02 Dicembre 2014, 12.17
Valsabbia
Economia&Storia

Il commercio in Valle Sabbia

di Giancarlo Marchesi

In epoca veneta, la Valle Sabbia seppe inserirsi da protagonista nel circuito produttivo e commerciale che collegava il territorio bresciano al vicino Trentino. Andò peggio con Napoleone


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La Valle si mostrò capace di ottenere a costi concorrenziali tanto il minerale, quanto il legname e il carbone, l'uno e gli altri elementi indispensabili per l'industria siderurgica.
Questo fu possibile perché la Valle Sabbia sfruttò al meglio i vantaggi derivanti dalla sua collocazione geografica. Una collocazione che le consentì di giocare la funzione di ponte tra Lombardia veneta e Tirolo.
E proprio l'essere circondata da realtà tanto diverse tra loro permetteva alla valle di trarne un indubbio vantaggio.

A partire invece dal periodo napoleonico, la Valle si trova di fronte al drastico ridimensionamento di ogni rapporto di carattere economico e commerciale con l'area veneta.
Un mercato, quello del Nord-Est, che aveva sempre rappresentato lo sbocco più importante per gli operatori di Bagolino, Vestone, Odolo.

Per la Valle Sabbia, questo significò il venir meno d'un fondamentale punto di riferimento, perché la zona non scontò solo una brusca diminuzione dei propri sbocchi commerciali, ma venne ad essere ampiamente ridimensionata anche nella sua secolare funzione di crocevia.

Il tradizionale ruolo di «cerniera» tra l'area padana e quella mitteleuropea, veniva ora quasi annullato dal mutato quadro politico.
Dopo l'unificazione della valle sotto la Repubblica Cisalpina si assistette, per giunta, ad uno spostamento della maggior parte del transito commerciale verso i mercati del Nord-Ovest, che rese l'area valsabbina non più strategica.

Ma non solo: a questo seguì la soppressione dell'autonomia amministrativa della valle.
Era solo l'ultimo atto di un processo che in precedenza aveva portato alla soppressione degli statuti, delle vicinie, delle congregazioni, cioè di tutti quei meccanismi istituzionali che in passato, seppur con alterna fortuna, avevano retto le sorti dell'area.

La perdita di questi importanti riferimenti religiosi, sociali, culturali produsse l'isolamento della valle nei confronti delle altre realtà bresciane, un isolamento senza dubbio favorito dal restringimento del raggio d'azione commerciale di molte delle manifatture locali che nel corso dell'Ottocento si avvieranno a recitare un ruolo sempre minore nel panorama produttivo regionale.





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