Il Natale e i vecchi ricordi

In questi momenti di festa, tra panettoni e pandori, tortellini e spumanti, ci siamo anche fatti trasportare indietro nel tempo dai racconti dei nonni, che, circondati da tutti i nipoti, ci hanno raccontato della loro infanzia e di avventure che per noi hanno spesso dell’incredibile.

È vero, forse sono sempre gli stessi racconti, ma più gli anni passano e più sono lontani: noi, abituati ad avere tutto con un click e a vedere il mondo tramite lo schermo dello smartphone, facciamo davvero fatica a immedesimarci in queste storie che ormai sembrano quasi leggende, e che però ci sono vicine perché a raccontarcelo sono persone che conosciamo davvero bene.

Le nostre nonne che da bambine andavano a piedi a vendere le uova, con le scarpe in mano per non consumarle, i nostri nonni che andavano a fare il fieno nei prati intorno, basandosi su detti e proverbi per prevedere il meteo, i bambini che in quegli anni per Santa Lucia ricevevano mandarini e qualche caramella, le zie che andavano a filare la lana nelle stalle e a lavare i panni alla fontana.

Al solo pensiero rabbrividiamo: a piedi nudi sulla strada con un carico sulle spalle, a fare il fieno magari dopo aver lavorato in fabbrica, solo frutta per Santa Lucia, l’acqua fredda della fontana al posto della lavatrice e la cenere del camino al posto del detersivo.

La cosa che stupisce di più però è un’altra: è l’energia con cui i nonni raccontano queste cose, sembra che si siano dimenticati della fatica e forse anche del dolore fisico, e siano rimasti solo i sorrisi di quei momenti.

Infatti, è più facile che si ricordino degli scherzi e dei giochi insieme ai coetanei che della fatica che provavano, è più facile che si ricordino della neve con cui giocavano che del freddo che c’era quell’inverno, e la cosa ancora più bella è che ci tengono a raccontarlo ogni volta che ne hanno l’occasione.