I primi 60 anni della Fanfara alpina

In 60 anni la Fanfara Ana di Pieve di Bono ha collezionato innumerevoli uscite e successi ma domenica, come la sera prima, in un’autentica cornice di festa, questo prestigioso compleanno è stato festeggiato in grande stile.

Fondata nel 1959 e, inizialmente accasata con la banda cittadina, gli strumentisti di allora, nel 1966 hanno però deciso di andare per conto loro, tant'è che nel quinquennio 1964 – 1969 presidente e maestro risultavano essere rispettivamente Angelo Bugna e Livio Scaia.

Da allora non c'è adunata nazionale o non che quella realtà alpina non ci sia considerato che al vernisage del 1960 a Venezia loro c’erano.

Le uscite della Fanfara sono numerose e nel 1967 si aggiudica il secondo posto al concorso internazionale delle fanfare militari di Mons, in Belgio. Quindi presenze a tutte le adunate alpine nazionali. Negli ultimi dieci anni l'organico si è stabilizzato sulle 28-30 unità impegnate in 50 prove all'anno con una media di trenta uscite. Il 30 agosto 1997 la fanfara ha partecipato al 6° incontro italo-austriaco per la pace.

A rappresentare la Provincia Mario Tonina affiancato dalla sindachessa di Valdaone Ketty Pellizzari, dal presidente dell'ente Bim del Chiese Severino Papaleoni oltre che dal primo cittadino della Pieve Attilio Maestri.

“Questo di oggi è un momento importante - ha detto il vice presidente - che omaggia i valori significativi del vostro operare, che ha la capacità di aggregare attraverso il suono degli strumenti e che sa trasmettere i valori veri delle nostre comunità ed anche portare gioia in ogni festa. La Fanfara di Pieve di Bono - ha continuato - ha saputo rappresentare tutto questo per 60 anni e sono certo, lo saprà fare anche per il futuro, grazie al vostro impegno, alla serietà e alla passione che mettete. Quando ci siete voi - ha concluso il vice presidente - le persone sono più motivate alla partecipazione intesa come valore, perché attraverso il vostro suono riuscite a coinvolgere e a trasmettete valori comunitari come la solidarietà e la vicinanza alle nuove generazioni”.

Sempre scartabellando gli archivi, emerge che ad ispirare la formazione di questo gruppo strumentale (peraltro fiore all'occhiello dell'intera Pieve come coro Azzurro e banda compresi), era stato un gruppo di amici tra cui Agostino Bertini (originario di Cimego, intenditore di banda, primo maestro e accasato dai Giorgi - Salvadorai proprio a Creto , Camillo e Livio Scaia, Bruno Franceschetti, Guido Bonata, Tarcisio Ceschinelli, Paolo Franceschetti, Fiore Nicolini, Arduino Filosi, Giovanni Valenti gli Antolini di Tione, nonché Feliciano Armani il cui figlio Tiziano in materia di partiture e strumenti è considerato un autentico artista. Tra gli altri traghettatori anche il trentino Edoardo De Biasi.

Da 14 anni a questa parte il numero uno, sia come presidente che come strumentista, è Mario Castellini. “Fare parte della Fanfara è un onore e presiederla lo è doppiamente”, avverte. Negli anni si sono verificati trapassi e passa mano tra gli strumentisti tant'è che da Roncone a Condino è considerato un tutt'uno. Da Celso Galante a Vigilio Bazzoli (Giornal) agli attuali Franco Gualdi e Domenico Spada ai diversi castellani nonché all'attuale maestro Fabio Scaglia quella realtà ha confermato di possedere spirito da vendere.

“Far parte alla Fanfara non è solo prestigio ma è come appartenere a una famiglia” avverte il design e mobiliere di Condino Spada.

E così domenica, nel corso della solenne santa messa, il reverendo collaboratore arcipretale don Michele Canestrini come a sua volta pure il sindaco Attilio Maestri lui un tempo addetto ad esercitare quelli squilli, hanno attribuito i meritati riconoscimenti a quanti si riconoscono o che in tempi diversi hanno fatto parte degli ottoni. Nell'occasione, tra un'esecuzione e l'altra, anche la consegna di targhe celebrative agli stessi soci fondatori.

Nelle foto, di Valentina Grassi, la fanfara alpina e momenti della celebrazione in chiesa

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