'omicida si contraddice, cioè contraddice quello che afferma, allora il giudice lo nega... cioè non crede alle sue affermazioni contraddittorie: certo che l'affermazione contraddittoria appare, ciò che non appare è che il contraddittorio sia incontraddittorio. Ma qui entriamo nel difficile e dunque vi saturto...

ID78427 - 19/11/2018 11:48:30 - (ubaldo) - Caro Dru

Perdona la mia ignorantissima richiesta: cosa significa "il significato autocontraddittorio che è negantesi"

ID78428 - 19/11/2018 11:53:49 - (Dru) -

se un ladro che viene preso in flagrante affermasse che lui non è lì, affermerebbe un significato autocontraddittorio.

ID78429 - 19/11/2018 11:55:02 - (Dru) -

.. è negantesi perché è lì

ID78432 - 19/11/2018 12:00:06 - (Dru) -

dico non sono lì e lo sono(appare che lo sia) è un significato "dico non sono lì" autocontraddittorio e l'apparire del sono lì ne è la negazione.

ID78433 - 19/11/2018 12:04:25 - (ubaldo) - Oh bene

Allora è vero che di queste questioni si può scrivere anche in modo più comprensibile. Mi resta però il dubbio che quell'"è negantesi", quanto a sintassi, sia una forzatura. Preferisco la seconda versione, grazie.

ID78442 - 19/11/2018 15:32:32 - (Dru) -

Guarda Ubaldo che negantesi è parola comune

ID78444 - 19/11/2018 16:07:44 - (ubaldo) - Negantesi

...immagino che il significato sia "negante se stesso". Il mio dubbio di tipo sintattico rimane sul quel é (voce del verbo essere) che precede la parola. Mi sembra di leggere come se ci fosse scritto "Appare..il significato aucontraddittorio che è negante se stesso". E davvero faccio fatica a comprendere, anzi non ci riesco. Non so se parli dell'omicida o di altro. Ma so di essere persona semplice.

ID78447 - 19/11/2018 17:02:42 - (Dru) -

"invece appare il contraddirsi, o il significato autocontraddittorio che è negantesi": ovvio che tra l'è e negantesi si pone implicitamente quel significato che non ripeto per non essere ripetittivo .. dunque:invece appare il contraddirsi, o il significato autocontraddittorio che è "significato" negantesi".

ID78448 - 19/11/2018 17:04:13 - (Dru) -

non sei persona semplice, sei motociclista basssstarto... ;-)

ID78453 - 19/11/2018 19:20:10 - (Leretico) - Appare il contraddirsi...

Appare il contraddirsi, e se vogliamo usare i termini severiniani, possiamo dire appare la contraddizione. Ossia se assegnamo alla parola contraddizione il significato che qui sopra Dru ha assegnato alla parola “contraddirsi” allora siamo d’accordo: il contraddirsi (la contraddizione) appare. È altrettanto chiaro che la contraddizione pura non apoare né può apparire, ossia l’apparire della tesi E dell’antitesi INSIEME non è possibile. L’”ucciso non ucciso” non può apparire come contenuto, ma la proposizione che lo afferma appare (il contenente), ossia il contraddirsi (contraddizione normale) appare. L’assassino può affermare che ha ucciso senza uccidere (contraddizione come il dire “rosso non rosso), tuttavia, poiché il suo contraddirsi in sintesi con la sua affermazione appare agli occhi della verità, ossia poiché la contraddizione appare, allora appare la sua

ID78454 - 19/11/2018 19:22:36 - (Leretico) - Continua

anche la sua negazione. Ed è l’apparire della sua negazione che li fa arrestare. (Ho preso le parole di Dru che dopo mesi e mesi si è avvicinato al mio dire).

ID78457 - 19/11/2018 19:34:14 - (ubaldo) - ...

Ben felice di essere apparso e (forse) di essere stato il motivo del vostro avvicinarsi.

ID78458 - 19/11/2018 19:40:10 - (Dru) -

No, nessuna vicinanza. La contraddizione non può apparire. Ad apparire è la negazione della contraddizione

ID78463 - 19/11/2018 19:52:04 - (Dru) -

Quando apparirà che un omicida non è un omicida allora avrai ragione, ma fin tanto che non appare la ragione l’ho io.

ID78476 - 19/11/2018 23:05:04 - (Leretico) - Speranza vana...

E cosa sarebbe la negazione se non un preventivo accettare ciò che intende negare. L’apparire come negata della contraddizione non significa il suo non apparire! La verità nega la contraddizione, ma non può impedire che essa appaia. Non può impedire che io scriva “rosso non rosso”, non può impedire che il positivo significare del nulla, ossia la contraddizione, possa apparire. La contraddizione pura con cui confondi quella normale è il contenuto impossibile della contraddizione. E adesso puoi smettere di dilaniarti con questa assurda incapacità di ammettere il tuo errore. Se parli della contraddizione pura essa non può apparire, se parli della contraddizione normale (che hai chiamato prima il contraddirsi) allora essa appare insieme al suo essere negata dalla verità? Di quale contraddizione parli? Spiegaci meglio per favore, il primo tipo o il secondo?

ID78478 - 20/11/2018 06:16:24 - (Pseudosofos) - Sul negare il contraddittorio

Negare il contraddittorio è ciò che fa chi afferma proposizioni logiche. Una proposizione può essere vera logicamente ma non realisticamente. Per esempio. Se affermo che tutte le bigazze sono carrette e ogni carretta è fracassata, allora tutte le bigazze sono fracassate. Questo è logico, ma non significa nulla. Tuttavia, se avessi scritto alla fine del sillogismo: “allora NON tutte le bigazze sono fracassate”, anche se ciò non vuol dir nulla, sarebbe comunque una contraddizione, un errore logico. Molte difficoltà nella conversazione non sorgono perché si dicono insensatezze, ma perché non si è logici quando si dovrebbe. La logica è la modalità del pensiero che fa apparire la negazione del contraddittorio, proprio perché in ciò che uno scrive appare il suo contraddiirsi, cioè l’anti-logica. Ma tutto questo c’entra poco con l’apparire della sensatezza di

ID78479 - 20/11/2018 06:22:16 - (Pseudosofos) -

ciò che uno afferma. La cosa divertente è che non si può render logica un’affermazione a suon di ironia, insulti o improperi. La logica funziona, e dove la si trova ben visibile nessuna contraddizione appare, cioè appare negata ogni contraddizione. Ma... la logica non è tutto, nè si identifica con la totalità del senso dell’essere, a meno che uno sia idealista. Buona giornata.

ID78480 - 20/11/2018 06:30:00 - (ubaldo) - Grazie

Ora tutto mi è più chiaro.

ID78484 - 20/11/2018 09:04:17 - (Dru) -

cosa significa che la contraddizione non appare..significa che ciò che essa vuol essere, ossia ciò che ha oltrepassato l'intero essere, non può apparire.l'intero essere non può essere oltrepassato..in quanto se lo fosse, l'oltrepassamento non sarebbe o non essere, sicché nemmeno l'oltrepassato poiché l'oltrepassato è oltrepassato dell'oltrepassamento, e tutto sarebbe nulla, radice della contraddizione apparente.l'oltrepassato essere è il nulla momento che è risolto nella sintesi dei suoi momenti.

ID78485 - 20/11/2018 09:09:21 - (Dru) - molto bello Pseudofosos

ma sbagliato, in quanto identifichi il "non significa nulla" alla logica, e che la logica non significhi nulla è una bella contraddizione...

ID78486 - 20/11/2018 09:16:57 - (Dru) -

... o identifichi l'illogico al reale, fai tu...

ID78487 - 20/11/2018 09:17:28 - (Dru) -

a proposito dell'intero essere.

ID78490 - 20/11/2018 09:36:14 - (Leretico) - La logica funziona

Psudosofos, affermando "Se affermo che tutte le bigazze sono carrette e ogni carretta è fracassata, allora tutte le bigazze sono fracassate. Questo è logico, ma non significa nulla." arrivi ad affermare che pur essendo il sillogismo da te proposto qualcosa di logico, la conclusione non significherebbe nulla. Su tale conclusione non sono d'accordo, perché il sillogismo funziona solo se i significati implicati sono in ralzione tra di loro, e tale relazione implica che tali signficati si manifestino. Se bigazze e carrette significano due enti differenti ma che hanno qualcosa in comune, questa parte del loro significare che è in comune si trasferisce anch sulla conclusione. Se ciò non fosse allora il sillogismo sarebbe formalmente corretto ma non valido nell conclusioni, ossia falso. La logica dunque non è, come anche tu affermi, tutto l'essere necessitando sempre del momento fenomenologico, ossia dell'apparire dei significati.

ID78491 - 20/11/2018 09:41:03 - (Dru) - La logica funziona, e dove la si trova ben visibile nessuna contraddizione appare, cioè appare negata ogni contraddizione.

mentre se la logica non funziona, anche se parlar di funzione è improprio nel destino poiché nulla è funzione di qualcosa, ma prendiamoci la licenza, dicevo mentre se la logica non funziona alcuna contraddizione appare. DUnque sia che funzioni sia che non funzioni, la contraddizione non può mai apparire.

ID78492 - 20/11/2018 09:43:49 - (Dru) -

Se dico qualcosa di illogico, non è l'illogico a dirmelo, ma la logica..

ID78493 - 20/11/2018 09:44:21 - (Dru) -

dunque quella logica che non è tutto d'altra parte lo è...

ID78494 - 20/11/2018 09:45:54 - (Dru) -

quando affermassi che il rosso non è rosso, affermerei il logico dentro una dimensione in cui appare che il rosso non è rosso, ma allora non potrei dire che è illogico, ma direi che è logico quello che affermo.

ID78495 - 20/11/2018 09:47:26 - (Dru) - Severino per mostrare la trascendenza dell'apparire così critica Aristotele

Aristotele afferma nella sua Fisica che i presocratici sono fisici ma sbaglia: se la metafisica è il discorso sul tutto, allora i presocratici sono metafisici e non fisici, in quanto appare a loro che il tutto è fisico.

ID78496 - 20/11/2018 09:48:43 - (Dru) -

logica della logica.

ID78497 - 20/11/2018 09:57:50 - (Dru) - Pseudofos guarda te se è possibile ragionare con Leretico?

"Psudosofos, affermando "Se affermo che tutte le bigazze sono carrette e ogni carretta è fracassata, allora tutte le bigazze sono fracassate. Questo è logico, ma non significa nulla." arrivi ad affermare che pur essendo il sillogismo da te proposto qualcosa di logico, la conclusione non significherebbe nulla." dice Leretico, non avendo capito nulla di quello che stai significando... Leretico, Pseudofos qui ha messo in evidenza la differenza tra argomenti logici e argomenti reali, non ha messo in evidenza come oltrepassi tu la differenza tra logico e fenomenologico.

ID78498 - 20/11/2018 09:59:36 - (Dru) -

ha semplicemente detto che un sillogismo può essere corretto e logico ma parlare di cose fantasiose (dunque non che non hanno un significato come apparentemente avrebbe voluto mostrare Pseudofosos, in quanto anche le cose fantasiose sono cose fantasiose e dunque valide come quelle che si credono "reali")

ID78499 - 20/11/2018 10:00:48 - (Dru) -

..in quanto l'ippogrifo non è fenomenologico? certo che si.

ID78500 - 20/11/2018 10:17:28 - (Dru) -

e dunque reale come un sasso che ti tirano in testa, e di bambini sudati e febbricianti che hanno vissuto l'esperienza di cavalli e asini volanti non si può contarne il numero...

ID78509 - 20/11/2018 12:36:38 - (Pseudosofos) - Con chi sono (o non sono) in accordo

Caspita mi sto perdendo. Se Leretico dice di non essere d’accordo con me e Dru afferma che non è vero che Leretico è in disaccordo con me perché io non mi sbaglio come prima mi diceva, scusate ma io non so più nemmeno se sono in accordo con me stesso. A parte gli scherzi, c’è in effetti una cosa su cui non concordo nè con Leretico nè con Dru: l’identificazione assoluta di essere e pensiero. Ma questo non dipende da ciò che dite. Come Leretico sa i miei presupposti metafisici sono diversi da quelli di Severino. L’essere come Severino lo pensa, non è il mio modo di pensare l’essere. Questo non perché io creda di esser più sapiente di lui. Non lo sono. Semplicemente ho una fede a cui tengo che non può identificare l’essere assoluto con l’essere severiniano. Per accettare quello che Severino pensa

ID78510 - 20/11/2018 12:41:42 - (Dru) - Vedi Pseudofosos

che l'essere non combaci con il pensiero è una contraddizione, poiché d'altronde per non combaciare deve combaciare.

ID78511 - 20/11/2018 12:41:43 - (Pseudosofos) -

dovrei identificare il mio modo di pensare l’essere (finito) con l’essere (assoluto) che pensa se stesso. Per far questo dovrei pensare di essere io stesso l’assoluto, cioè Dio. E, perdonate entrambi, io non me la sento di identificarmi con Dio... non mi pare di essere tale, meno che meno quando penso o scrivo. È per questa ragione che distinguo fra la logica di cui io sono capace e l’essere assoluto della cui logica non so dire proprio nulla, se non a motivo della fede che ho ricevuto. Scusatemi. Però qualcosa di positivo appare: entrambi siete allievi di Severino, ma non in accordo fra voi.

ID78512 - 20/11/2018 12:44:25 - (Dru) -

che la negazione dell'essere sia quel pensiero che non può pensare l'intero essere è la contraddizione che appunto vuole oltrepassarlo il pensiero ma che d'altronde non può farlo.

ID78513 - 20/11/2018 12:46:07 - (Dru) -

di un DIo che è oltre l'essere e oltre il pensiero e che nulla ha a che fare con l'essere del pensiero che ne facciamo? A parte la sua impossibile esistenza?

ID78514 - 20/11/2018 12:52:28 - (Dru) - dovrei identificare il mio modo di pensare l’essere (finito) con l’essere (assoluto) che pensa se stesso

no! dovresti identificarlo appunto se non lo pensi identico. invece il tuo pensare è identicamente parte del pensare, che se così non fosse come potresti capirti? al contrario, è impossibile qualsiasi identificazione se pensi che il tuo pensare finito non sia il pensare assoluto, ma a questo punto cosa importa? Nietzsche ti direbbe importa il tuo pensare, ma Nietzsche uccide DIo Veramente, mentre per Severino ogni cosa è Dio, essendo DIo solamente troppo poco per ogni cosa che é.

ID78515 - 20/11/2018 12:55:50 - (Dru) - Per far questo dovrei pensare di essere io stesso l’assoluto, cioè Dio.

No! perché questo sia allora l'astratto concreto è il vero concreto dell'astratto. In parole fruibili: Per far questo dovresti pensare davvero di far parte dell'assoluto.

ID78516 - 20/11/2018 12:58:31 - (Dru) - non mi pare di essere tale

Infatti tu puoi essere tu e non Dio solo se sei parte di Dio e DIo può essere Dio e non te solo se Dio è parte di te.

ID78517 - 20/11/2018 13:02:13 - (Dru) - È per questa ragione che distinguo fra la logica di cui io sono capace e l’essere assoluto della cui logica non so dire proprio nulla, se non a motivo della fede che ho ricevuto.

Ma la stessa fede che è nulla per essere deve essere in sintesi con ciò di cui ha fede. Nihil volitum quin precognitur" altrimenti sarebbe fede di nulla...

ID78518 - 20/11/2018 13:04:31 - (Dru) - Scusatemi. Però qualcosa di positivo appare: entrambi siete allievi di Severino, ma non in accordo fra voi.

non è perché siamo allievi di Severino e non siamo d'accordo che qualcosa di positivo appare ma, perché qualcosa di positivo appare che siamo allievi di Severino e possiamo essere in disaccordo... questa è aurea come dice il nostro maestro...

ID78519 - 20/11/2018 13:15:18 - (Leretico) - L'essere

Caro Pseudosofos, lo so che parti da presupposti diversi ed è chiaro anche dalla tua risposta. Ho solo voluto rimarcare cosa intendo io e che intende Severino per relazione tra logico e fenomenologico. Sul fatto di sentirsi Dio, non credo di mettermi in quella posizione se affermo che la verità è dentro di noi. La differenza ontologica che tu vedi per me è illogica. Essere ed esistere convengono ad ogni essente.Sul contenuto dei commenti di Dru posso solo dire che ci tiene a negarmi ad ogni costo e non si avvede delle contraddizioni in cui cade rispetto al discorso severiniano. Non ho più voglia di replicare a commenti pretestuosi. La logica è una disciplia che insegna alcune regole che, se disattese, portano a ragionamenti contraddittori. Al lettore lascerei il giudizio, quindi anche a te il compito di giudicare se Dru usa o no la logica.

ID78520 - 20/11/2018 13:31:03 - (Dru) - dico il cielo è blu e Leretico critica no non c'è puzza.

Leretico si affida sempre alla poesia. Pseudofosos tratta della logica e lui per criticare tora cupri la fenomenologia che con la logica tratrata c'entra come il rosmadino nello spiedo. Io non sono in competizione con te Lererico, sei troppo stupido per me, io sono in comperizione con la rua sfupisità, voglio mostrarla a piè sospinto... tutto qui..

ID78521 - 20/11/2018 13:33:06 - (Dru) -

non può un filosofo come me perdersi con un pasticcione come te, almenoché non voglia far risultare il pasticcio... certo io con te non ci guadagno nulla.

ID78522 - 20/11/2018 13:44:44 - (Dru) -

che ti sia di memoria lo schiaffo di Severino a Odifreddi, cdrto io sono molto più vicino a Severino che tu ad Odifreddi.. ma tienilo a mente..

ID78524 - 20/11/2018 14:17:22 - (Dru) - a Pseudofos che forse non intenzionalmente ma incoscientemente dice:

"Per far questo dovrei pensare di essere io stesso l’assoluto, cioè Dio." che rifletta su quel "per far questo". Che per far questo, cioè identificare, si deve partire dal presupposto che le due dimensioni siano separate cioè assolutamente non relate, poi costruiamo o "facciamo la relazione". Ma una relazione inesistente non può esser fatta, a meno che non pensiamo che il creare sia dal nulla...

ID78526 - 20/11/2018 15:06:28 - (Pseudosofos) - La psicanalisi di Dru

Dru non solo ti auto-definisci filosofo, ma ti auto-proclami mio psicanalista. Mah... forse è meglio che mi taccia da ora. Sappi solo che quando una persona esprime ciò che pensa, non è detto che lo faccia per voler convincere i suoi interlocutori. Potrebbe solo avere il desiderio di condividere ciò che riflette. Come è nel mio caso. Se poi tu pensi che io sia in errore, va bene. Lo so accettare. Ma sentirmi dare dello sciocco o dell’inconsapevole suona al mio animo solo come segno di poca educazione, non di nuda e cruda filosofia.

ID78527 - 20/11/2018 15:13:08 - (Dru) -

sciocco? dove?

ID78528 - 20/11/2018 15:14:13 - (Dru) - incoscientemente

significa in filosofia e non i psicanalisi, che non è presente la totalità semantica del dire se non in forma inconscia...

ID78529 - 20/11/2018 15:16:52 - (Dru) - San Bartolomeo

Per trattare materie delicate come la filosofia bisogna essere martiri come San Bartolomeo, ma all'ennesima potenza, aguzzini di se stessi appunto... se ci si offende ad ogni parola, si può fare il prete, certo non trattar di filosofia..

ID78530 - 20/11/2018 15:18:01 - (Dru) - o essere come Leretico

.. che pensa che leggere Topolino gli basti per mostrar di "farlo".

ID78533 - 20/11/2018 15:31:36 - (Dru) - tu ti sei offeso Pseudofosos

mentre avresti dovuto mostrarmi perché non sei inconsapevole del "fare". Questo secondo è dialogare in filosofia, il primo è pensare di valer qualcosa a dispetto della filosofia.

ID78555 - 21/11/2018 11:25:24 - (Dru) - l'autolettiga

“Apparire significa: si manifesta. La negazione del pensiero non è separata, come la separi tu, dalla manifestazione della contraddizione.” Dice Leretico..Adesso sono io che separo..Io dico che non può apparire separata dalla sua negazione..E dunque separata la contraddizione non può apparire.Lui dice che appare (quindi separata)..Ma sono io che astraggo...Chiamate una autolettiga, per piacere.

ID78556 - 21/11/2018 11:26:48 - (Dru) - .. non possiamo più negartela

Sempre Leretico che rifiuta di capire mi dice :“E cosa sarebbe la negazione se non un preventivo accettare ciò che intende negare.”No, qui proprio non ci siamo, ciò che la negazione nega non è un’intenzione che qualcosa non sia quello che è ma negazione che quello sia quello, ma altro da esso, o nulla.. “il verde non è il rosso” non vuol dire che il verde intende prima di negare, accettare di esserlo rosso.La negazione di qualcosa significa del qualcosa il nulla, altrimenti sarebbe affermazione.Poi.. scrive“La verità nega la contraddizione, ma non può impedire che essa appaia. Non può impedire che io scriva “rosso non rosso”, non può impedire che il positivo significare del nulla, ossia la contraddizione, possa apparire.”

ID78557 - 21/11/2018 11:27:05 - (Dru) - .. non credi?

La verità non sei tu e se tu scrivi rosso non rosso per dire qualcosa, significa che rosso non rosso ha un senso per te, se invece lo scrivi per spiegare che non ce l’ha allora scrivi una contraddizione, cioè ti appare il non senso, o il buon senso negato

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