Castel Condino non ci sta

Castel Condino e Malosco (in Valle di Non) affossano di fatto la creazione dei comuni di Borgo Chiese e Alta Anaunia.
Questo l’esito del referendum che ha riguardato le due valli trentine chiamate a sottoscrivere un’unione tra comuni .

Per quanto riguarda la Valle del Chiese, semaforo verde a Pieve di Bono, dove ha votato il 48,57% e i si sono risultati essere 490, 16 i no e 4 le schede bianche. Qui la fusione era con Prezzo, dove ha votato il 75% degli aventi diritto: 103 i si e solo 12 i no.

A fare rumore e scalpore è stato sicuramente il dato di Castel Condino dove 88 no e 72 si hanno di fatto bocciato la fusione tra Condino, Brione e Cimego.
A Cimego 150 i si e 90 i contrari, a Brione i si sono stati 72 e 10 i no, mentre a Condino 578 i si e 153 quelli che invece hanno votato contro.

E adesso?
Per alcuni paesi se ne riparlerà tra qualche mese, altri rischiano di doversi associare per la gestione dei servizi.
Maurizio Tarolli, sindaco di Castel Condino, ma in buona parte estraneo alla vicenda, perché assente per malattia da più di un mese dalla vita politico-amministrativa afferma che «in paese c’era una certa diffidenza sull’esito del voto e questa non era certo una novità».

Qualcun altro invece punta il dito su come la fusione è stata preparata, al di là del nome Borgo Chiese, che proprio a tutti non piaceva: «Occorreva gestirla diversamente e forse con meno fretta».

.in foto: Maurizio Tarolli, sindaco di Carel Condino, in una foto di repertorio.

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