10 Marzo 2015, 08.41
Valsabbia
Genitori & Figli

Cyberbullismo

di Giuseppe Maiolo

Alcuni giorni fa la RAI ha trasmesso un video mostrando un episodio di bullismo: una ragazza di 17 anni che con inaudita violenza aggredisce un’altra ragazza di 12 anni


Le immagini davvero forti, documentano un fenomeno sempre più allarmante di cui si rischia di perdere il controllo, ma impongono una riflessione: corretto mostrarle?
Certo. Dovere di informazione, la prima sacrosanta risposta.
Eppure nei confronti del cyber bullismo, che è fenomeno nuovo ed esteso, c’è da prestare attenzione. Il rischio più evidente, ormai peraltro ampiamente conosciuto, è quello dell’emulazione da parte di altri adolescenti.

E questo perché il cyberbullismo, per sua stessa natura
, si alimenta del potere dell’immagine e della forza che gli attribuisce la nuova tecnologia della comunicazione.
Una volta il comportamento violento del bullismo, peraltro tollerato in alcuni contesti chiusi come i collegi e le caserme in quanto considerato un elemento del processo di crescita, si perpetrava nascostamente dietro lo sguardo degli adulti. 

Sfruttava i luoghi isolati e le stanze appartate
perché gli atti persecutori avessero come protagonista solo le vittime e al massimo il piccolo gruppo degli alleati del bullo che così  manteneva una corte di servitori silenziosi e ossequienti.
Il piacere derivava dal poter essere  leader di una “banda”, anche piccola, ma che rimaneva nell’ombra e sconosciuta ai più.

Oggi invece il cyberbullo cerca il massimo di visibilità.

Più fa conoscere la sua forza e le sue imprese e più è popolare, più si costruisce la fama di “eroe”.
Contemporaneamente la vittima è sempre più vittima e stigmatizzata, emarginata e isolata perché collettivamente derisa e biasimata.
La comunicazione digitale e le immagini delle persecuzioni veicolate dalla rete costruiscono in un tempo rapidissimo sia la “fama dell’eroe” di turno che la disperazione di chi subisce e si sente progressivamente impotente.

Lo smartphone ora è diventato lo strumento dei “selfie”
che narcisisticamente sostiene la ricerca della propria immagine, ma pure un oggetto persecutorio che può moltiplicare in un attimo popolarità e angoscia. 
La rete fa sì che platea degli spettatori diventi potenzialmente illimitata. Sconfinata.

Questo incrementa la tendenza del bullo a ripetere le azioni aggressive e nello stesso tempo riduce in maniera consistente la percezione del danno. 
Poi le scene di aggressioni riprese e postate su un Social, cliccate centinaia o migliaia di volte, se da una parte aumentano il sentimento di potere del cyberbullo dall’altra moltiplicano l’angoscia di chi è vittima ma anche di quelli che possono temere di diventarlo.

L’azione di violenza veicolata da Youtube rimane indelebile
o difficile da cancellare dalla memoria di chi vede.
Una volta in Rete nessuno può dimenticare le imprese del bullo ma neanche il corpo della vittima e la sua prostrazione e il suo stato di sottomissione.
Questa è la vera azione persecutoria, quella che fa la differenza con il passato, con il bullismo tradizionale.

Se una volta dal bullo che a scuola minacciava e colpiva fisicamente nell’angolo nascosto del cortile o nei bagni, ci si poteva difendere chiedendo aiuto e cambiando di classe o addirittura scuola, ora questo non può più avvenire.
Nel web lo spazio è immenso, indefinito.
Quasi impossibile nascondersi, scappare e salvarsi. Per lo meno così pensa la vittima.

Le offese che circolano rimangono,
le diffamazioni sono visibili a tutti così come la vergogna e l’umiliazione che si moltiplicano all’infinito.
Questa è la disperazione della vittima del cyberbullismo. 
E’ una sensazione totale di sconfitta che produce prostrazione e un carico di dolore insopportabile.
La sofferenza, che in breve tempo diviene ingestibile, fa prevalere la convinzione disperata che nessun luogo sia sicuro e non vi sia più nulla da fare.

Giuseppe Maiolo




Commenti:
ID56241 - 10/03/2015 10:50:52 - (sonia.c) - "riduce ub maniera consistente la percezione del danno"..

che non solo sul web succede questo! tutti gli organi di informazione visivi(tv in testa) sono un veicolo di incultura e deriva morale. pare che se ne accorgano solo i pochi che ,ancora ,per fortuna,hanno la "percezione" e la conoscenza del bene del male e di certe pericolose "derive". è vero che la dose masiccia del peggio ,elargita quotidianamente,ci porta ad un senso di impotenza e sfiducia pericolosissimi! noi adulti abbiamo perlomeno un certo "bagaglio" di esperienza e formazione (ma siamo anche noi messi a dura prova!)che i giovani non possiedono ancora per ovvi motivi .il cyberbullismo riguarda gli adulti ! un pessimoe esempio trasmesso ai nostri giovani.perchè,TUTTI i giovani sono "NOSTRI FIGLI".

ID56242 - 10/03/2015 10:51:28 - (sonia.c) - GRAZIE .

dottor Maiolo.

ID56338 - 13/03/2015 22:37:30 - (axste) - axste

i genitori della aguzzina diciasettenne si lamentano e vogliono giustizia perche la loro figlia dopo esser stata minacciata e insultata su alcune pagine di facebook e internet vive nel terrore e non vuole piu uscire di casa questa e la vera faccia di internet dove esiste una cosa inammissibile e inconcepibile nelle varie talk show e testate giornalistiche LA POSSIBILITA DI INTERLOQUIRE E DI RISPONDERE COLPO SU COLPO LA VERA COLPA NON E IL CYBERBULLISMO QUELLA E UNA SCUSA PER NASCONDERE LA NON DUCAZIONE DEI GENITORI VERSO I FIGLIuna volta i genitori erano padre e madre e qualche scapellotto ti arrivavapoi vennero i psicologi delle futuro e oggi questa pseudo cultura che vuole i genitori solo come ..amicimostra il suo fallimento internet e solo una cartina tornasole ti obbliga a vederti in uno specchio

ID56344 - 14/03/2015 10:04:35 - (sonia.c) - la posibilità di ineterloquire e rispondere colpo su colpo?

si! il web mostra quanto siamo barbari e ignoranti! pericolosamente ignoranti! posso ricordarti che una ragazza che ha mostrato la sua sofferenza a tutto il mondo,è sta martirizzata e minacciata, SOLO, perchè ha portato la sua testimonianza a favore di una certa ricerca scientifica sugli animali?rispondere "colpo su colpo" NON è una possibilità positiva. mai. è la dimostrazione del tipo di società schizzata e incoerente che siamo:prima diseduchiamo(sul web ew fuori) poi,vogliamo usare il pugno di ferro e,pure,metterci al livello (basso) di chi ha sbagliato ,dimostrando convinti di dare una "buona educazione"?questa è la società che non si interogga ! e perciò,non insegna neanche ai suoi figli l'introspezione e l'autocritica! "gli psicologi del futuro"sono già riusciti ,con questa povera ragazza(rovinata da una pessima società e figure adulte di riferimento)in questo compito difficile e delicato,che richiede

ID56346 - 14/03/2015 10:18:41 - (sonia.c) - che richiede una conoscenza ..

professionalità . ma ,questa conoscenza,per fare una vera prevenzione e contribuire DAVVERO per una società migliore,dovrebbe essere (almeno il minimo di base) patrimonio di tutti ormai! la maggior parte dei problemi che ci ritroviamo addosso ,che ci impediscono un rapporto sereno con il prossimo,partono da questo: la NON conoscenza (anche minima) delle ragioni del nostro dire e fare,del'incapacità di gestirle dentro noi e intorno a noi.

ID56347 - 14/03/2015 10:53:12 - (sonia.c) - scusa axte ma è cosi che si comporta l'essere umano:incoerenza pura! senti questa!

frequentavo ua madre che picchiava regolarmente il figlio. lo tenevo quanto più possibile a casa mia.non ho potuto fare molto di più ma,qualche parola buona l'ha "ammansita" e è arivata a ragionare un pochino di più..non era cattiva ..ma era moooolto "basica" ,primitiva parecchio..un giorno mi è succeso di sgridare il piccolo e di arrabiarmi( aveva aperto la portiera della macchian e voleva saltare giù al volo!) quando al madre è venuta a saperlo..mi ha linciato..meditiamo.

ID56355 - 14/03/2015 17:00:52 - (sonia.c) - adesso al super..una mamma marocchina.

e un bambino piccolo e agitato.arrabbiato . che vuole a tutti costi un dolce. un bambino ostinato e disperato per la troppa intransigenza materna. si vede che è abituato a NON avere, a non essere accontentato..ma in che modo? nel modo sbagliato.senza ua parola di spiegazione che lo educhi ! ma ,solo,con la "dura intransigenza della papina".quela che diseduca. quella che lo renderà un bambino "impossibile e ingestibile" all'asilo e ,poi,nella società.. cumpri?

ID56430 - 17/03/2015 10:05:06 - (sonia.c) - e sai axte perchè ha fatto una cosa cosi grave quel bambino?perchè voleva mettermi alla prova..

perchè la mia bontà lo faceva soffrire..perchè gli mostrava la "anormalità" della sua famiglia e lo metteva in una condizione tremenda..il tremendo " dentro" della sua realtà familiare (che lui si era abituato a trovare "normale" )non coincideva più con il "fuori"..e lui ha dovuto riequilibrare..( finalmente! tutto torna nella "normalità".gli adulti sono stronzi cosi! è normale!)sennò,sua madre,gli sarebbe apparsa per quello che nella realtà si comportava:un mostro.un bambino che ne sa dei nostri problemi e delle nostre nevrosi-sofferenze? lui vuole la sicurezza di essere amato e basta! e se la aspetta , in primis,dalla sua famiglia.

ID56431 - 17/03/2015 10:12:04 - (sonia.c) - e io ,come molti adulti "stronzi" e nevrotici..

ci sono cascata alla grande! infatti me lo ha detto:STRONZA. (ben meritato)è stato l'unico bambino a picchiare mio figlio..e è stato quello che gli ha voluto più bene. che si è peoccupato..che si è commosso ai suoi progressi ,come un adulto. perchè ,era veramente,un piccolo grande uomo.

ID56432 - 17/03/2015 10:19:44 - (sonia.c) - perchè ho scritto questo?

perchè molti adulti"stolker" professionisti della maldicenza e nel mobbing internettiano,non ci pensano..non ci pensano in che dilemma mettono i figli. (ma? mio padre/madre ,avranno VERAMENTE RAGIONE?) ma allora? se non è cosi..CHI ha ragione?

ID56437 - 18/03/2015 09:36:50 - (sonia.c) - sul Corriere.it, il pentimento e le scuse di questa ragazza.

sarebbe arriva a questo con la "pedagogia dela papina"? con il carcere minorile duro? o è stato un otimo intervento di questi "psicologi del futuro" (già! moderni.perchè la paina ,appunto,è arcaica) QUANTI adulti arrivano a PENTIRSI? o anche solo a fare una minima autocritica?..nessuno dei sostenitori del pugno di ferro di certo...

ID56438 - 18/03/2015 09:41:37 - (sonia.c) - la ragaza dice:mi state facendo pasare e sentire come una che ha ucciso..

con il tempo capirà anche questo:si!è come se avesse ucciso.ma ,per fortuna sua e della sua vittima,non è una morte reale del corpo,definitiva e irrimediabile.finchè c'è vita ,c'è possibilità di redenzione. sempre.

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