29 Settembre 2008, 00.00
Valsabbia - C
Comunità montane sì o no?

Dalla Valcamonica Mottinelli dice la sua

Ho letto con sorpresa della posizione del vicepresidente della Comunitŕ montana della Valle Sabbia in merito alle riflessioni scaturite a Idro....
Dalla Valle Camonica anche Pier Luigi Mottinelli dice la sua.

Dalla Valle Camonica anche Pier Luigi Mottinelli, sindaco di Cedegolo e consigliere Uncem, interviene sulla querelle Comunitŕ montane sě, comunitŕ montane no.
Lo fa con una lettera al Giornale di Brescia riferendosi alla presa di posizione del vicepresidente comunitario valsabbino Giorgio Bontempi, prima di tutti diffusa da Vallesabbianews.
Riportiamo volentieri anche le parole di Mottinelli.
Sig. Direttore,
leggo con sorpresa sul suo giornale in data 25 settembre la lettera del vicepresidente della Comunitŕ montana di Valle Sabbia, che svolge delle sue considerazioni sulle riflessioni scaturite ad Idro, durante il convegno di rilievo nazionale, o almeno cosě doveva essere nelle intenzioni degli organizzatori, viste le personalitŕ di primo piano del Governo nazionale in scaletta, che poi non sono intervenute.
La sorpresa non č tanto nel prendere atto della velleitaria difesa di un amministratore-militante della Lega, almeno cosě sembra dal ragionamento che svolge, di fronte ad un esponente bresciano della Lega Nord, sottosegretario del Governo nazionale, che su un tema del quale non ha delega, esprime sicurezze, spacciandole come «ufficiali», tanto lontane dalla storia dei Comuni e delle autonomie locali della montagna e pertanto č contestato.
Quanto nel constatare come il pensiero politico della Lega Nord a Brescia, che si ammanta di federalismo per combattere il centralismo romano, sembra muoversi solo per slogan demagogici.

Perché la Lega Nord č contraria alle Comunitŕ montane, direi «di montagna», tanto per uscire dal banale dibattito aperto da Gian Antonio Stella, con il libro «La casta»? Me lo sono chiesto e non ho trovato risposta, se non quella maliziosa, ne ho coscienza, ma non ne trovo altre, del fatto che nel variegato panorama delle oltre 330 Comunitŕ montane, gli esponenti della Lega Nord non hanno particolari responsabilitŕ. Tanto č vero che invece, per un altra autonomia locale, dopo aver detto in campagna elettorale che si chiudevano le Province, a Cernobbio il ministro dell’Interno si č affrettato a dire che non se ne faceva piů niente. Se poi l’esempio degli amministratori leghisti č quello del vicepresidente della Comunitŕ Montana di Valle Sabbia, che ravvisa l’inutilitŕ di un organismo nel quale ha dirette responsabilitŕ di governo e che ritiene vada chiuso, il consiglio scontato č che inizi con il dare l’esempio e si dimetta.

Le risorse destinate dal Governo alla montagna sono poche, anzi pochissime, e non sono per niente sufficienti a scongiurare lo spopolamento verso i grossi centri, nemmeno ad indennizzare le popolazioni dal prelievo delle risorse quali l’acqua, sia essa per scopo di produzione idroelettrica sia per uso potabile.
Le dimensioni demografiche dei Comuni in montagna sono poi talmente ridotte, ma hanno invece grandi estensioni dei territori dalle caratteristiche impervie che aumentano le difficoltŕ di garantire i collegamenti, che le forme associate, delle quali le Comunitŕ montane sono l’esempio piů felice, rappresentano la possibilitŕ, direi unica, per i Comuni di dare ai propri concittadini quella qualitŕ dei servizi, che altrimenti non sarebbe possibile.
Basti pensare alle funzioni catastali, ai servizi culturali e turistici, ai servizi sociali, alla Polizia locale, alla stessa rappresentanza politica che, nell’unione di piů realtŕ, esce rafforzata e capace di essere ascoltata.

Se si vuole poi risparmiare, ma davvero, sia in maniera sostanziale, sia solidaristica, si inizi con la decurtazione degli stipendi a parlamentari e consiglieri regionali, che solo con l’emolumento mensile superano alcune annualitŕ delle indennitŕ degli amministratori comunali e delle Comunitŕ montana; si rivedano le aree metropolitane e alcune Province che non hanno ragione di esistere; si attivino processi legislativi, prendendo ad esempio la legge sui sovracanoni idroelettrici, per indennizzare le popolazioni della montagna del consumo del territorio, del prelievo dell’acqua per uso potabile.
Solo cosě sapremo permettere ai giovani di rimane sulle montagne, senza che si sentano piů sfortunati rispetto a quelli che abitano nei grossi centri, perché la qualitŕ della vita che conducono non č inferiore.

Mi auguro che ad Idro sia andato in onda un «fuori programma» e che i tentativi di difendere tesi, che non fanno onore alla gente di montagna si fermino qui, perché di fronte alla posizione stessa della Regione Lombardia che difende la propria legge sulle Comunitŕ montane e le forme assodate e che non credo possa essere accusata di scarsa sensibilitŕ federalista, la posizione della Lega Nord risulta inspiegabile.
Siamo invece disponibili, come amministratori della montagna, in maniera trasversale alle posizioni politiche, come dimostrano i pronunciamenti dell’Uncem, a concorrere a migliorare, con modifiche legislative, alle forme associative, per meglio rendere efficace la loro azione, ma chiediamo che la conoscenza e l’esperienza che dimostriamo con i fatti, siano rispettate.

Non vorrei infatti, che il dibattito sul federalismo, che sento enunciare come panacea di tutti i mali, ancora dal 2001 al 2006, nel precedente Governo Berlusconi partecipato dalla Lega, senza che peraltro abbia scaturito alcun esito, si risolvesse nel rendere ancora piů povero chi ha meno, come le zone della montagna, di fronte al contemporaneo impoverimento delle forme di democrazia, quali sono i Comuni associati nelle Comunitŕ montane, lasciando inalterate le vere disfunzioni ed i veri sprechi che esistono.

PIER LUIGI
MOTTINELLI
Sindaco di Cedegolo
Consigliere nazionale UNCEM


Commenti:
ID146 - 30/09/2008 00:00:00 - (gizeta2002) -

Vorrei far notare ai lettori che l'eliminazione delle 330 Comunità Montane è necessaria in quanto la maggior parte di esse sono presenti in luoghi dove la montagna è vista solo in cartolina e percio' sono enti mangiasoldi. Pertanto è necessaria una legge nazionale per cancellarle; poi in ogni Regione c'è la possibilità di fare e creare enti per la montagna (unione di comuni, etc.) per dare quei servizi necessari ai cittadini in quanto i piccoli comuni da soli non sono in grado di farlo. Mi risulta che in Vallecamonica ci sono oltre alla Comunità Montana ci sono altri due enti di Associazioni di Comuni. Cordiali saluti.

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