Fusione a tre

Dovrà chiamarsi Borgo Chiese. In caso di pronunciamento favorevole, la sede legale sarà a Condino.

«Già lo scorso 14 dicembre - ricordano Carlo Bertini e Cristina Faccini, sindaci di Cimego e Brione - la volontà di unirsi si era verificata, ma l’obiettivo non era stato raggiunto perché i cittadini di Castello si erano espressi diversamente».

Ebbene, mercoledì , nella sala consiliare del Municipio di Condino, c’è stato l'ultimo incontro di presentazione del progetto.
Davanti a una cinquantina di persone, hanno parlato l'assessore provinciale agli Enti locali Carlo Daldoss, il Consigliere Mario Tonina e i sindaci delle tre municipalità.

Nel corso della riunione non sono mancati interventi da parte del pubblico per l'approfondimento di tematiche specifiche, come l'utilizzo delle risorse economiche e la gestione dei servizi.
Il sindaco del centro capofila, Giorgio Butterini, raccogliendo una specifica sollecitazione, ha evidenziato la necessità di ragionare su ulteriori potenzialità derivanti dalle sinergie di livello sovracomunale.

«Direi – parole sue - che la fusione, oltre che un'opportunità, rappresenta una risposta esaustiva rispetto a determinate problematiche di carattere tecnico amministrativo, ma alcuni servizi, come per esempio la gestione degli appalti pubblici, non potrà che essere demandata ad organismi istituzionali di livello superiore.
In pratica, le integrazioni e le sinergie dovranno essere incentivate ad ogni livello».

Butterini ha invece espresso perplessità rispetto a fusioni di dimensione ancora maggiore: «Credo che la Valle faccia fisiologicamente riferimento a quattro ambiti in corrispondenza delle zone di Storo, Condino, Pieve di Bono e Roncone ed è quindi fondamentale che i comuni di ogni singola zona incentivino le collaborazioni, Il comune unico di Valle è pertanto un'ipotesi da valutare con molta cautela e difficilmente raggiungibile nel breve periodo».

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