Riaprirà entro agosto la Anfo-Baremone

C’è voluto del tempo, e in attesa di un intervento risolutivo tantissimi amanti di questo spettacolare tracciato ad alta quota hanno dovuto rinunciare al piacere di percorrerlo. Ma adesso, finalmente, è arrivata l’ora della rimozione della frana e della riapertura della Anfo-Baremone. Il progetto definitivo è stato approvato, presto ci sarà l’appalto, e l’inizio dei lavori è previsto in aprile
Con l’inizio della buona stagione, insomma, si metterà mano ai lavori per la sistemazione della frana che dal 10 ottobre del 2003 blocca, sotto il Dosso Alto e sopra la località di Bocafol, la strada intercomunale Anfo-Baremone. I tempi del cantiere? Il percorso montano dovrebbe essere nuovamente utilizzabile per le ferie agostane.

Si riaprirà così uno stupendo itinerario che salendo dalla Rocca d’Anfo, che si affaccia sul lago d’Idro, raggiunge l’alta Valtrompia, e che da sotto Cima Caldoline taglia tutta la montagna fino al passo Maniva, facendo apprezzare luoghi suggestivi come il «Sentiero dei Mughi», caratterizzato da una flora preziosa e rara, ma anche le tracce ancora intatte dei sentieri, dei muri e dei camminamenti alpini realizzati durante la Prima guerra mondiale (da queste parti passava il terzo fronte).

L’annuncio dei lavori l’ha dato l’assessore comunitario delegato Renato Poinelli. A fine febbraio c’è stata la conferenza dei servizi con l’approvazione del progetto elaborato dall’Ufficio tecnico della Comunità montana della Valtrompia, che ha in capo l’opera in accordo con la Provincia e il Comune di Collio. Anche la Sovrintendenza, con l’architetto Gentile, ha avuto parole di apprezzamento per la cura e l’attenzione all’impatto ambientale delle opere. Poi, nei giorni scorsi il direttivo comunitario ha dato il via definitiva a progetto e procedura di appalto dei lavori, con l’apertura buste fissata all’inizio di aprile. Salvo imprevisti, il cantiere dovrebbe chiudere in 4 mesi.

Tecnicamente, la frana verrà superata con una galleria di una trentina di metri: una soluzione definita dopo i rilievi geologici e necessaria in un punto (la fine di un «imbuto» che scende dal Dosso Alto) che ha sempre creato problemi nonostante le cure del Consorzio intercomunale che aveva in gestione la strada: l’ente stava lavorando anche quando è caduta la frana.
Il tetto della nuova galleria poggerà su pilastri d’accaio a «ventaglio» e su getti rivestiti in pietra: si lavorerà in modo da conservare i muri esistenti, che risalgono alla Grande guerra, e poi la copertura sarà inerbita. Insomma, una soluzione apprezzabile anche dal punto di vista estetico.

Per i lavori appena citati si spenderanno 260 mila euro dei 390 mila stanziati da Comunità montana, Comune di Collio e Provincia sui bilanci triennali 2006-2008. Il resto verrà speso col completamento del piano, nel 2009.

di Barbara Bertussi da Bresciaoggi

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