Richiami vivi, il punto sulle nuove norme

“Terminate le operazioni di sostituzione delle vecchie fascette di plastiche con i nuovi anelli di metallo inamovibili, proviamo a fare il punto della situazione in materia di controllo dei richiami vivi da cattura”.
Questo il contenuto di una nota rilasciata dal dott. Carlo Caromani, comandante della Polizia provinciale di Brescia, in merito alla nuova normativa sui richiami vivi per la caccia.

Il nuovo segno di identificazione (anello in metallo inamovibile) applicato ai richiami vivi da cattura ne rende lecita la detenzione, il trasporto e l’utilizzo.
In questa fase, ci potrebbero essere dei cacciatori che, in sostituzione delle vecchie fascette di plastica (di colore bianco e verde) già rimosse, non abbiano ancora provveduto ad applicare i nuovi anelli in metallo inamovibili.
Le specie interessate potrebbero essere il Tordo Bottaccio, il Tordo Sassello, la Cesena, il Merlo e l'Allodola.
Dal punto di vista sanzionatorio, si possono presentare le seguenti casistiche:

A) richiami vivi da cattura appartenenti a specie cacciabili sprovvisti sia delle vecchie fascette di plastica (di colore verde e bianco), sia dei nuovi anelli in metallo inamovibili: violazione amministrativa prevista dall'art. 31, comma 1, lett. h) della L. 157/1992), con sequestro dell’avifauna (cui segue l'immediata liberazione o il trasporto al CRAS);

B) richiami vivi da cattura appartenenti a specie cacciabili con applicate le vecchie fascette di plastica (di colore bianco e verde): violazione amministrativa prevista dall'art. 31, comma 1, lett. h) della L. 157/1992), con sequestro dell’avifauna (cui segue l'immediata liberazione o il trasporto al CRAS).

Inoltre, si approfitta per rammentare anche le seguenti ulteriori casistiche:

C) richiami vivi da cattura con applicate le vecchie fascette di plastica di colore rosso (che riguardavano le specie appartenenti alla famiglia dei Fringillidi, come la Peppola, il Fringuello ed altre, attualmente tutte specie vietate, le quali non possono essere detenute, trasportate e utilizzate: violazione dell’art. 30, comma 1, lett. h) della L. 157/1992 per la Peppola, il Fringuello ed altre; art. 30, comma 1, lett. b) della L. 157/1992 per tutte le altre specie (appartenenti anche alla famiglia dei Fringillidi) ricomprese nell’Allegato II della Convenzione di Berna. Per entrambe le situazioni si tratta di ipotesi di reato, che impongono la comunicazione all’Autorità giudiziaria (sequestro penale, identificazione ed elezione di domicilio) ;

D) richiami vivi da cattura appartenenti a specie non cacciabili con applicati i nuovi anelli inamovibili in metallo: anche nel caso di sola detenzione, si procede per l’ipotesi del reato di truffa, oltre alla precedente ipotesi del reato previsto dall’art. 30, comma 1, lett. h) o b) della L. 157/1992, a seconda della specie.