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lunedì, 22 febbraio 2016 Aggiornato alle 14:36Spaccio

Dal produttore al consumatore

di Salvo Mabini
Insospettiti dal frequente viavai di gente, i carabinieri intervengono e nella casa dei sospettati e trovano non solo la marijuana pronta da spacciare, ma anche l'orto per la sua produzione

L'operazione è stata portata a termine di carabinieri della stazione di Manerba del Garda lo scorso 18 febbraio, quando messo le manette ad una coppia di Moniga del Garda per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Da alcuni mesi era stato segnalato, nella zona del centro di Moniga del Garda, uno strano movimento di persone che lasciava intendere ad un possibile fenomeno di spaccio di stupefacenti.

I militari hanno deciso di vederci chiaro e hanno così iniziato un’attività di controllo della “piazza” sino a quando, nella mattinata dello scorso giovedì, hanno ritenuto di intervenire all’interno di un’abitazione con una perquisizione.

I sospetti sono diventati certezza non appena i Carabinieri hanno varcato la porta d’ingresso dell’appartamento, dato che veniva rinvenuto tutto l’occorrente del perfetto coltivatore, in questo caso illegale.
I carabinieri parlano di una serra indoor completa di attrezzatura per la ventilazione, di 3 lampade per l’essicazione, di 11 piantine di marijuana e di oltre 650 grammi di marijuana già essiccata e pronta per essere smerciata, nonché dell’immancabile bilancino di precisione.

Scattavano quindi le manette per la coppia, ritenuta responsabile del reato di detenzione di stupefacenti in concorso.
Il processo per direttissima è stato celebrato nella mattina del 19 febbraio. L'arresto è stato convalidato, ma la condanna a 18 mesi è toccata solo al ragazzo.

La donna è stata infatti assolta, dato che il compagno si è assunto tutta la responsabilità dell’accaduto.


 

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