Quando scrivo: “il rosso non rosso” cosa appare? Appare la contraddizione. Se dicessi che non appare nulla, negherei che “il rosso non rosso” sia stato scritto. Eppure, è lì da vedere, l’ho appunto scritto. Così anche in politica...
quando c'erano gli altri colori,c'era sempre chi trovava in quei colori,la merd@...ora che ce ne sono altri di colori,cambia il tipo di gente,ma la merd@ per taluni l'e' semper chela...e non e' che i colori di prima brillavano molto in intelligenza,anzi,forse anche meno, l'e' prope accidia...
Contraddizione è anche firmarsi Leretico quando ci si dovrebbe firmare Ilconformista.
... O meglio dovrei dire "defensor fidei".
Anche per te la contraddizione appare...
Se è vero che siamo individui che non possono non volere, allora siamo tutti “defensores fidei”. Sul conformismo di questa mia posizione non sono d’accordo. Di solito chi supporta il potere si “conforma” ad esso e ai suoi dettami. Non mi sembra di essere “conforme” al potere di oggi, anzi.
Tutti defensores fidei? E sia. Ma nessuno tranne lei si autoproclama eretico.
Leretico, contro la dottrina di un’altra fede, ma credente nella propria. Non si può non credere, e anche il credere a nulla è un credere. Se vuoi Leretico ha anche una connotazione di soccombente rispetto al potere in atto, alla dottrina vincente. Ma è anche un ribelle che non si piega e denuncia le contraddizioni, non accetta l’imposizione dell’illogico che il potere (per il potere) vorrebbe imporre e impone. Insomma Leretico crede in alcuni valori e per questo è ancora più eretico.
cazzate
Leretico è il tipico italiano che preso possesso di qualche libro pensa di averlo letto... no, il tipico italiano disfattista non sa e solo per arroganza e censo crede di sapere. Una bella libreria qualche autore per la bocca e via che si monta la testa e crede di capire.I libri non insegnano a capire, soprattutto se non li si legge, e non ci fanno intelligenti.. poi si scrivono queste cose sopra pensando che qualcuno gli dia anche retta.
Quando scrivi: “il rosso non rosso” cosa appare? Appare che hai scritto "il rosso non rosso". Se dicessi che non appare nulla, affermeresti che “il rosso non rosso” sia stato scritto ma non pensato. Poeta.
non sai cosa sia la contraddizione, perché non la leggi, come i libri che ho detto...
A me sembra che tu a volte faccia finta di non capire, e poi altre volte che tu non capisca proprio. La contraddizione appare scritta, lo scrivi tu stesso. E il pensare che ciò che è contraddizione non lo sia accade (appare) molto spesso. Per esempio hai scritto che non appare scritta, invece APPARE scritta. Insomma non si capisce mai cosa intendi. Sei ambigui, non espliciti. In compenso però insulti: “si monta la testa... e crede di capire”. Non sai fare altro che insultare. Smettila per favore. Se vuoi stare al tema, tutto bene. Altrimenti non aggiungere offese alla persona.
Per esempio hai scritto che non appare scritta, invece APPARE scritta.. dove?
dove scrivo che non appare scritta?
lo dico io stesso che appare scritta e dico che non appare scritta.. mi sai i dicare dove qui ho scritto che non appare scritta? Sempre a me appare che tu distorci le parole degli altri a tuo consumo... ti prego stai al tema e smettila di insultarmi...
impara ad essere onesto
Hai scitto tra virgolette “rosso non rosso”. Citando, lo hai scritto tu stesso. Oppure non lo hai scritto?
rileggi bene dove ho scritto che la contraddizione non apoare scritta?
per fare le analisi del testo bisogna avere la pazuenza e l'onesta di nom distorcere le parole degli altri
dove ho scritto che la contraddizione non appare scritta? lo hai detto tu che l'ho scritto? dove?
disonesto, dove?
capisci quanto sei disonesto?
Comunque e lasciando perdere chi non legge chi e chi è presuntuoso: chi scrive il “rosso non rosso” scrive qualcosa che non è contraddizione se il non rosso è rosso e che non è contraddizione se il rosso non è il non rosso, ma è contraddizione subito negata dal saper la differenza se chi ha scritto vuole che l’uno sia l’altro. L’uno non può esser l’altro e mai potrà esserlo, si che la contraddizione non può apparire che come subito negata. Dunque non può mai apparire.
Leretico, hai una mente troppo elementare per me...
Quando scrivi: “il rosso non rosso” cosa appare? Appare che hai scritto "il rosso non rosso". Se dicessi che non appare nulla, affermeresti che “il rosso non rosso” sia stato scritto ma non pensato. Poeta.
Scrivere una contraddizione significa negarla con il pensiero, sciocco. Fin tanto che il pensiero non la nega, nessuna contraddizione è scritta.
Innanzi tutto vorrei che smettessi di insultare. Disonesto è chi come te nenache legge prima di rispondere, poi si accorge di aver inteso male e corregge il tiro. Poeta nel senso dispregiativo di persona che non è adatto alla filosofia, tienilo per te, uomo massimamente contraddittorio in molti campi.Ho affermato che tu citandomi hai scritto "rosso non rosso", la quale è affermazione contraddittoria ossia è una contraddizione che appare. Mentre cerchi di negare che possa apparire, scrivendo e citando "rosso non rosso" sei costretto a farla apparire. E perché questa contraddizione appare? Perché per affermare che non appare sei costretto elenchicamente a fare apparire il significato di contraddizione. Negando il suo apparire essa appare. Non accusare me di essere sciocco (altro insulto), quando non ti avvedi dell'evidenza!
Inoltre continui a confondere la contraddizione pura (che non può apparire) con la contraddizione normale (che invece appare). Sono mesi che la meni e la rimeni con questa ambiguità perché hai sbagliato e non vuoi ammetterlo. Togliamo questa ambiguità: diciamo che la contraddizione normale appare (quando scrivi citandomi "rosso non rosso", mentre ciò che non appare è il suo contenuto, ossia che tesi E antitesi possano apparire insieme. Cerca di essere chiaro quando scrivi cosa non appare, altrimenti le persone, che già fanno fatica a capire le tue tortuosità, non capiscono cosa intendi del tutto. Non serve confondere sempre le acque per celare il tuo errore. Rimedia in questo modo, farai del bene a te stesso e agli altri.
ora si capisce perche' in Italia i processi durano decenni...pieni di contraddizioni e contradittori...leggendo voi 2 che battibeccate su 'quisquiglie' non oso immaginare se sareste parte di un processo...
Per esempio hai scritto che non appare scritta, invece APPARE scritta...
hai scritto "rosso non rosso", la quale è affermazione contraddittoria ossia è una contraddizione che appare.
E sapendo che questo è il suo tipico comportamento lo imputa a me, se non è disonestà questa ditemi voi cosa lo sia.
No, se chi scrive rosso non rosso scrive per dire qualcosa e comprende qualcosa non ha nemmeno scritto una contraddizione. Scrive una contraddizione come negata (dal pensiero stesso che conosce la differenza) chi sa che rosso non è non rosso eppure cosi scrive, il rosso non rosso.
Ma questo Leretico è un poco complicaro, non è in questo che accuso accidia, in questo accuso atupidità allo stato puro.
Tu Leretico accusi a me tutti i tuoi difetti, non abituato a leggere per capire cosa l’altro dice e scrive, ma innamorato della tua immagine dipinta da te, non leggi solo me ma non leggi Severino o la filosofia e mai potrai d’altra parte comprenderla se non la leggi. Dunque ogni volta che scrivi banalità invece di riferirti onestamente a cosa l’altro dice, smacchiati, sii umile, cerca di non storpiarne le parole perché così ti sembra di aver capito, non soprassedere ma concentrati sull’altro che facilmente è più intelligente di te in quello che scrive.. questa è l’umiltà che non hai mai conosciuto...
Alla fine il Dru arriva sempre, dico sempre, a battibeccare solo su quisquilie. Se fossimo in un processo, non potrebbe mai concludersi perché se si decide di negare a prescindere, si continuerà a negare sempre e comunque. Anche contro l'evidenza più chiara. Lo scopo del negare ad ogni costo non è quindi il dialogare ma il dire "none è così" ad ogni costo, appunto. E' una tecnica: si chiama "logoramento dell'interlocutore". Tecnica infantile che si basa sulla continua reiterazione di una tesi e della negazione puntuale e maniacale delle sue argomentate e logiche negazioni. Alla fine l'interlocutore risponde: "Ok, hai ragione. Basta che la smetti". Ma questo non basta comunque. Per mesi e mesi continuerà a scrivere e a dire la medesima stupidaggine, pensando che la ripetizione trasformi la stupidaggine in verità. Questo il cuore di tale tecnica, che anche qui è in bella mostra.
Cito dal mio post: "La contraddizione appare scritta, lo scrivi tu stesso." significa non che tu hai scritto "La contraddizione appare scritta", ma che hai scritto tu stesso citando me: "Quando scrivi: 'il rosso non rosso' cosa appare?" ossia hai dovuto scrivere anche tu "rosso non rosso" e questa contraddizione è apparsa mentre la citavi. Anche questa volta hai messo su un mulino solo perché non hai capito quanto scritto. Come al solito direi, capisci sempre al contrario. Possibile? Sì, purtroppo è così. Non sono io il disonesto, grave accusa infamante, ma tu che non riesci a cogliere.
Colto che storpi e ti avviti su te stesso piuttosto di ammettere l’errore, scrivere una contraddizione significa negarla subito con il pensiero: la contraddizione si costituisce tra quello che il pensiero scrive e quello che il pensiero nega di ciò che ha scritto. Dunque nessuna contraddizione appare se non negata. Se anche il pensiero pensasse che rosoo non rosso è qualcosa di senso, nessuna contraddizione sarebbe scritta, se è scritta è perché il pensiero la nega.
L’identità, ottuso, è ciò che non conosce differenze. Se rosso non rosso è pensata come un’identità allora non è una contraddizione perché si afferma che l’identità è identità, se in rosso non rosso vi sono riconosciuti nel pensiero elementi differenti, allora pensare rosso non rosso è impossibile il pensarla come identità ma come contraddittoria identità o contraddittorietà: certo a questo punto il pensiero la rifiuta come identità e la nega subito. Chi affermi l’impossibile riconoscimento dell’errore lo fa sul presupposto idealista negando la differenza tra pensiero e pensato.
... a proposito di quisquilie, cosa è quella tua antipatia per il giallo e il verde? Viene da un ragionamento? Insultare e beffeggiare, credendo di essere anche intelligenti e ragionevoli è un mestiere delicato e che solo pochi possono esercitare, quando ormai hanno ricevuto una credibilità spendibile anche in queste sciocchezze... non credo che ti si addica.
Tralascio l'offesa alla persona che hai inserito, che denota solo la tua volgare attitudine all'approccio all'interlocutore. Non solo volgare ma anche offensiva e indecente. Non ti vergogni? Dovresti! Nel merito: chi mai ha negato che la contraddizione è colta dal pensiero! E' ovvio! Ma appare (nella coscenza, ossia nel pensiero) nel momento in cui scrivi, dici una contraddizione. Apparire significa: si manifesta. La negazione del pensiero non è separata, come la separi tu, dalla manifestazione della contraddizione. Paragrafo 14, capitolo IV della Strutura originaria. Ma che ne sai tu di separato e distinto? Sembra proprio nulla! Torna a rivedere quelle pagine, fai uno sforzo. Ristudiale per altri sette anni se sette anni già passati non sono stati sufficienti, come vedo, a farti capire la differenza tra distinzione dalla separazione.
Lascia perdere di cercare appigli inutili, la coscienza non può essere negata significa appunto che la contraddizione appare come negata. Cioè non appare. Sei ottuso e presuntuoso. Due mali esplosivi.
No, mi permetta. No, io; eh scusi noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche scribai con cofandina; come antifurto, per esempio. Ma allora io le potrei dire anche per il rispetto per l'autorità che anche soltanto le due cose come vicesindaco, capisce? Attenzione! antani secondo l'articolo 12 abbia pazienza, sennò, posterdati, per due, anche un pochino antani in prefettura, senza contare che la supercazzola prematurata, ha ha perso i contatti col tarapia tapioco.
Dacci un taglio con le offese e coi giudizi sulla persona. Che non portano nulla alla ragione. Qui non è consentito.
Caro Leretico, tu hai fede nel fatto di esser compreso, ma, ahimè, pare ti si fraintenda continuamente. Vieni preso troppo sul serio da chi ti legge. Per questo vieni attaccato con toni non sempre educati. Devo dire che il tuo modo di scrivere è apprezzabile a livello di capacità comunicativa: mostri sempre grande perizia nello scrivere. Penso che se ci si concentrasse sul tuo stile, oltre che sul livello letterale di ciò che affermi, molte polemiche potrebbero essere lasciate cadere. In effetti, c'è uno stile poetico nel filosofare: lo stile di chi indica con le parole ciò che in esse non può esser imprigionato: la verità. E sebbene Dru non sia d'accordo, la poesia rivela la verità molto più di quanto egli non immagini. Del resto, quando la filosofia si auto-pone come unico modo per dire il vero, diventa la tirannia del linguaggio. Essere scettici verso chi pensa alla filosofia come esercizio di potere linguistico
è un dovere che kantianamente sento collegato alla mia povera esistenza. Anche se io stesso correrò il rischio di essere considerato un pensatore da quattro soldi, visto che mi capita di non leggere per filo e per segno tutti i libri che compro. Mi piace tenermi la libertà di fare scorribande fra le pagine, senza quel rigore che nasce da un unico desiderio: voler dominare le menti altrui esercitando riflessione. Evviva il dialogo.
Caro Ubaldo, l’insulto è anche pubblicare queste cose immonde insultando milioni di votanti. Insulto è scrivere “ Insomma non si capisce mai cosa intendi” confondendo la propria incapacità con gli altrui sensi. “Non capisco” devi scrivere Leretico, altrimenti siamo nella sceneggiata napoletana... A pseudosofos dico che da padre si comporta molto bene, le sensibilità di Leretico ci sono tutte nelle sue parole, e confermo ogni sua parola... quando affermo che Leretico è poetico dico lo stesso.
Grazie Pseudosofos, mi piace molto questa idea vagamente, o forse pienamente, heideggeriana che c’è uno stile poetico nel filosofare e che tale stile indica ciò che il linguaggio non può “imprigionare”: la verità. È molto bello. E possiamo dire anche che la combinazione armonica di suono e significato sia un modo essenziale di questo esprimere, che nasce nel profondo e che emerge soprattutto nel filosofare.
Vedi Dru che sei capace anche tu di esprimerti senza dare l’impressione di imporre ciò che pensi. È su questo che ti si invitava a riflettere, non sul contenuto letterale di ciò che scrivi. Esser papà è l’esperienza più bella e tremenda della mia vita. Buona giornata.
Pseudosofos, se c'è una cosa che non mi è mai mancata è la vista, ma purtroppo gli uomini si celano dietro una scatola cranica impossibile da varcare e del loro trascorso... l'errore nasce dal considerarci tutti uguali, e è l'errore più grosso che ho portato avanti nella mia vita.
Pensate voi se apparissero le contraddizioni: allora chi ha ucciso non ha ucciso, come potrebbe mai il giudice condannarlo?
chi scieglierebbe il giudice? chi ha ucciso o chi non ha ucciso dello stesso? ai posteri l'ardua sentenza.
questa è filosofia, magari con poca poesia, ma resta la cruda e nuda filosofia.
invece appare il contraddirsi, o il significato autocontraddittorio che è negantesi.. se l'omicida si contraddice, cioè contraddice quello che afferma, allora il giudice lo nega... cioè non crede alle sue affermazioni contraddittorie: certo che l'affermazione contraddittoria appare, ciò che non appare è che il contraddittorio sia incontraddittorio. Ma qui entriamo nel difficile e dunque vi saturto...
Perdona la mia ignorantissima richiesta: cosa significa "il significato autocontraddittorio che è negantesi"
se un ladro che viene preso in flagrante affermasse che lui non è lì, affermerebbe un significato autocontraddittorio.
.. è negantesi perché è lì
dico non sono lì e lo sono(appare che lo sia) è un significato "dico non sono lì" autocontraddittorio e l'apparire del sono lì ne è la negazione.
Allora è vero che di queste questioni si può scrivere anche in modo più comprensibile. Mi resta però il dubbio che quell'"è negantesi", quanto a sintassi, sia una forzatura. Preferisco la seconda versione, grazie.
Guarda Ubaldo che negantesi è parola comune
...immagino che il significato sia "negante se stesso". Il mio dubbio di tipo sintattico rimane sul quel é (voce del verbo essere) che precede la parola. Mi sembra di leggere come se ci fosse scritto "Appare..il significato aucontraddittorio che è negante se stesso". E davvero faccio fatica a comprendere, anzi non ci riesco. Non so se parli dell'omicida o di altro. Ma so di essere persona semplice.
"invece appare il contraddirsi, o il significato autocontraddittorio che è negantesi": ovvio che tra l'è e negantesi si pone implicitamente quel significato che non ripeto per non essere ripetittivo .. dunque:invece appare il contraddirsi, o il significato autocontraddittorio che è "significato" negantesi".
non sei persona semplice, sei motociclista basssstarto... ;-)
Appare il contraddirsi, e se vogliamo usare i termini severiniani, possiamo dire appare la contraddizione. Ossia se assegnamo alla parola contraddizione il significato che qui sopra Dru ha assegnato alla parola “contraddirsi” allora siamo d’accordo: il contraddirsi (la contraddizione) appare. È altrettanto chiaro che la contraddizione pura non apoare né può apparire, ossia l’apparire della tesi E dell’antitesi INSIEME non è possibile. L’”ucciso non ucciso” non può apparire come contenuto, ma la proposizione che lo afferma appare (il contenente), ossia il contraddirsi (contraddizione normale) appare. L’assassino può affermare che ha ucciso senza uccidere (contraddizione come il dire “rosso non rosso), tuttavia, poiché il suo contraddirsi in sintesi con la sua affermazione appare agli occhi della verità, ossia poiché la contraddizione appare, allora appare la sua
anche la sua negazione. Ed è l’apparire della sua negazione che li fa arrestare. (Ho preso le parole di Dru che dopo mesi e mesi si è avvicinato al mio dire).
Ben felice di essere apparso e (forse) di essere stato il motivo del vostro avvicinarsi.
No, nessuna vicinanza. La contraddizione non può apparire. Ad apparire è la negazione della contraddizione
Quando apparirà che un omicida non è un omicida allora avrai ragione, ma fin tanto che non appare la ragione l’ho io.
E cosa sarebbe la negazione se non un preventivo accettare ciò che intende negare. L’apparire come negata della contraddizione non significa il suo non apparire! La verità nega la contraddizione, ma non può impedire che essa appaia. Non può impedire che io scriva “rosso non rosso”, non può impedire che il positivo significare del nulla, ossia la contraddizione, possa apparire. La contraddizione pura con cui confondi quella normale è il contenuto impossibile della contraddizione. E adesso puoi smettere di dilaniarti con questa assurda incapacità di ammettere il tuo errore. Se parli della contraddizione pura essa non può apparire, se parli della contraddizione normale (che hai chiamato prima il contraddirsi) allora essa appare insieme al suo essere negata dalla verità? Di quale contraddizione parli? Spiegaci meglio per favore, il primo tipo o il secondo?
Negare il contraddittorio è ciò che fa chi afferma proposizioni logiche. Una proposizione può essere vera logicamente ma non realisticamente. Per esempio. Se affermo che tutte le bigazze sono carrette e ogni carretta è fracassata, allora tutte le bigazze sono fracassate. Questo è logico, ma non significa nulla. Tuttavia, se avessi scritto alla fine del sillogismo: “allora NON tutte le bigazze sono fracassate”, anche se ciò non vuol dir nulla, sarebbe comunque una contraddizione, un errore logico. Molte difficoltà nella conversazione non sorgono perché si dicono insensatezze, ma perché non si è logici quando si dovrebbe. La logica è la modalità del pensiero che fa apparire la negazione del contraddittorio, proprio perché in ciò che uno scrive appare il suo contraddiirsi, cioè l’anti-logica. Ma tutto questo c’entra poco con l’apparire della sensatezza di
ciò che uno afferma. La cosa divertente è che non si può render logica un’affermazione a suon di ironia, insulti o improperi. La logica funziona, e dove la si trova ben visibile nessuna contraddizione appare, cioè appare negata ogni contraddizione. Ma... la logica non è tutto, nè si identifica con la totalità del senso dell’essere, a meno che uno sia idealista. Buona giornata.
Ora tutto mi è più chiaro.
cosa significa che la contraddizione non appare..significa che ciò che essa vuol essere, ossia ciò che ha oltrepassato l'intero essere, non può apparire.l'intero essere non può essere oltrepassato..in quanto se lo fosse, l'oltrepassamento non sarebbe o non essere, sicché nemmeno l'oltrepassato poiché l'oltrepassato è oltrepassato dell'oltrepassamento, e tutto sarebbe nulla, radice della contraddizione apparente.l'oltrepassato essere è il nulla momento che è risolto nella sintesi dei suoi momenti.
ma sbagliato, in quanto identifichi il "non significa nulla" alla logica, e che la logica non significhi nulla è una bella contraddizione...
... o identifichi l'illogico al reale, fai tu...
a proposito dell'intero essere.
Psudosofos, affermando "Se affermo che tutte le bigazze sono carrette e ogni carretta è fracassata, allora tutte le bigazze sono fracassate. Questo è logico, ma non significa nulla." arrivi ad affermare che pur essendo il sillogismo da te proposto qualcosa di logico, la conclusione non significherebbe nulla. Su tale conclusione non sono d'accordo, perché il sillogismo funziona solo se i significati implicati sono in ralzione tra di loro, e tale relazione implica che tali signficati si manifestino. Se bigazze e carrette significano due enti differenti ma che hanno qualcosa in comune, questa parte del loro significare che è in comune si trasferisce anch sulla conclusione. Se ciò non fosse allora il sillogismo sarebbe formalmente corretto ma non valido nell conclusioni, ossia falso. La logica dunque non è, come anche tu affermi, tutto l'essere necessitando sempre del momento fenomenologico, ossia dell'apparire dei significati.
mentre se la logica non funziona, anche se parlar di funzione è improprio nel destino poiché nulla è funzione di qualcosa, ma prendiamoci la licenza, dicevo mentre se la logica non funziona alcuna contraddizione appare. DUnque sia che funzioni sia che non funzioni, la contraddizione non può mai apparire.
Se dico qualcosa di illogico, non è l'illogico a dirmelo, ma la logica..
dunque quella logica che non è tutto d'altra parte lo è...
quando affermassi che il rosso non è rosso, affermerei il logico dentro una dimensione in cui appare che il rosso non è rosso, ma allora non potrei dire che è illogico, ma direi che è logico quello che affermo.
Aristotele afferma nella sua Fisica che i presocratici sono fisici ma sbaglia: se la metafisica è il discorso sul tutto, allora i presocratici sono metafisici e non fisici, in quanto appare a loro che il tutto è fisico.
logica della logica.
"Psudosofos, affermando "Se affermo che tutte le bigazze sono carrette e ogni carretta è fracassata, allora tutte le bigazze sono fracassate. Questo è logico, ma non significa nulla." arrivi ad affermare che pur essendo il sillogismo da te proposto qualcosa di logico, la conclusione non significherebbe nulla." dice Leretico, non avendo capito nulla di quello che stai significando... Leretico, Pseudofos qui ha messo in evidenza la differenza tra argomenti logici e argomenti reali, non ha messo in evidenza come oltrepassi tu la differenza tra logico e fenomenologico.
ha semplicemente detto che un sillogismo può essere corretto e logico ma parlare di cose fantasiose (dunque non che non hanno un significato come apparentemente avrebbe voluto mostrare Pseudofosos, in quanto anche le cose fantasiose sono cose fantasiose e dunque valide come quelle che si credono "reali")
..in quanto l'ippogrifo non è fenomenologico? certo che si.
e dunque reale come un sasso che ti tirano in testa, e di bambini sudati e febbricianti che hanno vissuto l'esperienza di cavalli e asini volanti non si può contarne il numero...
Caspita mi sto perdendo. Se Leretico dice di non essere d’accordo con me e Dru afferma che non è vero che Leretico è in disaccordo con me perché io non mi sbaglio come prima mi diceva, scusate ma io non so più nemmeno se sono in accordo con me stesso. A parte gli scherzi, c’è in effetti una cosa su cui non concordo nè con Leretico nè con Dru: l’identificazione assoluta di essere e pensiero. Ma questo non dipende da ciò che dite. Come Leretico sa i miei presupposti metafisici sono diversi da quelli di Severino. L’essere come Severino lo pensa, non è il mio modo di pensare l’essere. Questo non perché io creda di esser più sapiente di lui. Non lo sono. Semplicemente ho una fede a cui tengo che non può identificare l’essere assoluto con l’essere severiniano. Per accettare quello che Severino pensa
che l'essere non combaci con il pensiero è una contraddizione, poiché d'altronde per non combaciare deve combaciare.
dovrei identificare il mio modo di pensare l’essere (finito) con l’essere (assoluto) che pensa se stesso. Per far questo dovrei pensare di essere io stesso l’assoluto, cioè Dio. E, perdonate entrambi, io non me la sento di identificarmi con Dio... non mi pare di essere tale, meno che meno quando penso o scrivo. È per questa ragione che distinguo fra la logica di cui io sono capace e l’essere assoluto della cui logica non so dire proprio nulla, se non a motivo della fede che ho ricevuto. Scusatemi. Però qualcosa di positivo appare: entrambi siete allievi di Severino, ma non in accordo fra voi.
che la negazione dell'essere sia quel pensiero che non può pensare l'intero essere è la contraddizione che appunto vuole oltrepassarlo il pensiero ma che d'altronde non può farlo.
di un DIo che è oltre l'essere e oltre il pensiero e che nulla ha a che fare con l'essere del pensiero che ne facciamo? A parte la sua impossibile esistenza?
no! dovresti identificarlo appunto se non lo pensi identico. invece il tuo pensare è identicamente parte del pensare, che se così non fosse come potresti capirti? al contrario, è impossibile qualsiasi identificazione se pensi che il tuo pensare finito non sia il pensare assoluto, ma a questo punto cosa importa? Nietzsche ti direbbe importa il tuo pensare, ma Nietzsche uccide DIo Veramente, mentre per Severino ogni cosa è Dio, essendo DIo solamente troppo poco per ogni cosa che é.
No! perché questo sia allora l'astratto concreto è il vero concreto dell'astratto. In parole fruibili: Per far questo dovresti pensare davvero di far parte dell'assoluto.
Infatti tu puoi essere tu e non Dio solo se sei parte di Dio e DIo può essere Dio e non te solo se Dio è parte di te.
Ma la stessa fede che è nulla per essere deve essere in sintesi con ciò di cui ha fede. Nihil volitum quin precognitur" altrimenti sarebbe fede di nulla...
non è perché siamo allievi di Severino e non siamo d'accordo che qualcosa di positivo appare ma, perché qualcosa di positivo appare che siamo allievi di Severino e possiamo essere in disaccordo... questa è aurea come dice il nostro maestro...
Caro Pseudosofos, lo so che parti da presupposti diversi ed è chiaro anche dalla tua risposta. Ho solo voluto rimarcare cosa intendo io e che intende Severino per relazione tra logico e fenomenologico. Sul fatto di sentirsi Dio, non credo di mettermi in quella posizione se affermo che la verità è dentro di noi. La differenza ontologica che tu vedi per me è illogica. Essere ed esistere convengono ad ogni essente.Sul contenuto dei commenti di Dru posso solo dire che ci tiene a negarmi ad ogni costo e non si avvede delle contraddizioni in cui cade rispetto al discorso severiniano. Non ho più voglia di replicare a commenti pretestuosi. La logica è una disciplia che insegna alcune regole che, se disattese, portano a ragionamenti contraddittori. Al lettore lascerei il giudizio, quindi anche a te il compito di giudicare se Dru usa o no la logica.
Leretico si affida sempre alla poesia. Pseudofosos tratta della logica e lui per criticare tora cupri la fenomenologia che con la logica tratrata c'entra come il rosmadino nello spiedo. Io non sono in competizione con te Lererico, sei troppo stupido per me, io sono in comperizione con la rua sfupisità, voglio mostrarla a piè sospinto... tutto qui..
non può un filosofo come me perdersi con un pasticcione come te, almenoché non voglia far risultare il pasticcio... certo io con te non ci guadagno nulla.
che ti sia di memoria lo schiaffo di Severino a Odifreddi, cdrto io sono molto più vicino a Severino che tu ad Odifreddi.. ma tienilo a mente..
"Per far questo dovrei pensare di essere io stesso l’assoluto, cioè Dio." che rifletta su quel "per far questo". Che per far questo, cioè identificare, si deve partire dal presupposto che le due dimensioni siano separate cioè assolutamente non relate, poi costruiamo o "facciamo la relazione". Ma una relazione inesistente non può esser fatta, a meno che non pensiamo che il creare sia dal nulla...
Dru non solo ti auto-definisci filosofo, ma ti auto-proclami mio psicanalista. Mah... forse è meglio che mi taccia da ora. Sappi solo che quando una persona esprime ciò che pensa, non è detto che lo faccia per voler convincere i suoi interlocutori. Potrebbe solo avere il desiderio di condividere ciò che riflette. Come è nel mio caso. Se poi tu pensi che io sia in errore, va bene. Lo so accettare. Ma sentirmi dare dello sciocco o dell’inconsapevole suona al mio animo solo come segno di poca educazione, non di nuda e cruda filosofia.
sciocco? dove?
significa in filosofia e non i psicanalisi, che non è presente la totalità semantica del dire se non in forma inconscia...
Per trattare materie delicate come la filosofia bisogna essere martiri come San Bartolomeo, ma all'ennesima potenza, aguzzini di se stessi appunto... se ci si offende ad ogni parola, si può fare il prete, certo non trattar di filosofia..
.. che pensa che leggere Topolino gli basti per mostrar di "farlo".
mentre avresti dovuto mostrarmi perché non sei inconsapevole del "fare". Questo secondo è dialogare in filosofia, il primo è pensare di valer qualcosa a dispetto della filosofia.
“Apparire significa: si manifesta. La negazione del pensiero non è separata, come la separi tu, dalla manifestazione della contraddizione.” Dice Leretico..Adesso sono io che separo..Io dico che non può apparire separata dalla sua negazione..E dunque separata la contraddizione non può apparire.Lui dice che appare (quindi separata)..Ma sono io che astraggo...Chiamate una autolettiga, per piacere.
Sempre Leretico che rifiuta di capire mi dice :“E cosa sarebbe la negazione se non un preventivo accettare ciò che intende negare.”No, qui proprio non ci siamo, ciò che la negazione nega non è un’intenzione che qualcosa non sia quello che è ma negazione che quello sia quello, ma altro da esso, o nulla.. “il verde non è il rosso” non vuol dire che il verde intende prima di negare, accettare di esserlo rosso.La negazione di qualcosa significa del qualcosa il nulla, altrimenti sarebbe affermazione.Poi.. scrive“La verità nega la contraddizione, ma non può impedire che essa appaia. Non può impedire che io scriva “rosso non rosso”, non può impedire che il positivo significare del nulla, ossia la contraddizione, possa apparire.”
La verità non sei tu e se tu scrivi rosso non rosso per dire qualcosa, significa che rosso non rosso ha un senso per te, se invece lo scrivi per spiegare che non ce l’ha allora scrivi una contraddizione, cioè ti appare il non senso, o il buon senso negato
Il tempo della nevrosi La libertà che conquistiamo a forza di volontà è effimera perché in contraddizione. Cosa significa contraddizione? Contraddizione significa che non significa quello che significa
Sul lago, ciò che appare «Appare che le opere le faranno con o senza la nostra volontà e appare che oggi siamo di fronte, per il paese, a due fatti...»
La condizione del fachiro e i cercatori di merda E' utilissimo per concimare, lo sterco. Bisogna però vedere cosa si intende far crescere. Gustosissimo (si fa per dire) questo "Eppur di muove" del nostro Leretico
No Gender e Unioni civili, non c'è contraddizione a Prevalle Nei giorni scorsi ci hanno scritto gli assessori prevallesi Maccarinelli e Giustacchini. Una nota di chiarezza, la loro, che pubblichiamo volentieri
Ecco cosa dicono i numeri Se appare insostenibile la situazione di Anfo, dove i profughi accolti al Tre CAsali costituiscono il 10% della popolazione, va tenuto conto anche delle statistiche, che proprio per la Valle Sabbia danno la presenza di immigrati in forte calo
Dell’intelligenza artificiale possiamo dire tante cose ma una in particolare dovrebbe colpirci, farci fermare per un’analisi più attenta.
VIDEO
Ogni volta che scoppia una battaglia tra Israele e i palestinesi ci sovviene il titolo di un famoso libro scritto da Eric Maria Remarque intitolato “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Una storia di guerra finita male.
VIDEO su VallesabbianewsTV
Da qualche decennio esiste un movimento, nato negli Stati Uniti, che ha preso piede a poco a poco anche negli altri paesi occidentali. Il suo nome è vagamente inquietante
Che cosa accomuna il massacro di Katyn del 1940 all'odierna invasione russa dell'Ucraina?
L’homo sapiens, che comunemente chiamiamo uomo, sembra abbia molto in comune con lo scimpanzé. Ma, quanta differenza ci sarebbe tra i due? Pochissima
In un freddo pomeriggio di novembre, nel Pronto Soccorso degli Spedali Civili di Brescia, quando erano già passate cinque ore in attesa...
Due fattori saranno determinanti nelle elezioni politiche italiane in programma il prossimo 25 settembre: la credibilità (fattore C) e l’influenza della Russia (fattore R).
La guerra in Ucraina dura ormai da molte settimane e dopo un primo attimo di sbandamento, l’Europa, per la prima volta dopo molto tempo, con determinazione e unità, ha agito contro l’invasore
La sensazione, in Occidente, è che la guerra in Ucraina ci sarà. E come al solito la verità è un po’ più complicata di quella dipinta dai media e dalla propaganda
Nella letteratura ci sono due figure a cui possiamo guardare con una sottile inquietudine. Si tratta del Grande Inquisitore, che compare proprio all’inizio de “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij e del Grande Fratello, enigmatico e terribile personaggio di “1984” di George Orwell
ID78346 - 17/11/2018 17:32:58 - (Dru) -
accidia