Bando ad hoc per i piccoli comuni montani

«Un provvedimento concreto a favore dello sviluppo socio-economico delle aree montane e un atto tangibile per andare incontro alle esigenze della popolazione, esposta a maggior rischio di isolamento ed abbandono». Commenta così Ugo Parolo, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, il nuovo "Fondo regionale territoriale per lo sviluppo delle valli prealpine".

Un nuovo progetto per dare un segnale di attenzione ai territori marginali della Regione, a tutte quelle aree che per loro natura sono spesso escluse dai contributi pubblici e che, per questo motivo, ne hanno molto più bisogno.

È con questa filosofia che Regione Lombardia ha deciso di dar vita ad un nuovo fondo, destinato ai piccoli e piccolissimi comuni, garantendo un finanziamento totale di 9 milioni di euro.

«È una cifra considerevole; un sacrificio reso possibile dall'ultima legge di Stabilità», ha spiegato Ugo Parolo, in occasione della presentazione del progetto ieri a Brescia che ha visto presenti i rappresentanti dei territori provinciali, delle comunità montane e dei Gal.

Il fondo è stato suddiviso in sette parti uguali del valore di circa 1,3 milioni di euro tra cinque province: Como, Varese e Lecco, Bergamo e Brescia (sono state escluse Sondrio e Pavia per motivi legali e territoriali), ma alle ultime due spetteranno due quote ciascuna. Inoltre saranno esclusi i Comuni bresciani a ridosso della Provincia di Trento perché, come spiegato da Parolo «già interessate a specifiche riguardo il fondo comuni confinanti».

Il nuovo fondo coprirà massimo l'80% del progetto che dovrà prevedere uno sviluppo infrastrutturale del valore non superiore ai quattro milioni di euro, mentre il restante verrà garantito dai sottoscriventi.

Ogni Comunità montana (Brescia ne può contare cinque) avrà un ruolo chiave nella richiesta di accedere al finanziamento: ciascuna dovrà far sì che il proprio territorio presenti una strategia di almeno cinque comuni, con non più di 15 mila abitanti, e dovrà anche sottoscrivere il progetto.

«Gli amministratori hanno bisogno di un salto di qualità e noi dobbiamo garantire il finanziamento di opere utili», ha promesso Parolo spiegando che Regione Lombardia e i piccoli territori, durante la fase di richiesta, se considerati da finanziare nella graduatoria provvisoria «avranno contatti e scambi di opinioni sull'attuazione del progetto, per rendere tutto più chiaro e trasparente e meno soggetto a ricorsi che non permettono di mettere in gioco le risorse».

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