Derivazioni idroelettriche, in arrivo fondi per le aree montane

Grazie alle derivazioni idroelettriche sono in arrivo ingenti e preziose risorse per numerosi Comuni bresciani.

Con l'approvazione della legge regionale 23 la Regione Lombardia ha stabilito la monetizzazione dei fondi che le società idroelettriche devono alle aree montane per lo sfruttamento delle acque; la fornitura di energia gratuita dovuta dai concessionari ai territori coinvolti – quelli che ospitano le centrali idroelettriche - diventerà così una risorsa importante in termini economici.

Basandosi sulla media dei prezzi mensili relativi ai primi sei mesi del 2020, si parla di 0,032 euro al kilowattora, per un totale – per i 59 paesi bresciani coinvolti - di 1,4 milioni nel primo semestre, ipotizzandone altrettanti per il secondo.

A beneficiare delle risorse saranno le Rsa pubbliche o private accreditate per non meno del 50% dei fondi, oltre a scuole, servizi sanitari, impianti sportivi e ambientali.

Tra i Comuni interessati ce ne sono anche undici valsabbini; si tratta di: Anfo, Bagolino, Barghe, Capovalle, Idro, Lavenone, Provaglio Val Sabbia, Sabbio Chiese, Treviso Bresciano, Vestone e Vobarno.

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