Sabato, 28 dicembre 2024


Banner
ValleSabbiaNews logoBanner


 

giovedì, 17 dicembre 2015 Aggiornato alle 16:31Animali

Diciassette rapaci abbattuti illegalmente

di Alessia Chiappini
Tanti sono i rapaci impallinati arrivati al Centro faunistico di Paspardo da quando si è aperta la stagione di caccia. Non sempre è possibile rimetterli in libertà. E c'è anche la possibilità di una "Adozione digitale"

Sono passati solo 88 giorni dall’apertura della stagione venatoria e mai come quest’anno il CRAS del Parco dell’Adamello, gestito dall’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura in partnership con il Parco dell’Adamello e il Comune di Paspardo, nonché con la stretta collaborazione ed il supporto della Provincia di Brescia, aveva visto una simile mattanza di animali protetti: con gli arrivi di oggi sono 17 i rapaci che presentano impatti causati da pallini da caccia.

Eccovi la lista: un Allocco giunto il 29 settembre, un Gufo comune il 5 novembre, 3 Gheppi arrivati il 21 settembre e due il 15 ottobre, 3 Sparviere pervenuti il 25 settembre, il 2 novembre e il 23 novembre, una civetta il 10 novembre e un'altra il giorno dopo e, infine, ben 7 poiane rispettivamente il 25 novembre, il 27 novembre, il 3 dicembre, il 7 dicembre, il 14 dicembre e 2 soggetti il 15 dicembre.

Con l’abbassarsi delle temperature infatti molti rapaci provenienti dal nord e dal centro Europa o dai rilievi raggiungono le aree di svernamento in pianura, facendo migrazioni a corto o medio raggio oppure migrazioni verticali (dalla montagna alla pianura) e diventando così facile bersaglio dei bracconieri.

Da non dimenticare, poi, l’Aquila reale abbattuta in Val Sabbia, che sebbene non sia arrivata al Centro per le ragioni già spiegate in un recente comunicato, è un altro caso grave di abbattimento illegale di una specie protetta.

Sono tutti rapaci (4 notturni e 13 diurni), specie importanti per gli equilibri ecologici che contribuiscono a regolare il sistema vivente e che quindi riguardano da vicino anche noi.
Specie particolarmente protette anche sotto il profilo sanzionatorio ai sensi dell’art. 2 (oggetto della tutela) della Legge 157/92.
 
Gli ultimi due arrivati sono due poiane da Coccaglio e da Manerbio
: sono state portate dalla Polizia Provinciale presso il CRAS.
Dagli esami radiologici sono state evidenziate fratture alle ali e la presenza di pallini da caccia all’interno del corpo degli animali, riconducendo dunque ad una fucilata la causa del ferimento.

Come già precedentemente comunicato oltre ai rapaci, in questo periodo abbiamo ricoverato anche un Gruccione, anch’esso con ferite riconducibili a pallini da caccia, e 2 caprioli morsi di cani, probabilmente segugi che illegalmente sono stati messi nelle condizioni di nuocere a questi animali.
Almeno in un caso l’animale è stato aggredito dai cani dopo essere stato ferito da una fucilata a pallini per caccia alla lepre!

Una delle due poiane arrivate il 15 dicembre ha dovuto subire un delicato intervento chirurgico, eseguito dal veterinario ortopedico dell’ambulatorio veterinario Bontempi-Carpentiero-Franceschetti di Breno.
L’intervento è riuscito e oggi l’animale verrà trasferito al CRAS per la riabilitazione, speriamo che possa in primavera tornare a volare.

Ognuno di noi può fare la propria parte per sostenere le attività di riabilitazione della fauna selvatica condotte presso il CRAS: per Natale, ad esempio, è possibile regalare l’adozione digitale di un animale selvatico ferito.

L’adozione digitale permette di destinare l’intero ammontare della donazione alla gestione del CRAS, senza spese e impatto ambientale per la produzione e la spedizione dei materiali cartacei.
É possibile effettuare l’adozione mediante il versamento del contributo di 40 euro sui conti intestati all’Associazione Uomo e Territorio PRO NATURA oppure effettuando il versamento on line con carta di credito o un account Paypal sul sito dell’Associazione.

Per informazioni: www.uomoeterritoriopronatura.it

L’Associazione ringrazia tutti i soci, i volontari, i sostenitori e i partner che rendono possibili le complesse attività del Centro Recupero Animali Selvatici, consentendo il ritorno in natura degli animali selvatici riabilitati.


 

Leggi anche...