18 Gennaio 2015, 07.31
Valsabbia Gavardo
Islam e Valsabbia

«Messaggio di pace e amore»

di EnneEmme

Kamh Aziz è l’imam della comunità islamica di Gavardo. Nato in Egitto 54 anni fa, risiede in Italia da 10. Ci parla di un islam che si adatta ad un mondo contemporaneo


Kamh Aziz il titolo di “imam” (guida spirituale) l’ha ottenuto dopo una carriera di studi islamici all’Università Al Azhar del Cairo. Considerato il più importante ateneo del mondo islamico, ancora oggi forma i migliori studiosi e religiosi musulmani di orientamento sunnita.
 
Partiamo dal centro islamico gavardese: quali sono le principali attività promosse?
 
Oltre ai momenti di preghiera abbiamo una serie di attività: scuola di arabo e insegnamento dell’Islam, un po’ come il vostro catechismo.
Organizziamo attività per uomini e donne, bambini e adulti. Dai tornei di calcio alle gite escursionistiche.
La moschea è oltre a luogo di preghiera e meditazione uno spazio d’incontro e dibattito.
Ci sono fedeli provenienti da vari paesi: Marocco, Egitto, Pakistan, Senegal, Burkina Faso. Qualunque persona, anche non musulmana, può venire per curiosità perché la moschea è aperta a tutti.
 
Qual è la sua opinione riguardo alle stragi di Parigi? La comunità ha riflettuto e discusso di questi tragici episodi?
 
I miei primi sentimenti poco dopo aver appreso la notizia sono stati rabbia e sdegno.
Io per primo sono contro questo massacro. Ne abbiamo parlato subito e tutti i fedeli del centro hanno condannato una strage terroristica di così inaudita violenza. Ogni vita è sacra per Allah e nessuno ha il diritto di uccidere in suo nome.
Il terrorismo offende soprattutto i fedeli musulmani praticanti che rispettano le leggi degli stati in cui risiedono e vivono integrati nelle vostre comunità.
 
Nel Corano si possono trovare versetti in cui s’incoraggia la lotta contro gli infedeli e altri in cui si richiama alla non violenza e alla pace. Dove sta la verità?
 
Mi faccia dire che sono per un’interpretazione del Corano che si adatti al mondo contemporaneo.
Rappresentiamo un Islam moderato e non radicale. Nel Corano sta scritto “chi uccide un uomo è come se avesse ucciso l’umanità intera”.
Chi trae ispirazione da passi del Corano per legittimare la propria violenza è un traditore della parola perché Allah è clemente e il buon musulmano fa solo del bene.
Alcuni versetti dicono di difendersi in casi d’urgenza è vero, tuttavia l’idea di base è il rispetto della vita umana.
 
Come spiega il fenomeno per il quale centinaia di giovani musulmani europei si recano a combattere in Siria nelle milizie dell’Isis o compiono attentati inneggiando alla “guerra santa”?
 
Innanzitutto la maggior parte di queste persone non si reca alla moschea, non conosce la parola e non segue i cinque pilastri dell’Islam.
Utilizzano la religione per legittimare le loro battaglie politico-ideologiche e sono seguaci di alcuni capi che inneggiano alla guerra contro l’Occidente.
Molti prendono ispirazione dalla televisione o da internet e sono invogliati a combattere, spesso non sapendo ciò che li aspetta. Non sono dei veri musulmani, seguono una loro via. L’islam annuncia un messaggio di pace e amore.
 
Quali pensa che siano le soluzioni che i centri islamici come il suo possono offrire per fermare quest’ondata di violenza terroristica in Europa?
 
Alla base di tutto sta il buon esempio, vale molto più di tante parole. Il buon musulmano è colui che fa del bene e aiuta il prossimo, indipendentemente dalla sua fede religiosa.
In questo modo si convinceranno tanti giovani a seguire la via del vero Islam; diversamente la violenza porterà solo violenza e non ci sarà mai pace. Partecipando in così tanti alla commemorazione di stasera abbiamo espresso la nostra solidarietà nei confronti delle vittime, e dimostrato che non è con il terrorismo ma con la fratellanza e il buon esempio che possiamo avvicinare coloro che lo desiderano alla nostra religione.
 
Ritiene che la superficie della moschea di Gavardo sia adeguata rispetto alle vostre necessità?
 
Gli spazi erano adeguati alle necessità della prima generazione d’immigrati musulmani.
Ora stiamo un po’ stretti, i fedeli sono aumentati negli ultimi dieci anni e perciò stiamo pensando di allargarci.
Molti sono diffidenti ma io dico che sono proprio le moschee a norma, “alla luce del sole”, che possono aiutare i giovani a non seguire strade sbagliate come il terrorismo.
Parlo spesso con giovani che hanno perso il lavoro o non lo trovano e raccomando sempre loro di non rimanere a far nulla, ma di aiutare gli altri e mettersi al servizio della comunità.

.in foto: giovani musulmane si preparano alla manifestazione gavardese




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