Ente di Area Vasta

La riforma, approvata nei mesi scorsi, è stata introdotta con l’approvazione della legge, a cui Graziano Delrio ha dato il nome.
Le nuove disposizioni trasformano la Provincia da ente elettivo a organismo di secondo livello in forma consortile, una mutazione che fa diventare protagonisti i Comuni, che nel caso del Bresciano sono 206, a scapito delle singole forze politiche.

L’ente provincia, cancellato dalla legge Delrio, era stato introdotto nella nostra realtà territoriale in seguito all'annessione della Lombardia al Regno Sabaudo, con l’emanazione della legge del 1859 (conosciuta come legge Rattazzi).

La legge Rattazzi si apriva col titolo I: Divisione del Territorio del Regno e Autorità governative.
La norma disponeva la divisione del Regno in Province, Circondari, Mandamenti e Comuni (art.1), nella provincia era fissata la presenza di un Governatore, un Vice-Governatore e un Consiglio di Governo (art. 2); nel Circondario era stato designato un 'Intendente.

Nel Titolo III (Dell'Amministrazione provinciale), veniva evidenziato che il Capo I stabiliva che la provincia era un corpo morale con un'amministrazione propria che ne reggeva e rappresentava gli interessi (art. 145); enunciava, poi, che l'Amministrazione d'ogni Provincia era composta di un Consiglio provinciale, e di una deputazione provinciale (art. 146).

Nel 1859 la provincia di Brescia era costituita dai seguenti circondari: I di Brescia; II di Chiari; III di Breno; IV di Salò; V di Castiglione; VI di Verolanuova.

Il circondario I di Brescia comprendeva i mandamenti I di Brescia; II di Brescia; III di Brescia; IV di Rezzato; V di Bagnolo; VI di Ospitaletto; VII di Gardone; VIII di Bovegno; IX di Iseo; X di Lonato.

Il circondario II di Chiari comprendeva i mandamenti I di Chiari; II di Adro; III di Orzinuovi. Il circondario III di Breno comprendeva i mandamenti I di Breno; II di Edolo.

Il circondario IV di Salò comprendeva i mandamenti I di Salò, II di Gargnano; III di Vestone; IV di Preseglie.

Il circondario V di Castiglione comprendeva i mandamenti I di Castiglione; II di Montechiaro; III di Asola; IV di Volta; V di Canneto.

Il circondario VI di Verolanuova comprendeva i mandamenti I di Verolanuova; II di Leno.

Nel 1859 la provincia di Brescia comprendeva 255 comuni.

Al mandamento di Vestone appartenevano i comuni di Alone, Anfo, Avenone, Bagolino, Casto, Comero, Hano, Idro, Lavenone, Levrange, Livemmo, Mura, Navono, Nozza, Ono, Prato, Presegno, Treviso e Vestone.

Al mandamento di Preseglie erano associati le realtà territoriali di Agnosine, Barghe, Bione, Odolo, Preseglie Provaglio di sopra, Provaglio di sotto e Sabbio.

Gli altri comuni che oggi fanno parte della Comunità di Valle Sabbia erano inseriti nel mandamento di Salò come le realtà di Degagna, Gavardo, Paitone, Prandaglio, Sopraponte, Soprazocco, Vallio, Villanuova, Vobarno, Volciano, mentre Serle era ricompreso nel mandamento di Rezzato.

A rappresentare la Valsabbia nel primo Consiglio provinciale erano esponenti del ceto dirigente locale: Luigi Passerini, Maffeo Gherardini e G. Maria Zampiceni.

Una curiosità a chiusura di questa nota: l’attuale stemma della provincia riproduce i quattro simboli araldici dei circondari di Chiari, Breno, Verolanuova e Salò al quale si aggiunge quella della città di Brescia. Il circondario V, quello di Castiglione, nel 1868 era passato alla nuova provincia di Mantova.